Nel condominio dell’Occidente

Observatory Mansions è da qualche parte nel cuore dell’Inghilterra e se qualcuno si aspetta di trovare lì la Londra dei ristoranti indiani, l’incrocio di etnie narrato, per esempio, da Zadie Smith, ha sbagliato indirizzo. Qui nessuno sogna Beckham. “Observatory Mansions” di Edward Carey (Bompiani, trad. Sergio Claudio Perroni, pagg. 338, euro 17) forse è solo un non luogo, un enorme cubo di quattro piani in stile neoclassico, un ex osservatorio sguarnito di telescopi, un’antica residenza nobiliare, chiamata un tempo Tearsham Park, dove non ci sono più tintinnare di posate, il passo veloce della servitù, i ricevimenti: ora è solo silenzio. […]

  

L’arte di vivere (e sopravvivere) in difesa

Alle sue spalle c’è solo il portiere, intorno il vuoto. C’è un momento in cui lui e la pulce si sono guardati negli occhi, solo un attimo, quello che sta avvenendo è a una velocità quasi non umana. La pulce è il più forte giocatore al mondo. Non è di questa dimensione. E’ arrivato sulla terra probabilmente da un videogame o da un vecchio manga alla Holly&Benji, piccolo, rapido, con la palla sempre attaccata al piede, cinico, imprendibile, geniale come il peggiore degli argentini. Lui, come certi eroi sconfitti, ha ancora sulle spalle la maglia numero 13. E’ stato un […]

  

Dan Simmons e il futuro in flashback

La data non è scelta a caso, 2032. Arriva esattamente un secolo dopo la Grande Depressione. Non il ’29, ma l’anno più nero, quello in cui la crisi finanziaria è planata da Wall Street sui marciapiedi, con le file di diseredati alle mense di carità, con i treni vagabondi, la disoccupazione come prospettiva di futuro, i romanzi di Steinbeck e Nelson Algren e le canzoni di Woody Guthrie, allora ventenne e con un padre fallito. Dan Simmons nelle cene con gli amici continua a ripetere una battuta presa a prestito da Vonnegut: gli scrittori di fantascienza sono come i canarini […]

  

Quella notte a Onna

Questa sera la voce del navigatore satellitare ha qualcosa di strano. È tesa e snervante, più del solito. Aldo Scimia è stato piuttosto vago: «Vieni prima che faccia buio, con la penombra. E vedrai tutto, anche quello che non c’è più». L’appuntamento è al crepuscolo. Lei, la voce, da un momento all’altro potrebbe mettersi a urlare: attenzione, è stata registrata una scossa di tre virgola nove di magnitudo. A questo punto tutto è possibile e invece si limita a dire «fra settanta metri girare a destra». Eccola. È laggiù. Quella era Onna. Qui la strada si interrompe, proprio dove c’è […]

  

I Decalamus e il canto dei pastori erranti

[photopress:decalamus_390x320_2.jpg,full,centered]Canti alla stesa. Non li avevo mai ascoltati. E’ capitato quasi per caso, con un gruppo di musica popolare che ha vinto le selezioni per il “Folkest” di Spilimbergo, un festival dedicato alla musica di tutte le culture del mondo. Si chiamano i Decalamus, ossia i dieci di Calamus, gruppo fondato da Massimo Antonelli e raccontano storie di briganti, di pastori e transumanza. Eccolo. Arriva questo suono di ciaramelle e tamburelli, una voce che parte da lontano e si allunga per arrivare fino a te. Sembra un lamento, come se un uomo cercasse di fuggire dalla sua solitudine e quel […]

  

Il destino della Lega: Padania o Jugoslavia?

