Incrociare T.S. Eliot, il modernista che leviga i canoni letterari tradizionali, significa approntare un percorso ampio, multicolore ma sempre risoluto nei suoi parametri essenziali. Significa incrociare Henri Bergson le cui lezioni seguì alla Sorbona; Ezra Pound che conobbe sempre a Parigi e che mise mano a The Waste Land, quasi come umile redattore («il miglior fabbro»); e poi Dante, guida spirituale che lo conduce tra le fiamme di un mondo moderno in piena decadenza e gli indica i criteri di giudizio e fisionomie di attraversamenti ma che Eliot – furbescamente – lascia […]