06Set 19
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Non bisogna stupirsi se il cavaliere della Mancia amava perdersi nelle curvature dello «spaziotempo». Don Chisciotte in qualche modo deve aver avuto contezza della relatività di Einstein. Non per quell’ossessione visionaria di scaraventarsi contro i mulini a vento barattandoli per armigeri. Quello è sogno, o avventura o magari follia. No, non per quello, ma per quel suo modo di raccontare dove non si sa mai se il narratore, l’osservatore, sia dentro o fuori, in un presente perennemente in sospensione. Non stupitevi neppure per i paradossi della probabilità di Rosencrantz e Guildenstern e per la sostanza dei sogni di Amleto, tantomeno […]
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Tristram Shandy
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07Dic 16
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Non è davvero come spiare. E’ immaginare. E’ andare a vedere cosa c’è oltre la porta di certe donne che non stanno in copertina, non sono da gossip e di certo non vanno in tv. Non sono neppure quelle che sognano un posto al sole, magari le vedi camminare piano con l’istinto di non dare nell’occhio, sfiorando le ombre sul muro. Non sono insignificanti, stanno soltanto con i piedi per terra e si sono sudate un lavoro, qualche volta da secchione, altre tentando la sorte o giocando d’azzardo. Anche loro però hanno vite segrete, bocche da sognare, personalità che sono […]
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Simonetta Caminiti
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27Dic 14
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Le storie di Michele Mari ti stanno nella carne da una vita, qualcuno direbbe che sono antiche, ma non è proprio così; sono semplicemente eterne. Se non ci credete fidatevi della sua voce e della sua faccia, ma ancora di più dei suoi romanzi. Se in questa stagione lo spazio non fosse così risicato e il tempo troppo veloce varrebbe la pena di stare qui a raccontarli per giorni. Sfogliare con calma la bestia che convive nel petto di un giovane erudito, un filologo, in un borgo selvaggio, circondato da una famiglia dove per dovere le finestre sono chiuse e […]
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12Set 14
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Mario Vargas Llosa conosce quasi ogni angolo di Parigi. Aveva vent’anni quando si trasferì qui, dal Perù, con la prima moglie. Lavorava per la France Press e arrotondava lo stipendio con le traduzioni. Qui scrisse il suo primo romanzo La città e i cani. Incontrò Gabriel García Márquez, divorziò, per risposarsi con la cugina Patricia Llosa de Varga, poi andò via, viaggiò a lungo, ritrovò i legami della sua terra e soprattutto scrisse altri romanzi: La casa verde, Conversazione nella cattedrale, Pantaleon e le visitatrici, La zia Julia e lo scribacchino, Chi ha ucciso Palomino Molero. E altri, come quel […]
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27Apr 14
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Sono passati troppi anni e una mezza dozzina di mesi. L’Einaudi aveva scelto Parigi per presentare un progetto piuttosto ambizioso: raccontare in cinque volumi Il romanzo. Era ottobre, c’era un albergo sulla rive gauche dove Mario Vargas Llosa parlava di questo contenitore letterario, il romanzo appunto, come se fosse un personaggio delle sue storie, un signore di mezza età, di origine borghese, con qualche antenato tra i coloni della Magna Grecia. Un tipo sospetto, poco amato dalle autorità, che si porta dietro un’insoddisfazione cronica e una strana malattia che fa dire spesso ai suoi dottori: sta per morire, è morto, […]
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16Ott 13
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Adesso chiudete gli occhi e tornate ai vostri sette anni. Forse qualcuno di voi ricorda, come una sensazione vaga, che ai quei tempi sapeva volare. Non un volo oltre le nuvole, piuttosto un galleggiare a pochi metri da terra. Siete convinti che in effetti era così. Volavate. Bastava concentrarsi e nuotare nell’aria. Poi a un certo punto tutto questo è finito. Come parecchie altre cose, come la capacità di rallentare il tempo, di studiare la società chiusa delle formiche, di tuffarsi nella second life oltre lo specchio o vedere in uno stagno il mare, o meglio l’oceano. Come la paura […]
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14Ott 13
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Era semplicemente invincibile. Non c’erano santi, bestemmie, trucchi, preghiere o maledizioni. Partiva lenta, quasi caracollando, poi scendeva lungo la discesa accelerando in modo costante, seguiva la linea delle curve, sfiorava i bordi di quella pista improvvisata, qualche volta, rara, si ribaltava, ma era solo una perfida speranza castrata, si rimetteva in piedi, ricominciando a correre. No, non era come le altre auto. Non era veloce, ma teneva la strada, sempre, con la metodica strafottenza dei vincenti regolari, inesorabili. Era la Baja Buggy. Anzi, se proprio si vuole essere precisi, era la baiabuggi di Barbera. Nel senso che era unica, come […]
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09Mar 12
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Nel Tristram Shandy il tempo implode, come se la narrazione venisse attratta da un buco nero. E’ l’umorismo metafisico dell’uomo che incontra Dio e lo esaspera con le sue chiacchiere. Nella Recherche il tempo scorre all’indietro ed è drammatico. L’Ulisse accelera il tempo e per questo la narrazione si fa epica. In Infinite Jest al contrario il tempo rallenta fino al limite ultimo che lo separa dallo stato di quiete, ci si muove nel tempo dell’universo e il risultato è un romanzo comico. Nel Tempo è un bastardo di Jennifer Egan il tempo si deframmenta e nelle pause delle dodici short stories […]
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