Il fuggi fuggi dai film italiani

Rispetto al 2016, i cinema hanno staccato il 12,38% in meno di biglietti. Il che, tradotto in euro, che è la lingua parlata da tutti (produttori, esercenti, addetti ai lavori), significa un ammanco di circa 77 milioni nelle casse (11,63% in meno). E se volessimo trovare un colpevole assoluto di questo bilancio finale disastroso, dovremmo cercarlo in casa nostra, perché a fallire miseramente all’esame di chi paga l’ingresso è stato proprio il cinema italiano. Quello del pubblico nostrano è stato un autentico fuggi fuggi dalla produzione tricolore, tanto che la quota incassi è letteralmente crollata, in un anno, dal 29,05% […]

  

La Battaglia dei Sessi? Troppo melò

Qualche lettore, magari, ricorderà La battaglia dei sessi. Nulla di peccaminoso o legale, come potrebbe far indurre il nome. Era il 1973 e con quel termine ci si riferì a due partite di tennis che opposero, nel giro di pochi mesi, Bobby Riggs, campione in pensione (aveva 55 anni), rispettivamente contro Margaret Court (la prima) e Billie Jean King (la seconda). Riggs aveva lanciato la sfida al mondo femminile, definendosi «porco maschilista» e affermando come, nonostante la sua età, fosse in grado di battere tranquillamente la miglior tennista donna in attività, a dimostrazione che le femmine non potevano pretendere, come […]

  

Italiani che odiano l’italiano

Qualche tempo fa, avevo pubblicato un commento sull’uso, ormai, pervasivo e, spesso, inutile dei termini stranieri nel nostro vocabolario. La risposta di voi lettori è stata significativa, sia in termini di visualizzazioni, sia, ed è ciò che più conta, di apprezzamenti. Qualcuno mi aveva suggerito di allargare il discorso, di non limitarmi a quello scritto, di farci, magari, un libretto che denunciasse un fatto ormai sotto gli occhi, pardon, in bocca a tutti. Da tutto questo, è nato Italiani che odiano l’italiano, un volumetto che potrete trovare, da domani, in tutte le edicole, al prezzo di 2,50 euro. Sono partito […]

  

La Fuga: pochi mezzi, cuore grande

Non è un caso che gli ultimi due post, del mio blog, siano dedicati a Stefano Calvagna. Evidentemente, il suo modo di fare cinema colpisce chi, come me, per lavoro, deve praticamente vedere tutto quello che passa il convento cinematografico. Da qualche giorno, è uscito il suo ultimo film, La fuga, che riassume, al meglio, gli stilemi del suo rapporto con la settima arte. I suoi non sono prodotti autoreferenziali,  chiusi in se stessi, relegati a manifesto ideologico, espressione del proprio ego. Calvagna non si erge sul pubblico. Lui dialoga con la gente, la fa sentire protagonista. Il suo neorealismo […]

  

Stefano Calvagna, viaggio nel cuore duro del tifo

Qualche tempo fa, avevo parlato, in questo blog, di un regista particolare come Stefano Calvagna. Uso particolare, non a caso, essendo Calvagna uno dei rari esempi non solo di regista non allineato al pensiero unico democratico (con tutti i rischi che, in questo ambiente, si corrono ad andare contro), ma anche capace di rinunciare al finanziamento pubblico per girare un suo film. Oltre al fatto di essere papà del giovane Niccolò, il più talentuoso tra i giovani attori (addirittura superiore a molti veterani) italiani. Bene, il cineasta romano, da quasi un anno, si è messo seguire, in Inghilterra, le partite […]

  

War Machine è il simbolo del cinema che cambia

Oggi, nella pagina delle recensioni, ho aperto con un film che non si vede nelle sale cinematografiche. War Machine, curioso dietro le quinte di un conflitto bellico, è visibile, infatti, solo sulla piattaforma a pagamento di Netflix, che lo ha realizzato. Non si tratta, perciò, di una pellicola andata al cinema ed acquisita, successivamente, in esclusiva, dal nuovo colosso della tv in streaming, ma di un lungometraggio originale, fruibile solo dagli abbonati. E’ il nuovo che avanza e al quale la pagina, di solito dedicata ai film presenti nei cinema, ha deciso di adeguarsi, perché il futuro della settima arte, […]

  

La lingua italiana? Bandita dal vocabolario quotidiano

La e-mail era finita nello spam, erroneamente scambiata per phishing. In realtà, me l’aveva scritta il CMO su indicazione del CEO e aveva come oggetto la startup di una B2B. La recuperai e subito feci forward al mio CTO in modo da stendere un planning rispettando la deadline del nostro customer e, soprattutto, il suo budget. Ci lavorai H24 in vista della importante conference call da fissare ASAP, chiedendo aiuto a dei freelance, particolarmente ferrati nel business, per preparare lo speech. Il che, mi fece perdere di vista la mia vita sociale. Niente happy hour nel pub trendy e, soprattutto, […]

  

Il cinema a 2 euro è solo propaganda?

Siete andati al cinema, oggi? Per qualche ora fate ancora in tempo a sfruttare l’ennesimo secondo mercoledì del mese a 2 euro, quello che, sulla carta e nelle intenzioni del ministro Franceschini, serve a rilanciare il prodotto cinematografico, a far ritornare la gente in massa nelle sale, a rendere tutti contenti gli operatori che gravitano intorno alla settima arte. Ma è così? Chiaramente, lo spettatore è felice. Invece di spendere i tradizionale 7-8 euro di ingresso per un solo film, può investire la stessa cifra per regalarsi una maratona di quattro pellicole. Non male, insomma, come opportunità. Però, c’è un […]

  

La bella, la bestia, il gay

Ricapitoliamo. La settimana scorsa, il regista dell’imminente (nelle sale) La bella e la bestia, Bill Condon, rilascia un’intervista a Matt Cain, del magazine Attitude, rivelando, a proposito del personaggio di LeTont: «È una persona che un giorno vuole essere Gaston e il giorno dopo vorrebbe baciare Gaston. È un personaggio che non sa ciò che vuole e che si è appena reso conto di provare questi sentimenti. E Josh Gad lo interpreta in modo sottile, delizioso, rendendolo magico e bello. Non voglio svelare nulla, ma alla fine ci sarà la prima scena gay in un film Disney». Ovviamente, notizia non […]

  

Hollywood contro Trump: è guerra totale

Nel mio commento alla notte degli Oscar, pubblicato oggi, sulla prima pagina del Giornale, ho messo in evidenza come l’intera manifestazione si sia tradotta in una chiara presa di posizione di Hollywood contro il presidente Trump. Persona che, mi risulta, sia stata eletta democraticamente con il voto e non dietro colpo di stato. Eppure, nella Mecca del cinema, la cosa non va giù. Come si sono permessi, questi elettori, di non far vincere la nostra Hillary? Quale occasione migliore della serata delle statuette per esprimere il proprio dissenso. In una maniera del tutto sottile. Non, cioè, con proclami o discorsi […]

  

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