Vaccini ai bambini, perché alcuni medici sono seriamente preoccupati
”Perché vorreste vaccinare i bambini piccoli contro la Covid?”
Si chiedono i 76 medici del Regno Unito che hanno inviato una lettera alle autorità sanitarie motivando le ragioni per non farlo.
”Perché volete, se ogni nuova variante del Sars Cov 2 è sempre meno virulenta e se vi sono diverse evidenze della scarsa efficacia di questi vaccini? E se nel contempo aumentano le preoccupazioni sugli effetti a lungo termine? Perché insistete, se la stragrande maggioranza dei piccoli che volete vaccinare è già entrata in contatto con il virus?”
I 76 medici ricordano alle autorità che l’azienda Pfizer ha presentato alla FDA una documentazione lacunosa. Ad esempio, “non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa tra il gruppo placebo e quello vaccinato né fra i partecipanti di età 6-23 mesi né nei bambini di 2-4 anni anche dopo la terza dose. Sorprendentemente i risultati si basavano su soli tre partecipanti nel gruppo di età più giovane (1 vaccinato e 2 placebo) e solo sette partecipanti nei bambini di età compresa tra 2 e 4 anni (2 vaccinati e 5 placebo).
Lo stesso produttore Pfizer ha dichiarato che i numeri sono troppo bassi per trarre conclusioni sicure.
Perché dunque volete vaccinare i bambini?
Nell’intero periodo dalla prima dose in poi (vedere a pagina 39 Tabelle 19 e 20), ci sono stati un totale di 225 bambini infetti nel braccio vaccinato e 150 nel braccio placebo, con un’efficacia calcolata del vaccino di solo il 25% (14 % per i 6-23 mesi e 33% per i 2-4).
Quando si parla di sicurezza, i dati sono ancora più scarsi: solo 1057 bambini, alcuni non in doppio cieco, sono stati seguiti per soli 2 mesi”. Cioè i familiari dei bambini e gli esaminatori sapevano chi era vaccinato e chi no e questo, come ci ha spiegato l’epidemiologo Stefano Petti, “compromette l’obiettività del trial perchè chi è favorevole al vaccino tende a sminuire gli eventi avversi e chi è, invece è contrario, potrebbe esagerarne la portata”. Niente a che fare con il metodo scientifico, insomma.
“Perché la FDA ha ritenuto che tutto ciò rappresenti una prova sufficiente per vaccinare i bambini? “ Continuano i medici.
”È interessante notare che Svezia e Norvegia non raccomandano il vaccino per i 5-11 anni e l’Olanda non lo consiglia per i bambini che hanno già avuto il Covid-19. Il direttore dell’Autorità danese per la salute e i medicinali ha dichiarato di recente che, per quanto ora si sa, la decisione di vaccinare i bambini è stata un errore. Il Belgio, in gennaio, ha sospeso le vaccinazioni Moderna al di sotto dei 31 anni perché le miocarditi erano più frequenti dei benefici delle iniezioni”. Qui.
Aggiungiamo noi, notizia delle ultime ore, che l’Uruguay ha sospeso le vaccinazioni agli under 13 dopo che un giudice ha chiesto al governo di pubblicare i contratti con Pfizer. (Pare che, nonostante la sentenza, la Pfizer non voglia renderli pubblici).
Gli autori precisano:
- “In tutto il 2020 e il 2021, non è morto un solo bambino tra 1 e 9 anni in cui Covid-19 era l’unica diagnosi sul certificato di morte, secondo i dati dell’OMS.
- Uno studio dettagliato in Inghilterra dal 1 marzo 2020 al 1 marzo 2021 ha rilevato che solo 6 bambini di età inferiore ai 18 anni sono morti senza comorbidità. Non ci sono stati decessi di età compresa tra 1 e 4 anni.
- I bambini eliminano il virus più facilmente degli adulti.
- I bambini sviluppano risposte immunitarie efficaci, robuste e sostenute.
- Dall’arrivo della variante Omicron, le infezioni sono state generalmente molto più lievi. Questo vale anche per i non vaccinati sotto i 5 anni.
- Entro giugno 2022 si stima che l’89% dei bambini di età compresa tra 1 e 4 anni avesse già avuto l’infezione da SARS-CoV-2.
- Dati recenti provenienti da Israele mostrano un’eccellente immunità di lunga durata dopo l’infezione nei bambini, specialmente tra i 5 e gli 11 anni.
- Negli adulti è diventato evidente che l’efficacia del vaccino diminuisce costantemente nel tempo, rendendo necessari richiami a intervalli regolari. In particolare, l’efficacia del vaccino è diminuita più rapidamente contro le ultime varianti di Omicron”.
La preoccupazione sugli eventi avversi
Sugli eventi avversi i medici scrivono: “Sebbene la miocardite post-vaccinazione sembri essere meno comune nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni rispetto ai bambini più grandi, è comunque aumentata. Le risonanze cardiache sugli adolescenti con pericardite, fino a 7 mesi dall’esordio, mostrano che si tratta di malattia tutt’altro che lieve”.
Gli autori informano che “la Pfitzer è tenuta, dalle condizioni post autorizzazione per l’età 5-11 anni, a informare sul rischio miocardite. In particolare l’azienda dovrebbe condurre studi sulla miocardite ma i risultati verranno resi pubblici non prima del 2027”.
I professionisti ammettono di essere preoccupati dagli effetti del vaccino sul sistema immunitario.
“Ci sono prove dell’interruzione indotta dal vaccino delle risposte immunitarie sia innate che adattive”. Qui.
I medici esprimono anche preoccupazione sulla funzionalità del sistema riproduttivo, dato che, “dopo la vaccinazione, sono emerse riduzioni del numero degli spermatozoi mobili”.
Dichiarano inoltre: “L’omissione completa di informazioni che spieghino al pubblico la diversa e nuova tecnologia utilizzata nei vaccini Covid-19 rispetto ai vaccini standard e la mancata comunicazione della mancanza di dati sulla sicurezza a lungo termine, rasenta la disinformazione”.
Il calo di credibilità delle istituzioni
Secondo i 76 medici del Regno Unito l’introduzione dei nuovi vaccini a base genetica non necessari sui bambini piccoli rischia di minare seriamente la fiducia dei genitori nell’intero programma di immunizzazione. Poi, aggiungono, “la scarsa qualità dei dati presentati da Pfizer rischia di screditare l’industria farmaceutica e, insieme, le autorità di regolamentazione che hanno autorizzato il prodotto”.
La pubblicità dei vaccini ai bambini non è etica e viola il consenso informato
Nel Regno Unito (ma anche in Italia) è vietato pubblicizzare i farmaci soggetti a prescrizione medica. Sui vaccini non esiste alcun regolamento, tuttavia ogni campagna pubblicitaria ha delle regole precise. I bambini sotto i 16 anni non devono essere destinatari di messaggi che non possono comprendere. Ma nel Regno Unito circolano poster di cartoni animati che mostrano i supereroi vaccinati.
I 76 medici inglesi riflettono sui messaggi manipolativi: gli spot fanno credere ai bimbi che chi non si vaccina non è un supereroe.
Per i medici la pubblicità dei supereroi viola le regole sulla pubblicità rivolte ai bambini e mina il consenso informato.