Nel mondo del cinema, è un caso più unico che raro. Un regista che si finanzia di tasca propria il suo film senza pesare sullo Stato, senza richiedere, cioè, contributi a noi cittadini che paghiamo le tasse, è materiale da studio scientifico, da esposizione. Gli andrebbe fatto un monumento a Stefano Calvagna e non solo per la qualità delle sue pellicole che sono godibili, fruibili dal pubblico, con un’anima. Oggi, ad esempio, esce nelle sale (e vi invito ad andare a vederlo) Si Vis Pacem Para Bellum, girato in soli dieci giorni, costo totale 17mila euro. Ebbene, questo thriller metropolitano, scritto […]