Per l’Italia. Di chi sei figlio tu? (Discorso sopra l’orgoglio degli italiani)

Non so se vi ricordate quella scena di Good Morning Babilonia. E’ il film dei fratelli Taviani. Hollywood, 1913.  E’ il tempo del muto. Griffith sta girando il suo capolavoro: Intolerance. Con lui lavorano due artigiani toscani, bravi a costruire, mani e cervelli in fuga da un’Italia in crisi economica. Non è facile stare lì. La reputazione degli italiani in quegli anni è bassa, molto bassa. Sono poveracci, sono stracci, sono lontani. Il capo scenografo è un’americano, infastidito da questi due pezzenti che il regista ha voluto nel film, con il risultato di rubare lavoro alle maestranze californiane. Non importa […]

  

L’uomo ragno e la sindrome di Lazzaro

Solo i cattivi sono immortali, gli eroi invece risorgono. Chiama un amico in ansia: “Hai saputo?”. “Che?”. “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Canticchi d’istinto: “Chi sia stato non si sa…”. Lui insiste: “Guarda che non sto scherzando”. Tu a quel punto non sai se informarlo che quel signore vestito di rosso che ha visto il 25 dicembre  non è Babbo Natale ma il vicino di casa che da gennaio a novembre si veste da postino oppure spiegargli come stanno le cose. Primo. Non è morto Spider-Man, visto che ora il suo costume lo porta a spasso il signor Octopus che si è inventato […]

  

Moresco prigioniero del caos

Non è un uomo da disincanto. Antonio Moresco ha la faccia sghemba, come i matti di paese, con il naso lungo e storto, gli occhi come acqua di pozzanghera. È il volto di uno che potrebbe ammazzarti o stupirti. Mantova in passato è stata la sua città. Qui è stato bambino. Conosce le strade dei Gonzaga e in fretta ha capito che sanno di sale. Ora ci cammina quasi come uno straniero, senza salutare nessuno, senza ricordare nessuno. Questa passeggiata di fine autunno è il suo ultimo sprazzo di libertà. Tra qualche giorno si chiuderà in casa per pagare un […]

  

Sallusti, un giornalista arrestato per vendetta

Sono le dieci di sera ed è un venerdi di novembre, l’ultimo. Segnatevi questa data: 30 novembre. Sono in redazione a Roma e sto aspettando notizie da Milano. Da un momento all’altro arresteranno il direttore di questo giornale, il mio direttore. So che a molta gente là fuori tutto questo non interessa, magari qualcuno sarà così idiota da concedersi un brindisi, altri diranno “era ora”, quelli più indaffaranti risolveranno tutto con una scrollata di spalle o diranno che arrestare il direttore del Giornale non è reato. A questo punto chi se ne frega di quello che pensate. Tanto questa dove […]

  

Statale 18: la città di asfalto

Ci sono strade che raccontano un destino. Quella che vedete qui, come un lungo serpentone di cemento, una corsia che va a nord e l’altra a sud, case, casotte, palazzi, rovine, degrado, e un grigio che per dispetto si specchia in un azzurro mare solo per il gusto di profanarlo si chiama Statale 18. Era la strada portava i Borboni da Napoli a Reggio Calabria ora non si sa bene neppure cosa sia. Mauro Minervino, professore, antropologo, viaggiatore, uomo di Calabria, dice che è una mastodontica città longitudinale, dove ormai non ci sono più paesi, ma solo questa mostrificazione, una […]

  

Busi, la carne, il sesso e l’amore

Non vi siete accorti che vi sta solo prenden­do in giro? Perché è questo che lui fa. Vi offre il suo ego e vi guarda men­tre lo fate a brandelli, pezzo do­po pezzo, sacrificato, sbranato, strappato, lacerato. Occhi negli occhi. Carne compiaciuta lui, voi cani randagi. Questo pensie­ro ti arriva mentre state parlan­do, sotto i chiaroscuri di un hotel di via Veneto. «Non ne avete ab­bastanza di Aldo Busi? Non vi esce dalle orecchie?». No. O sì. Non im­porta. Conta inve­ce che fino a quan­do consumeran­no quel Busi, l’al­tro si salverà. E l’altro è il motivo per cui stai qui. […]

  

Il destino della Lega: Padania o Jugoslavia?

