Sta per cominciare il campionato Nba, con la caccia al titolo vinto, meritatamente, dai Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo. Se volete ripercorrere le gesta dei marziani della palla a spicchi, pur dalla vostra console preferita, ecco che, come ogni anno, 2K Games sforna l’ennesimo capitolo della saga “NBA”, vero oggetto di cult per gli appassionati di pallacanestro virtuale. Si tratta di migliorare ulteriormente un gioco che ha già subito una costante evoluzione nel tempo, adeguandolo di volta in volta alle novità. Nba 2K22 offre un biglietto da visita davvero importante: una grafica Next-Gen di altissimo livello, rivoluzionaria rispetto a quella dell’anno prima.

Per un neofita, avvicinarsi a questo gioco è un’esperienza sconvolgente. Il livello di complessità per poter imparare la giusta sequenza di comandi è molto alto; tanto tempo va dedicato solo a questo e la pazienza è fondamentale per non lasciare perdere tutto. Del resto, campioni si diventa con il continuo allenamento. Quando però si arriva a padroneggiare i comandi, allora il divertimento è garantito.

Il punto di forza di “NBA 2K22” è la modalità “MyPlayer”: l’utente impersona un singolo giocatore di pallacanestro, un ragazzo che deve crescere in un mondo estremamente competitivo per poter primeggiare nel mondo del basket professionistico statunitense. Gli sviluppatori di 2K Games hanno creato uno spazio virtuale, chiamato “La Città”, nel quale è possibile cimentarsi in un gran numero di missioni secondarie; qui, si guadagnano monete, esperienza e sponsorizzazioni che verranno utili più avanti. Rispetto al passato, la città è stata resa il più possibile reale, con tutti gli inconvenienti di una grande metropoli. Si è abbandonato l’approccio cinematografico delle riprese per privilegiare gli aspetti più focalizzati sulla pallacanestro.

Tutto questo apprendistato per poter, finalmente, accedere al cuore del gioco: essere protagonista nell’NBA. Come abbiamo già detto, i comandi da imparare sono davvero tanti. Tutte le possibili azioni individuali tipiche della pallacanestro sono riproducibili, rese con un realismo addirittura esasperato. Maggiore attenzione è stata posta ai livelli di fatica che si accumulano nel corso delle partite; da ciò varierà anche di molto la lucidità e, di conseguenza, l’efficacia e la fallosità, momento per momento. Le animazioni sono estremamente realistiche: anche il coinvolgimento del pubblico è stato implementato, per offrire un’esperienza totalizzante.

Ma per completare il titolo, NBA 2K22 offre una parte dedicata al basket femminile. Qui manca il comparto iniziale cittadino, ma la scalata alla WNBA è ugualmente ben settata sugli standard femminili.

Ultima possibilità, il cosiddetto “MyTeam”, dove si vestono i panni del coach e dove il gioco diventa principalmente uno strategico-gestionale di grande complessità. Quest’ultima parte è effettivamente resa con eccessiva semplicità, avendo a che fare con un’intelligenza artificiale non sempre all’altezza.

In conclusione possiamo parlare di una buona evoluzione di un titolo di grande valore, per il quale sarebbe pura utopia o enorme rischio pensare ad una rivoluzione.

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