L’odio sinistro

Ieri ho scelto l’ironia per fotografare il reale, oggi userò la fotografia per ironizzare sulla realtà. Il dibattito pubblico italiano è così composto: da una parte i sovranisti psichici, populisti, razzisti, sessisti, omofobi, xenofobi, antisemiti, islamofobi, leghisti… che odiano, o così pare. Dall’altra i progressisti, i pacifisti, gli antifascisti, i democratici, i tolleranti, i più umani, le anime belle… in missione contro l’odio degli odiatori. E quest’ultimi come manifestano la propria superiore natura e cultura, come prendono le distanze dall’inciviltà degli odiatori? Abbracciandoli, dirozzandoli, integrandoli? No. Odiandoli. Misurano la propria estraneità all’odio odiando i sovranisti psichici, i populisti, i razzisti, i […]

  

Pacca sul culo e stupri rituali

«Aveva toccato il sedere ad una conoscente, un’amica che frequentava con lui un centro di Musica in città. Lei però non ha gradito e lo ha denunciato. Ha ritenuto quel gesto, quella mano posata in modo irrispettoso sul suo sedere, quell’approccio per lei eccessivo una vera violenza tanto fare nome e cognome di quel coetaneo che, a suo dire, era andato oltre. Ieri la Corte d’Appello ha confermato la condanna di primo grado a un anno e due mesi di reclusione», si legge su l’Adige.it, per il sollucchero di Laura, Cristina, Teodolinda e delle tante femministe implacabili, in perenne campagna […]

  

Disagio ideologico

Quando si verifica un atto di barbarie che coinvolge qualche esotico convitato, il gretto sovranista in genere tuona: “Se solo certe brutalità si riversassero provvidenzialmente sulle corna degli accoglioni!”. Malauguratamente, la dissonanza cognitiva che affligge queste buonanime attiva processi di rielaborazione tali da far prendere con filosofia anche una mazza chiodata sui denti, pur di non guardare negli occhi la propria devastante imbecillità. E così è stato. Qualche giorno fa, il garrulo e vegeto Manaf, 24enne originario del Togo, si è reso protagonista del pestaggio di due donne nel sottopasso della stazione di Lecco. Il video – che sconsiglio ai […]

  

Camilleri e Ceronetti

Guardo la mia luce che muore… è l’unica risposta che un saggio vi darà in età molto avanzata quando gli domanderete testimonianza. Nel giro di pochi mesi sono mancati Guido Ceronetti, a 91 anni, e Andrea Camilleri, a 93. Ebbene, alla pressoché totale indifferenza che ha accompagnato il viaggio del primo, si è registrata una straripante esibizione pubblica di cordoglio a scortare il secondo, investito di aura cristologica e chiamato perlopiù Maestro. Sorvolando sugli aspetti più intimi dell’uomo, che non conoscevo e che mi impongo di non inferire dalle oppugnabili prese di posizione politiche, la distanza intellettuale che separava Ceronetti […]

  

Che tempi! Che costumi!

Tornata l’estate, tornerei a suggerire l’abbandono degli slip da bagno per uomini. Di per sé la mutanda andrebbe evirata anche in casa, ma se a vostra moglie piace evocare suggestioni da playboy montenegrino con elastico a contrasto, perversioni sue. In pubblico sappiate tuttavia che sotto il costumino bagnato la minchietta sembra uno sgombro agonizzante intrappolato in una busta di plastica, disperatamente intento a esalare l’ultimo respiro… e le chiappe una mortazza sottovuoto in confezione colorata. Eviterei anche il braghino attillato La Perla tipo Daniel Craig in Casino Royale, perché ancora non avete licenza di azzimarvi il pacco. Ricordate che l’infradito […]

  

Milano accoglie e stimola

Mentre passeggio in via Mario Pagano mi imbatto nei motti di #hosceltomilano, stilati a favore della candidatura olimpica Milano-Cortina 2026 e sponsorizzati da Mattia Mor. Perché «Milano è veloce e internazionale, aperta al futuro e al progresso». «Milano accoglie e stimola persone da ogni parte del mondo». «Milano è laboriosa, meritocratica, europea: è un posto dove le cose accadono». Così, giunto al secondo casello daziario di Porta Sempione, rimirando le finestre di casa in lontananza, faccio quotidiana esperienza di velocità, internazionalità, laboriosità, apertura, progresso, accoglienza, meritocrazia, stimolo culturale. E per una volta non leggerò che le immagini pubblicate possono essere […]

  

Gaber e la nuova razza

Sabato pomeriggio passeggiavo in via Londonio fra ragazzotti latranti lagne spastiche coram populo, con gli apparecchi diffusori a volume molesto, e pensavo che coi giovani sono intransigente… di certe mode, canzoni e trasgressioni… non me ne frega niente. E sono anche un po’ annoiato da chi ci fa la morale ed esalta come sacra la vita coniugale… e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni, ma io non riesco a tollerare… le loro esibizioni. Non mi piace chi è troppo solidale e fa il professionista del sociale, ma chi specula su chi è malato, su disabili, tossici e anziani… è un vero criminale. Ma non vedo più nessuno che s’incazza, […]

  

I quasi pensanti

Prevedibili come l’infiammazione della seconda fase libidica infantile a seguito di una monta inaspettata, sono arrivati i pistolotti degli antileghisti sulla barbarie dilagante. Gad Lerner approda alla teoria del conflitto dal litorale degli sfruttatori e parla di «classi subalterne» con la stessa ripugnanza che un antisemita potrebbe indirizzare a un ebreo con la faccia da beduino. Marco Damilano – sempre in prognosi riservata dopo il 34% della Lega – scrive che con Salvini ha trionfato «un’ideologia feroce». Noi che siamo stati spesso azzannati alla giugulare dalle sue cialtronate in vernacolo assassino, fatichiamo a impressionarci. Poi continua accennando alla Le Pen, […]

  

Simpatico come Parenzo

Ho un amico che quando intende sottolineare la spiccata amabilità di un interlocutore… esclama: “sei simpatico come Parenzo!”. Mi rendo conto come la simpatia, fondandosi anche etimologicamente sul sentimento, sia soggettiva. Può essere che persone da me stimate gradevoli suscitino in altri indifferenza, se non una certa qual repulsione. Io stesso, pur essendo un irriducibile allegrone, sarò antipatico a tanti. Ciononostante vi sono individui che stanno – oserei dire – universalmente sui coglioni. David Parenzo ne è viva testimonianza. Stuzzicante come una blatta nella minestra, piacevole come un riccio nelle mutande o come le unghie sulla carta vetrata, il suo […]

  

Cattività buonoide

Siamo ammorbati dalla mistificazione sinistra. Ne discutiamo da che ne discutiamo. Ma fra i riflessi condizionati della cattività buonoide, dell’anti-pensiero ideologico, ve n’è uno in particolare che pare virale. Il campanello pavloviano faceva salivare il cane associando un suono al cibo, perché aveva abituato l’animale a vedersi servito appena dopo lo scampanellìo; quello rothschildiano fa salivare il progressista appena si associa uno straniero a un crimine, un immigrato a uno stupro; ma non di fame, bensì di rabbia. E il comportamento riflesso porterà ineluttabilmente all’atteggiamento di cui avevo già accennato ne “La bertuccia progressista”, sempre uguale a se stessa: «Perché, gli […]

  

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