20Mar 14
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Vittoria è un nome che suona sbagliato, come chi lo porta. Se poi stai in un liceo a Roma negli anni ’70 e tuo padre è un commesso viaggiatore che va in giro con un 850 color crema è ancora peggio. E’ chiaro che puoi scegliere, ma le prime carte te le serve il destino e non è che poi riesci proprio a scantonare del tutto. E’ quello che capita a Vittoria. E’ figlia di borghese, che già puzza di fascista. Non un gran borghese. Non uno con i soldi. Non uno di quella classe dirigente eterna, sopravvissuta a tutte […]
Scritto in
Il cartografo,
Romanzi - Tag:
Acca Larenzia,
Annalisa Terranova,
anni '70,
Anni Settanta,
Antonio Pennacchi,
borghesi,
borghesia,
camerati,
commesso viaggiatore,
compagni,
comunisti,
eskimo,
europa,
fascisti,
femministe,
Fiat 850,
Giubilei Regnani,
leninisti,
maoisti,
Msi,
nazione,
rivoluzione,
Roma,
Vittoria
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
19Ott 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
E’ tornato a casa, per ritirarsi dal mondo. Vaga, come un fantasma, per le strade di Aquino, rassegnato a non riconoscere più la sua città. E’ per questo forse che esce solo di sera, appena dopo il tramonto, quando ogni cosa, ogni volto, è penombra. E questa luce che sta per diventare buio è quanto di più simile ci sia alla sua anima, alle sue ossessioni, alle paure, a tutto ciò che in fondo è stato il senso della sua vita. L’idea di aver sbagliato il tempo. Troppo tardi, fuori dalla gravità dei grandi uomini, sbagliato, non riconosciuto, costretto a […]
Scritto in
Il cartografo - Tag:
Aquino,
casta,
costumi,
crisi,
Ernesto Pellecchia,
frustrazione,
Giovenale,
Messalina,
misogenia,
morale,
omosessuali,
precari,
ProLoco Aquino,
satira,
XXI secolo
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
15Ott 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Pezzi di facce, pezzi di cartone, pezzi di vita, pezzi di religione, pezzi di stelle, di memoria, di stracci, di notizie, fatti, personaggi, miti, eroi, ma non quelli che frequentano l’olimpo della modernità, più che altro gente finita negli scantinati della storia, dove il sole da tempo non arriva più, i dimenticati, quelli con il quarto d’ora di celebrità nell’album di famiglia, nelle foto in salotto, o finite per sbaglio dal rigattiere dopo qualche trasloco. Tutto questo fasciato in pennellate di vernice o di colori a tempera, frammenti a cavallo tra due secoli, ritagliati e messi su da un artigiano […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
11Ott 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Quei barconi sono figli di nessuno. Non hanno padri, non hanno madri, non hanno rotta, piloti e comandanti. Non hanno terra e neppure speranza. Non hanno confini, frontiere o porti. Solo mare e corpi e cadaveri. Lampedusa è un nome, un’isola, un simbolo, dove ognuno si masturba al gioco delle colpe. Di chi smercia anime morte? Certo. Gli scafisti fanno il loro sporco mestiere. E poi? Poi di chi chiude gli occhi alla partenza e di chi volta lo sguardo all’arrivo. E’ colpa della legge, della Bossi-Fini, di chi non controlla o controlla troppo, dell’Europa tutta, o dell’Italia, della Germania […]
Scritto in
Il cartografo - Tag:
barconi,
Bossi-Fini,
buttafuori,
europa,
Eurosur,
Frontex,
Germania,
Lampedusa,
Marco Scurria,
migranti,
Siria,
sorveglianza,
Svezia,
tragedia,
Ue
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
13Giu 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Ti piacciono i lettori. Quelli di una notte sola, quelli clandestini, quelli da biblioteca e quelli smarriti in libreria perché non sanno cosa scegliere. Ti piacciono quelli che odorano i libri, i metodici, i bibliofili paranoici, quelli improvvisati, quelli vergini, i secchioni, e chi si legge tutti i romanzi dello stesso autore, perfino i seduttori, gli esibizionisti, e quelli di leggono solo le quarte di copertina. Ti piacciono quelli che prestano i libri e quelli che non li ridanno indietro, chi prima di spegnere la luce piega l’orecchio della pagina e chi proprio non ce la fa a non sottolineare. […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
02Giu 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
L’infinito ci perseguita. Questo concetto ritorna nelle lettere che Don De Lillo e David Foster Wallace si sono scritti a intervalli più o meno regolari nei primi anni di questo secolo. L’interruzione è avvenuta perchè a un certo punto Wallace ha detto basta. Non con De Lillo ma con la vita. Non si sa quasi nulla di questo scambio epistolare. Solo che i due, il patriarca postmoderno ormai settantaciquenne e quel diamante pazzo con la bandana in testa, sentono che il romanzo non può sottrarsi alle stesse sfide delle matematica e della fisica. Non c’è via d’uscita, per due motivi […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
