L’eterogenesi dei fini è quella condizione umana per cui azioni individuali, sommate, producono risultati completamente diversi da quelli desiderati. Una sorta di cugina filosofica della serendipità: trovare qualcosa cercando altro.

Alle presidenziali americane del 2024, un noto giornalista con doppia cittadinanza italiana e statunitense scelse il voto disgiunto. Per la Casa Bianca votò Kamala Harris in funzione “anti-Trump”; al Congresso, votò Repubblicano in funzione “anti-Kamala”. Il risultato fu la perfezione matematica dell’eterogenesi dei fini: anzichè una Harris-Gulliver legata da lacci e lacciuoli politici, ottenne un Trump-Yahoo libero da ogni vincolo.

Sarebbe meraviglioso poter prevedere in anticipo gli effetti delle scelte individuali, ma le forze collettive in gioco sono più intricate di una partita di shangai giocata su una nave in tempesta.

Prendiamo il tam tam di guerra di questi anni. Cominciò con un discorso di Macron nel Febbraio 2024. Da lì, un crescendo wagneriano di parole muscolari, recitate da boomer da tastiera. Loro, la guerra non l’hanno mai vista, ma la invocano con la stessa credibilità di chi corre la maratona in 5 ore e 50, e poi dispensa lezioni di assalto alla baionetta.

I baby-boomer sono cresciuti all’ombra di genitori forgiati dalla guerra, con troppi figli da picchiare e un solo battipanni. Oggi alcuni di loro si battono il petto, pronti a sacrificare non sé stessi, ma figli e nipoti, sull’altare di un’Europa immaginaria. Invece di valorizzare ciò che ottant’anni di pace hanno insegnato (diplomazia, equilibrio di potenza, prudenza) preferiscono atteggiarsi a condottieri in pannolone.

Poveri Millennial, Gen Z e Gen Alpha: cavie inconsapevoli. Cresciuti a eufemismi (peacekeeping invece di guerre, “danni collaterali” al posto di innocenti morti ammazzati), e poi tramortiti a colpi di TikTok: la vendetta cinese per le guerre dell’oppio.

Nella dimensione narcisistica di questa epoca, causa ed effetto hanno smesso di contare. Tutto nasce “unprovoked”. Aggressori e aggrediti vengono separati in blocchi morali netti: «Stavo camminando nudo nel bosco, cosparso di miele, quando un orso mi ha stalkerato e aggredito senza che io l’abbia provocato». Risultato: campagna globale per sterminare tutti gli orsi.

In questo clima gotico-distopico, l’eterogenesi dei fini del famoso giornalista torna paradossalmente utile. Le nostre speranze di salvezza dipendono dall’istinto di sopravvivenza di uno stronzissimo Yahoo, mentre i presunti saggi e volenterosi Houyhnhnm rischiano di condurci dritti alla catastrofe.

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