Non ha più a che fare con la Lega da quasi vent’anni. Solo che un tempo era tra i pionieri. Bazzica ancora un po’ l’ambiente ed è per questo che chiede di non fare il suo nome. “Tanto non è importante. Non ho rivelazioni da fare. Il mio è solo un ragionamento”. Questo signore che un tempo faceva politica ora si è ritirato in campagna e da lì guarda con distacco le avventure del Carroccio. C’è una parola che continua però a ronzargli nel cervello: Jugoslavia. Guarda verso Gemonio e vede Sarajevo. “Sembra la stessa storia. La federazione jugoslava scoprì che era […]

  

Il giornale della domenica

Non chiedetemi quando finirà. Il guaio è che non posso neppure stare lì a far finta che il problema non esista. E’ una di quelle questioni che ti ribaltano la vita. Qualche volta capita di vedere un gruppetto di colleghi davanti alla macchinetta del caffè parlare sottovoce con un’aroma di angoscia dell’apocalisse dei giornali. Quanti anni mancano alla resa totale della carta stampata? Cinque, dodici, ventitré? I più ottimisti dicono che un giornale è un giornale e non sarà certo un tablet a cancellarne l’odore. Altri pensano che non è la carta che fa il giornalista e il mestiere si […]

  

Questi anni di infinite facezie

 Questo doveva essere il futuro. Prima, prima che davvero uno ci mettesse piede, sono stati lì a scrivere, immaginare, sognare, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, viaggi nel tempo, teletrasporti, telelavori, cibernauti, argonauti, terre promesse, visitors e ufo robot. Poi il 2000 è arrivato e sono passati dieci anni. Non è che non è successo nulla. Solo che il futuro, quando ci cammini sopra, non è questa cosa straordinaria. Quasi non te ne accorgi. Il tempo passa, quotidiano, con i vigili che fanno ancora le multe, la giornata da sfangare, il mutuo, la crisi, la […]

  

Ramazzotti e l’inganno della terra promessa

Erano anni che non sentivo questa canzone. Sono in viaggio, autostrada del sole, accendo la radio e sento la voce di Eros Ramazzotti che canta Terra Promessa. Ricordo vagamente quel Sanremo. Ho controllato più tardi. E’ del 1984. Ramazzotti partecipa e vince nella categoria “giovani”. Quello che mi colpisce a risentirla dopo tanto tempo è il testo. Ramazzotti ha qualche anno più di me, ma più o meno abbiamo guardato in quella stagione al futuro allo stesso modo. Certo a lui è andata meglio, ma non è questo che conta. E’ che lui a 21 anni poteva cantare quelle parole […]

  

Il romanzo del tempo

Nel Tristram Shandy il tempo implode, come se la narrazione venisse attratta da un buco nero. E’ l’umorismo metafisico dell’uomo che incontra Dio e lo esaspera con le sue chiacchiere. Nella Recherche  il tempo scorre all’indietro ed è drammatico. L’Ulisse accelera il tempo e per questo la narrazione si fa epica. In Infinite Jest al contrario il tempo rallenta fino al limite ultimo che lo separa dallo stato di quiete, ci si muove nel tempo dell’universo e il risultato è un romanzo comico. Nel Tempo è un bastardo di Jennifer Egan il tempo si deframmenta e nelle pause delle dodici short stories […]

  

Lo scrittore ti scrive a casa per 5 dollari al mese

Pagheresti 5 dollari al mese per ricevere a casa la lettera autografa di uno scrittore? Io rispondo no. Non mi interessa. Non sono feticista. Non accetto lettere dagli sconosciuti e poi questi signori non te ne inviano neppure una personale, sentita, ma una sorta di ciclostile buono per tutti i volti e tutte le stagioni. Eppure c’è qualcuno che giudica questa corrispondenza d’autore una grande idea di marketing. Il mio dubbio è che gli scittori stanno cercando di inventarsi una professione. Non solo buoni o cattivi romanzieri, ma personaggi in cerca di celebrità. Credo che tutto nasca dall’invidia nei confronti […]

  

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