25Mag 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
«I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi». I videogame lui li ha narrati prima, prima di Space Invaders, prima che questo mondo andasse in fuga dalla materia, cercando purtroppo una leggerezza senza profondità. Eppure da qualche parte lo spirito di Cavalcanti deve essersi nascosto. Non tutto il virtuale è vuoto. Italo Calvino lo sapeva. La fabbrica dei giochi sta producendo mondi e insegue le corbellerie di messer Ariosto, notti d’inverno e viaggiatori, ippogrifi e sortite sulla luna per ritrovare il senno, tempeste e calibani, trame simili ai sogni, biblioteche universali, labirinti da sfidare e città invisibili. […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
17Mag 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Non fateli arrabbiare, non si sa mai. Ci sono tipi che senza neppure accorgersene sacramentano in un momento di rancore profondo e assoluto, e buttano una di quelle maledizioni vietate perfino nella saga di Harry Potter. Se questo accade quando c’è di mezzo una palla quell’anatema non te le togli più di dosso. E dal destino. La maledizione del bambino durò 86 anni, dal 1918 al 2004. La conoscete. I Red Sox vendono Babe Ruth ai New York Yankess e su di loro cade il buio. Prima tante vittorie e cinque titoli mondiali, poi più nulla. Bisogna aspettare il nuovo […]
Scritto in
Il cartografo,
Ritratti - Tag:
Anschluss,
Babe Ruth,
Bèla Guttmann,
Benfica,
Hakoah,
la maledizione di Bèla Guttmann,
Mourinho,
olocausto,
Polo Grounds,
Ungheria
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
10Mag 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
E’ quasi sera e la strada sale con troppe curve. L’unico rumore è il motore di questa monovolume grigioazzurra che arranca e tossisce a ogni cambio di marcia. La terra è dura, fredda, zolle sfregiate da cicatrici profonde, qui dove la pianura finisce e comincia la montagna. Adelina deve avere quasi 70 anni. E’ un’ombra, piccola, piegata, gambe storte. Un fazzoletto le copre la testa, come un velo senza religione. E’ vecchia e non ha alcuna ragione per nasconderlo. Torna dalla fatica, con un vestito marrone che non si trova più in nessun mercato, calze scure e spesse 50 denari. […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
05Mag 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Le ombre delle rivoluzioni sono lunghe e lasciano la scia di vecchi fantasmi, reduci che hanno attraversato quell’era di ebbrezza collettiva, continuando a vivere con quei ricordi, sbattendoli in faccia a chi veniva dopo, incapaci di fare i conti con le proprie barbe bianche, con la presunzione di avere vissuto un’epoca straordinaria, che rende tutto il resto, il domani, il dopodomani, il passato che non gli appartiene, gretto o superficiale, reazionario o misero, borghese o qualunquista. Di solito questi reduci diventano i sacerdoti del «passato che non passa», nati rivoluzionari, ingabbiano tutto ciò che viene dopo in una morsa paralizzante. […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
05Mag 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
Scusate, ma ci sarebbe anche lui. Lui, quello che ormai quando si parla di diritti viene troppo spesso dimenticato. Quello che spesso manca nella foto di gruppo, perché più invisibile degli invisibili. Quello senza etichette e che non trova spazio nel calendario delle giornate da dedicare. Il povero cane sciolto, magari banale, forse percepito come troppo astratto, ma maledettamente reale, perché è poi per lui che è stata costruita tutta l’architettura sacrosanta dei diritti dell’uomo. E lui è l’io, l’individuo. Senza aggettivi qualificativi, senza generi, senza razza, così universale da superare ogni discussione sul sesso degli angeli, perché il bello […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
28Apr 13
/*php the_content('Read the rest of this page »'); */?>
La pietà, dice chi vive di rabbia e indignazione, è un lusso che non ci possiamo permettere. Chissà se un giorno saranno disposti a pagare un prezzo per tutto questo, perché quando l’uomo prende la strada del disumano la libertà scappa all’estero. «Uno di meno, si risparmia il processo», «spero sia il primo di una lunghissima serie», «se sei innocente non ti ammazzi». Questi sono i più «delicati», quelli che trovi il coraggio di mettere su carta, molti, molti altri, sputano sulla morte, con il coro degli sciacalli che ride. Sono parole che arrivano sul cadavere di David Rossi, il […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024