Cari amici del blog,

Affido all’ultimo post dell’anno i miei auguri per voi. Vi auguro di riconoscere le gioie profonde e di imparare a cicatrizzare le ferite. Di non soffrire per i dolori passati ma di guardare avanti, concentrati sul presente. Che giustizia e buon senso prevalgano fino a portarci al grande cambiamento. Ringrazio tutti di avermi accompagnato e arricchito, di avermi mandato libri, studi e commenti; vi ringrazio degli apprezzamenti e delle critiche, di avermi fatto talvolta arrabbiare e spesso sorridere.

Vi racconto un aneddoto, un po’ fuori tema, ma in fondo utile, di come ho scoperto la metionina.

Avevo un problema di verruche. O meglio, lo avevano le mie figlie. La grande risolse con un’applicazione di azoto liquido, dopo che i prodotti da farmacia si erano rivelati inefficaci. La figlia più piccola, un anno dopo, si imbattè in un’altra dottoressa e la bruciatura con il ghiaccio non sortì lo stesso effetto. La verruca resistette e, per giunta, sullo stesso piede, se ne formarono altre due. Inevitabile la ricerca di un altro dermatologo. Su indicazione della pediatra scegliemmo il reparto di un ospedale: nuovo bidone di azoto, seconda bruciatura dolorosa, questa volta moltiplicata per tre. E come risultato, dopo una decina di giorni, altre verruche in aggiunta sulla pianta del piede. Insomma, un disastro, non saprei dirvi se imputabile all’azoto liquido o all’imperizia dei due dermatologi. La pediatra per consolarci ci ricordò che “talvolta le verruche spariscono da sole”.

Arrivò l’estate. Pensammo di affrontare il problema in Liguria. Mi presentai da un chirurgo indicatomi dal farmacista, il quale si rifiutò di bruciare le verruche perchè il suo metodo sarebbe stato più drastico dell’azoto liquido, la figliola avrebbe dovuto tenere il piede fasciato e lontano dall’acqua per tre settimane e avrebbe avuto anche difficoltà a camminare. Entrambe le conseguenze poco compatibili con l’inizio di una vacanza. “Il piede è malconcio – stabilì il chirurgo – provate con la metionina e tornate a fine vacanza”.

Il medico ci illustrò le proprietà dell’aminoacido e ci invitò a provare.

La figliola prese due pastiglie di metionina al dì, fino a esaurire una scatola e mezza. Spalmò il piede di acido salicilico tutte le sere, previo pediluvio con acqua e amuchina. Dopo due mesi il piede era tornato perfetto, liscio e roseo,senza nemmeno l’ombra di una verruca.

Ringrazio il chirurgo ligure e affido al web la mia esperienza con la metionina. Buon anno a tutti.

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