Non ha più a che fare con la Lega da quasi vent’anni. Solo che un tempo era tra i pionieri. Bazzica ancora un po’ l’ambiente ed è per questo che chiede di non fare il suo nome. “Tanto non è importante. Non ho rivelazioni da fare. Il mio è solo un ragionamento”. Questo signore che un tempo faceva politica ora si è ritirato in campagna e da lì guarda con distacco le avventure del Carroccio. C’è una parola che continua però a ronzargli nel cervello: Jugoslavia. Guarda verso Gemonio e vede Sarajevo. “Sembra la stessa storia. La federazione jugoslava scoprì che era […]

  

Alex Liddi, il diamante italiano

«Semplicemente la palla, uscendo dalla sua mazza, fa un rumore diverso». E’ una sera di settembre di sei mesi fa. Otto settembre. I Seattle Mariners stanno giocando a Cleveland per un recupero contro gli Indians. Il ragazzo con il numero 16 è in lineup per la seconda volta. Il giorno prima ha giocato contro i Texas Rangers. E’ il secondo inning e tocca a lui andare in battuta. David Huff, il lanciatore di Cleveland, prova tre veloci di fila. Il quarto lancio è una curva. Colpisce. In Italia sono le quattro e quarantadue. La maggior parte della gente dorme. La […]

  

Il giornale della domenica

Non chiedetemi quando finirà. Il guaio è che non posso neppure stare lì a far finta che il problema non esista. E’ una di quelle questioni che ti ribaltano la vita. Qualche volta capita di vedere un gruppetto di colleghi davanti alla macchinetta del caffè parlare sottovoce con un’aroma di angoscia dell’apocalisse dei giornali. Quanti anni mancano alla resa totale della carta stampata? Cinque, dodici, ventitré? I più ottimisti dicono che un giornale è un giornale e non sarà certo un tablet a cancellarne l’odore. Altri pensano che non è la carta che fa il giornalista e il mestiere si […]

  

Questi anni di infinite facezie

 Questo doveva essere il futuro. Prima, prima che davvero uno ci mettesse piede, sono stati lì a scrivere, immaginare, sognare, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, viaggi nel tempo, teletrasporti, telelavori, cibernauti, argonauti, terre promesse, visitors e ufo robot. Poi il 2000 è arrivato e sono passati dieci anni. Non è che non è successo nulla. Solo che il futuro, quando ci cammini sopra, non è questa cosa straordinaria. Quasi non te ne accorgi. Il tempo passa, quotidiano, con i vigili che fanno ancora le multe, la giornata da sfangare, il mutuo, la crisi, la […]

  

Ramazzotti e l’inganno della terra promessa

Erano anni che non sentivo questa canzone. Sono in viaggio, autostrada del sole, accendo la radio e sento la voce di Eros Ramazzotti che canta Terra Promessa. Ricordo vagamente quel Sanremo. Ho controllato più tardi. E’ del 1984. Ramazzotti partecipa e vince nella categoria “giovani”. Quello che mi colpisce a risentirla dopo tanto tempo è il testo. Ramazzotti ha qualche anno più di me, ma più o meno abbiamo guardato in quella stagione al futuro allo stesso modo. Certo a lui è andata meglio, ma non è questo che conta. E’ che lui a 21 anni poteva cantare quelle parole […]

  

Il romanzo del tempo

Nel Tristram Shandy il tempo implode, come se la narrazione venisse attratta da un buco nero. E’ l’umorismo metafisico dell’uomo che incontra Dio e lo esaspera con le sue chiacchiere. Nella Recherche  il tempo scorre all’indietro ed è drammatico. L’Ulisse accelera il tempo e per questo la narrazione si fa epica. In Infinite Jest al contrario il tempo rallenta fino al limite ultimo che lo separa dallo stato di quiete, ci si muove nel tempo dell’universo e il risultato è un romanzo comico. Nel Tempo è un bastardo di Jennifer Egan il tempo si deframmenta e nelle pause delle dodici short stories […]

  

Mary Robison, la scrittrice e il suo editor

 Le storie di Mary Robison vanno bene per i primi giorni di pioggia, quando l’autunno è già maturo. È come sedersi al tavolino di un bar, dopo le cinque, di sera. Fuori è buio. Sei solo, e leggi distratto un quotidiano. Qualche metro più in là ci sono due ragazze, ventotto, trent’anni, che si raccontano qualcosa. Forse sono sorelle, forse amiche. Non fa differenza. Non sei lì per ascoltare, ma è inevitabile, ti ritrovi a cogliere una mezza frase. Parlano magari di una madre che non vuole crescere o di un esame all’università, di una tinta di capelli sbagliata, di […]

  

Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
jQuery(document).ready(function(){ Cufon.replace('h2', { fontFamily: 'Knema' }); }); */ ?>