Ultima fatica che gli sviluppatori polacchi di CD Project hanno potuto lanciare prima del periodo centrale delle feste natalizie. Cyberpunk 2077 è stato, fin dall’inizio, un progetto faraonico che intendeva creare il Gioco di Ruolo in Prima Persona Definitivo. Si tratta quindi di un single player puro, che offre un open world di dimensioni impensabili all’interno di Night City. Vestiremo i panni di V, ladro, mercenario, hacker, compito da svolgere seguendo una storia principale.

Ma ciò che dà valore al gioco sono le missioni secondarie nelle quali, giocoforza, si dovrà interagire per procurarsi soldi, fama, armi, auto, componenti di computer e tutto ciò che possa essere utile per sopravvivere. Il proprio personaggio, V, verrà costruito e caratterizzato da una miriade di azioni successive che lo faranno crescere, gli daranno spessore narrativo e continue possibilità di miglioramento. La scelta strategica di CD Project è quella di privilegiare lo sviluppo personalizzato anche a livello di storyboard, proponendo continui colpi di scena che porteranno lontanissimo rispetto al punto dal quale si è partiti. Il ritmo di gioco è comunque incalzante, anche perché il telefono impiantato nel cervello di V non smetterà mai di inviare messaggi, rendendo quasi nevrotico il sottofondo nel quale agire.

Alto punto forte di Cyberpunk 2077 è la varia umanità con la quale si sarà costretti ad interagire. Alcuni dei personaggi secondari saranno utili, altri dannosi, per non dire letali. Di alcuni ci si innamorerà, altri diventeranno nemici implacabili. Tutti, indistintamente, porteranno un tassello importante dello sviluppo di V; ognuno ben delineato, reale, concreto. Bisognerà cimentarsi in diversi combattimenti; anche su questo versante il lavoro degli sviluppatori è stato capillare, mastodontico per offrire una gamma di scelte infinita. Davvero interessante quanto possa essere profonda la personalizzazione di V, sia dal punto di vista fisico, sia di quello comportamentale, con caratteristiche che vengono incrementate istantaneamente con l’esperienza di gioco.

La componente artistica di Night City è stupefacente, agendo anche da caratterizzatrice di intere parti della narrazione. Questa immensità di varianti permette di giocare all’infinito, rimanendo incollati al video senza patire noia o cadute di interesse.

La parte tecnica è assolutamente all’avanguardia, studiata per dare il meglio sulle piattaforme di ultima generazione. Mai nessun problema, perfetta fluidità d’azione anche nei momenti più concitati, qualità dell’immagine strabiliante. Musiche, luci, fotografia ed effetti speciali di livello cinematografico, ed un doppiaggio curato e preciso. Certo, alcuni aspetti del sistema di combattimento non paiono del tutto soddisfacenti e l’intelligenza artificiale è discontinua, ma si tratta di piccoli particolari che non inficiano un giudizio finale assolutamente positivo. Questo se giocato sulla console di ultima generazione come abbiamo fatto noi. Diverso è il discorso per le “vecchie” console, tanto da provocare una vera insurrezione nei giocatori che hanno acquistato il titolo e che si sono trovati con un risultato deludente, con i ridimensionamenti fatti per rendere compatibile un hardware datato per questo tipo di gioco. Il risultato sono i continui rallentamenti e i crash che rendono impossibile tentare di giocare una partita.  Oltretutto, non tutti ricevono i rimborsi. Chi ci ha giocato per più di due ore rischia di non vedersi ritornare gli euro spesi. Si vocifera di un intervento ufficiale di Sony per sollecitare CD Projekt a risolvere la questione. Peccato, davvero.

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