Tra Björn Borg e John McEnroe ho sempre preferito il primo. Ma in quegli anni di leggendari scontri e fazioni contrapposte non seppi darmi delle spiegazioni plausibili. Nello sport, sin da bambini, si scelgono idoli e squadre per affinità elettive, per ragioni geografiche, per opportunismo. Eppure, pur interrogandomi di continuo, non conoscevo il motivo reale di questa scelta per l’uno e non per l’altro. Peraltro, da pessimo tennista in erba, mi dilettavo nel ‘gioco a rete’ che fu caratteristica dell’americano, mentre disdegnavo le lungaggini arzigogolate da ‘fondo campo’ che, invece, erano tipiche dell’algido svedese. E anche per le vicende italiane […]