27Dic 12
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Questa è la storia dell’uomo che voleva essere Tom Waits, uno con lo sguardo accartocciato sul pianoforte e quell’aria da commesso viaggiatore che ha appena perso il lavoro e se ne va in giro di notte con una sigaretta a fargli luce e l’orecchio allenato a captare pezzi di vita, di conversazioni, segreti, dolori, speranze buttate all’alba in qualche cassonetto e amori sfasciati. Tutte quelle storie che la gente comune dimentica in fretta e lui raccoglie e racconta con una manciata di note e la sua voce. Quest’uomo hanno cercato di classificarlo in ogni modo, con l’idea di portarlo negli […]
Il Blog di Vittorio Macioce © 2024
10Dic 12
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Il football? È la prosecuzione della guerra con altri mezzi. È il 26 giugno 1996 e il Times, parafrasando von Clausewitz, fa capire ai suoi lettori che la semifinale dei campionati europei non è solo una partita. Si gioca a Wembley e l’Inghilterra di Gascoigne e Shearer sfida la Germania di Sammer e Strunz. Come diceva la signora Thatcher lo sport nazionale dei tedeschi è la guerra, e la perdono sempre, quello inglese è il football e non vincono (quasi mai). Southgate sbaglia l’ultimo rigore e la Germania conquista Londra. Quel giorno il football non tornò a casa. È solo […]
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10Dic 12
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Non è un uomo da disincanto. Antonio Moresco ha la faccia sghemba, come i matti di paese, con il naso lungo e storto, gli occhi come acqua di pozzanghera. È il volto di uno che potrebbe ammazzarti o stupirti. Mantova in passato è stata la sua città. Qui è stato bambino. Conosce le strade dei Gonzaga e in fretta ha capito che sanno di sale. Ora ci cammina quasi come uno straniero, senza salutare nessuno, senza ricordare nessuno. Questa passeggiata di fine autunno è il suo ultimo sprazzo di libertà. Tra qualche giorno si chiuderà in casa per pagare un […]
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10Dic 12
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Non si sa mai da che parte stare quando scoppiano le rivoluzioni. Quello che capita a Gyula Fàtray, ungherese, ebreo, sopravvissuto alle persecuzioni naziste, 46 anni, ingegnere piuttosto frustrato con un posto in fabbrica come responsabile della pianificazione, onestamente non proprio un eroe, è di trovarsi quel martedì di settembre del 1956 sdraiato su un letto d’ospedale, appena operato di emorroidi. In quei giorni a Budapest c’era un bel po’ di casino. Gli studenti e gli operai avevano appena conquistato Pest e dalla collina Gellert si bombardava che era una meraviglia. La storia comunque la conoscete. Molti di voi avranno […]
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08Dic 12
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Il boia si chiama Howard Hordinary e da quando è andato in pensione per colpa dell’iniezione letale si muove nel mondo come un vedovo in adorazione della sua amata compagna di vita (o di morte). Quello che lui rimpiange infatti è la sedia elettrica, strumento di lavoro, ossessione, simbolo divino, rappresentante della vendetta in terra. Howard è convinto di essere nato dalla relazione tra Houdini e Charmain London, moglie di jack e sogna di tornare ai gloriosi momenti in cui dispensava giustizia. Gli basta sedersi sulla sedia, nella sua cantina, originare la scossa e lasciare che la sedia stessa racconti […]
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07Dic 12
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Questa volta vi voglio parlare di un signore francese che si chiama François-Marie Arouet. E’ un filosofo, ma non di quelli specializzati che vanno tanto di moda. E’ anche drammaturgo, storico e perfino poeta. E’ figlio di un ricco notaio giansenista. “Piuttosto fanatico”, sostiene lui. Arouet è un rompiscatole. Le sue idee sulla necessità di farla finita con tutte le superstizioni e credenze del vecchio secolo, quel suo insistere sulla ragione, sulla luce della modernità, gli hanno creato molti problemi con i sacerdoti delle vecchie ideologie e con i poteri forti. Arouet cerca di far capire a intellettuali e politici […]
