I ricercatori dell’istituto dei Tumori di Milano hanno presentato uno studio sul fumo passivo: le sigarette inquinano anche all’aperto. Durante la partita Inter-Lazio, il 23 aprile scorso allo stadio di San Siro, è emerso che le concentrazione di pm 2,5 – le polveri sottilissime prodotte dalle combustioni facilmente inalabili – erano il doppio rispetto a quelle che c’erano fuori dallo stadio (13,6 microgrammi per metro cubo con frequenti picchi oltre i 35 microgrammi. I valori esterni erano pari a 6,5 microgrammi per metro cubo).

Pure  la nicotina era presente in quantità stellare: 26 volte di più che all’esterno di San Siro (è passata da 0,07 di inizio partita a 3,43 microgrammi per metro cubo).

Questo mix di veleni superconcentrato è tossico “soprattutto per asmatici, cardiopatici, donne incinte e bambini – ha rivelato Roberto Boffi, il pneumologo responsabile dell’ambulatorio per i danni del fumo all’istituto tumori – ma anche per gli atleti che corrono respirando velocemente per due ore e che, quindi, assorbono ancora di più le polveri fini presenti nell’aria».

Da settembre i medici dell’Istituto tumori di Milano faranno conoscere i danni della sigarette agli studenti delle scuole superiori, interverranno in classe durante le ore di lezione. Il progetto si chiama “Me la vivo bene”, coinvolte 12 classi del liceo Zucchi di Monza, dell’Agnesi di Milano e del Machiavelli di Pioltello. Verranno scelti alcuni studenti non fumatori che diventeranno figure di riferimento, i leader positivi, insomma. (www.lascuoladellasalute.it)

L’ iniziativa dei medici che si siedono in cattedra e degli studenti che si prendono a cuore le sorti dei compagni fumatori ci piace molto. Ma perché non anticiparla alle  medie?

Giusto un paio di mesi fa avevo fatto un giro di perlustrazione davanti alla scuola media che l’anno prossimo frequenterà la mia principessa grande. L’avevamo scelta anche grazie al passaparola fra mamme, “lì si studia” e poi “e se uno fa il prepotente non la fa franca”. Avevo ascoltato i professori parlare all’open day, insomma: ero convinta.

Così alle due del pomeriggio mi ero presentata all’uscita, mi immaginavo la mia principessa grande un pochino più grande, mi chiedevo come si sarebbe trovata in mezzo ai suoi nuovi compagni e quanto sarebbe maturata la mia grande piccola donna

Stupore: le mie fantasie sono state interrotte dagli accendini, non uno ma  decine e decine. Praticamente tutte le ragazze, appena uscite da scuola  si accendevano una sigaretta!

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