Non ci troviamo di fronte a una terapia sperimentale da dover studiare o da concedere in ‘via compassionevole’. È una pratica conosciuta da secoli, utilizzata anche da Pasteur nell’Ottocento: si sono sempre prelevate le gammaglobuline dai guariti per curare i malati”.

Così Giulio Tarro, professore e virologo, allievo di Sabin (ha ricevuto nel 2018 il premio americano di miglior virologo dell’anno) noto per aver isolato il vibrione del colera negli anni Settanta oltre che approfondito e curato la polmonite sinciziale nei neonati, interviene sulle infusioni salva vita praticate con successo in alcuni ospedali, a Mantova, Pavia, Lodi e Cremona. Il plasma dei convalescenti è stato usato in passato per trattare i malati di Sars, Mers ed Ebola. Nei mesi scorsi in Cina sui malati di Covid 19 e, recentemente, a Mantova, ha favorito la guarigione in una donna incinta di 28 anni. Cliccate qui.

Niente di nuovo, dunque?

“Assolutamente. Pratica antica, rodata ed efficace, meno complessa di una trasfusione perché non occorre cercare il gruppo sanguigno affine. Si inietta solo la parte liquida che contiene gli anticorpi e non i globuli rossi”.

Lei ha detto che il virus sparirà con il caldo. 

“Ne sono ancora convinto. I virus respiratori e influenzali d’estate si stemperano. A certe latitudini, penso all’Africa, si sono presentati solo piccoli focolai. Verosimilmente potrebbe accadere o che sparisca come la Sars o che ricompaia come la Mers ma in maniera localizzata o, cosa più probabile, che diventi un virus stagionale”.

Se l’aria aperta, il vento e il sole non favoriscono i contagi perché dobbiamo girare con le mascherine?

“Le mascherine andrebbero indossate quando si hanno incontri ravvicinati o ci si ritrova in un luogo frequentato. Non quando si cammina (o si corre) da soli”.

Qualcuno afferma che il virus Sars-Cov-2 non sia stato isolato (come da procedura protocollata) ma solo sequenziato in alcune parti.

“Mi risulta che in Australia lo abbiano coltivato su colture cellulari e poi, come da protocollo, fotografato al microscopio elettronico”.

Come mai di altri coronavirus e di virus a RNA non si riesce a trovare il vaccino? Non si è trovato per la Sars, né per la Mers. E neppure per l’Aids e l’epatite C.

“Come scrisse Sabin nel 1993, editoriale su Nature del 17 marzo, il virus HIV dell’Aids si nasconde all’interno delle cellule e, sfuggendo agli anticorpi, non si trova. Quello dell’epatite C ha diversi ceppi…”

Anche l’influenza ha tanti ceppi.

“Esatto. Solo l’influenza A ha diversi sottotipi, la Spagnola, l’N1H1, l’Aviaria, la Hong Kong, sono tutte di tipo A…Poi ci sono le influenze B e quelle di tipo C. È importante ricordare che quando la popolazione raggiunge una quota di immunità naturale questi virus smettono di circolare. L’Asiatica del 1957 colpì i giovani e non gli anziani, i quali erano già protetti dallo stesso virus che imperversò nel 1890”.

Tornando a Sars e Mers, come mai di questi coronavirus non si è trovato un vaccino in 18 anni e ora si dice che per il Sars-Cov-2 ce ne siano almeno un paio quasi pronti oltre a diverse decine allo studio?

“Un vaccino non si fabbrica in pochi mesi. Vi sono delle tappe necessarie da percorrere altrimenti si rischia di spendere energie e denaro per un prodotto inutile. Recita il proverbio che la gattina frettolosa fa i gattini ciechi. Sono fondamentali le prove di sicurezza e quelle di efficacia, su campioni ampi e rappresentativi. E poi, come ho detto, abbiamo già un vaccino che è anche curativo, le infusioni di plasma da convalescenti. Si incentivino le donazioni e si promuova questa pratica in tutti gli ospedali”.

Luc Montagnier ha dichiarato che nel virus Sars-Cov-2 vi è una sequenza del virus dell’Aids. Secondo il premio Nobel siamo di fronte a un esperimento di laboratorio ma ci dice anche che con il tempo la presenza del tratto artificiale è destinato a scomparire…

“Parecchi ricercatori hanno cercato questa sequenza senza trovarla. Montagnier ha specificato di averla individuata attraverso un’ipotesi matematica; si tratta di uno studio a tavolino non di una ricerca in laboratorio”.

Cosa pensa delle ultime dichiarazioni di Trump? Il presidente è convinto che il virus sia uscito dal laboratorio cinese di Whuan. Il problema degli esperimenti sui virus pandemici e di una possibile fuga è reale, e segnalato da tempo con preoccupazione da parte del mondo scientifico. Cliccate qui.

“D’altro canto vi sono numerosi studi che attestano la provenienza del Sars-Cov 2  dal pipistrello. Al momento per noi questo è un non problema. Dobbiamo affrontare le conseguenze del virus e gestirle. E, ripeto, perché ancora l’Italia lo ignora: vi è una terapia soddisfacente e a portata di mano, il sangue dei guariti”.

È stato detto che il Covid 19 si può manifestare anche nei bambini con la sindrome di Kawasaki.

“Non si sa ancora nulla di questa malattia, rara, che si presenta come una forma autoimmune ed era presente anche prima del Covid 19. Spero che si faccia chiarezza”.

Cosa pensa della malattia Covid 19? In alcune persone si è manifestata con sorprendente virulenza.

“Sì. Ormai sappiamo che le persone anziane e chi è affetto da co-morbilità rischia di avere gravi complicazioni a livello polmonare e circolatorio. I medici che purtroppo hanno perso la vita a contatto con i malati erano sprovvisti di protezioni, alcuni di loro avevano patologie pregresse. La mortalità da Covid 19 è assai bassa e la diffusione del virus nella popolazione è ben più ampia di quella che appare dai tamponi eseguiti”.

Le messe sono ancora vietate. Se la decisione di proibirle non è stata presa da Conte, arriva dal comitato scientifico?

“Non esiste alcuno studio sulla pericolosità delle celebrazioni rispetto ai ritrovi concessi sui posti di lavoro o sui mezzi pubblici. È stato un provvedimento stupido, creato dal nulla e senza alcuna motivazione. Perché nelle Chiese non dovrebbe essere rispettato il metro di distanza?

Cosa pensa della raccomandazione di sanificare gli ambienti con diversi disinfettanti? Nel periodo gennaio-marzo i centri anti veleni hanno ricevuto più di 45.000 chiamate a seguito delle esposizioni a sostanze disinfettanti. Un aumento del 20% rispetto alla media.

“Le sanificazioni vanno studiate e circostanziate. Il virus è trasmesso per via aerea, ci si contagia attraverso contatti ravvicinati a differenza dei virus influenzali che si trasmettono anche con una distanza di diversi metri. Non è necessario impiegare sostanze tossiche, per sanificare un ambiente si possono utilizzare i raggi ultravioletti, già usati nei laboratori”.

 

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