Fino agli anni Settanta, quando due fratelli litigavano per un’automobilina, i genitori risolvevano la questione facendola ingoiare al figlio più forte. Questa sintesi mi è venuta in mente dopo aver letto una notizia inquietante sul Financial Times.

L’Unione Europea dispone di 157 milioni di ettari di terreni agricoli; l’Ucraina (confini pre-2022) 41 milioni di ettari. Se Kiev entrasse oggi nella UE, assorbirebbe gran parte dei fondi agricoli comunitari, con un taglio stimato del 20% alle sovvenzioni dei Paesi membri attuali. Quali governi sarebbero disposti a rinunciare a una fetta consistente dei propri benefici?

Sul FT del 21 Maggio 2025 ho letto che a Bruxelles si discute di far confluire le sovvenzioni agricole nel grande calderone della difesa e del riarmo. Sarò paranoico, ma mi è subito venuto in mente che con un adeguato tam tam di guerra, i cannoni avrebbero la priorità sul burro, e i sussidi smetterebbero di essere il pomo della discordia.

Fino agli anni Settanta, genitori spicci facevano sparire l’oggetto del contendere. Dagli anni Novanta in poi, genitori più democratici finivano per comprare un giocattolo al figlio più debole. Se le sovvenzioni agricole sono un balocco, gettandole nel grande calderone della difesa, la UE sta forse tornando a un tipo di pedagogia anni Settanta?