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30Nov 12
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Sono le dieci di sera ed è un venerdi di novembre, l’ultimo. Segnatevi questa data: 30 novembre. Sono in redazione a Roma e sto aspettando notizie da Milano. Da un momento all’altro arresteranno il direttore di questo giornale, il mio direttore. So che a molta gente là fuori tutto questo non interessa, magari qualcuno sarà così idiota da concedersi un brindisi, altri diranno “era ora”, quelli più indaffaranti risolveranno tutto con una scrollata di spalle o diranno che arrestare il direttore del Giornale non è reato. A questo punto chi se ne frega di quello che pensate. Tanto questa dove […]
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30Nov 12
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Le storie di Mary Robison vanno bene per i primi giorni di pioggia, quando l’autunno è già maturo. È come sedersi al tavolino di un bar, dopo le cinque, di sera. Fuori è buio. Sei solo, e leggi distratto un quotidiano. Qualche metro più in là ci sono due ragazze, ventotto, trent’anni, che si raccontano qualcosa. Forse sono sorelle, forse amiche. Non fa differenza. Non sei lì per ascoltare, ma è inevitabile, ti ritrovi a cogliere una mezza frase. Parlano magari di una madre che non vuole crescere o di un esame all’università, di una tinta di capelli sbagliata, di […]
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29Nov 12
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Ci sono strade che raccontano un destino. Quella che vedete qui, come un lungo serpentone di cemento, una corsia che va a nord e l’altra a sud, case, casotte, palazzi, rovine, degrado, e un grigio che per dispetto si specchia in un azzurro mare solo per il gusto di profanarlo si chiama Statale 18. Era la strada portava i Borboni da Napoli a Reggio Calabria ora non si sa bene neppure cosa sia. Mauro Minervino, professore, antropologo, viaggiatore, uomo di Calabria, dice che è una mastodontica città longitudinale, dove ormai non ci sono più paesi, ma solo questa mostrificazione, una […]
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29Nov 12
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Non vi siete accorti che vi sta solo prendendo in giro? Perché è questo che lui fa. Vi offre il suo ego e vi guarda mentre lo fate a brandelli, pezzo dopo pezzo, sacrificato, sbranato, strappato, lacerato. Occhi negli occhi. Carne compiaciuta lui, voi cani randagi. Questo pensiero ti arriva mentre state parlando, sotto i chiaroscuri di un hotel di via Veneto. «Non ne avete abbastanza di Aldo Busi? Non vi esce dalle orecchie?». No. O sì. Non importa. Conta invece che fino a quando consumeranno quel Busi, l’altro si salverà. E l’altro è il motivo per cui stai qui. […]
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29Nov 12
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Sono le ultime ore della notte, sulla valle cade una nebbia bassa e a vederla da qui, da quella che ad Alvito chiamiamo da sempre la piazza, anche se per il resto del mondo è una terrazza lunga e stretta affacciata all’orizzonte, ti sembra davvero di stare nella terra di mezzo, quella di Tolkien, degli hobbit, lontano da tutto, quasi in un’altra era. Ti guardi intorno e vedi ragazzi con gli occhi stanchi, con la faccia distrutta da nove giorni senza sonno, quasi tutti hanno un po’ bevuto, nessuno è ubriaco, ma porta in faccia quello sguardo incantato, dove brilla […]
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07Mag 12
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Le note potrebbero essere quelle di Comfortably Numb, ma non ne sei neppure sicuro. La chitarra non è certo quella di David Gilmour, quella Fender Stratocaster da cui, dicono, uscivano lacrime, rabbia e dolore. Il chitarrista però non è male. Il Gilda è un pezzo di anni ’80 che resiste nelle notti di Roma. Non ci passavi da un secolo. L’idea di stare qui ad ascoltare una cover band dei Pink Floyd ti sembra strana. Non hai più l’età. Oltretutto è un 29 febbraio, giorno strambo, una sorta di recupero crediti del calendario. Questa volta comunque ne vale la pena. […]
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