La Costituzione parla chiaro: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Dobbiamo sostenere, proteggere e tutelare la nostra nazione, senza se e senza ma. Questo va fatto in qualità di italiani, ma sopratutto deve essere fatto da chi indossa la divisa. E le Forze dell’Ordine lo fanno tutti i giorni, o quantomeno provano a farlo, ma sono sprovvisti di tutele, da parte dello Stato. Stato che servono giornalmente con fedeltà, amore e spirito di abnegazione. Viceversa a loro non viene dato nulla in cambio se non stipendi da fame, mezzi per lavorare obsoleti e nessuna comprensione, anzi quando succede qualcosa di grave vengono lasciati inermi sul patibolo. Quasi tutti i giorni sentiamo ai notiziari di carabinieri o poliziotti denunciati, oppure in procinto di risarcire i danni arrecati ai criminali che hanno arrestato. Una nazione equa non condannerebbe mai i propri uomini in uniforme per aver sparato ad un ladro mentre era intento a compiere un furto, una rapina o un omicidio. In Italia quando è un agente di polizia, un carabiniere o un finanziere a compie un gesto del genere viene subito processato e messo alla gogna mediatica. Vi sembra una cosa giusta? A mio parere è semplicemente una porcheria. Le Forze dell’Ordine devono poter lavorare con estrema tranquillità, con mezzi adeguati, percependo stipendi congrui al lavoro che svolgono e al rischio che corrono nella lotta contro il crimine.
Ad esempio ricordo che a Monte San Giusto, provincia di Macerata, un appuntato dell’Arma dei Carabinieri ha sparato a Klodjan Hysa, 35enne albanese, criminale capace, “solamente”, di rubate un auto a Terni per poi cercare di investire due agenti in borghese, impegnati nel loro mestiere di tutela nei nostri confronti. Dopo due giorni di coma l’immigrato è morto. Sinceramente non ne sentiamo la mancanza. Potrebbe finire tutto qui. Una causa genera sempre un effetto. Un ladro che trova un integerrimo uomo in divisa. Una canaglia che incontra un esecutore della legge sulla sua strada. La giustizia che si compie. Invece no. Perché nei confronti del servitore dello Stato la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato che da lesioni colpose gravissime per eccesso di legittima difesa è passata a omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. Incredibile non vi pare? Ma purtroppo queste sono le leggi in vigore nel nostro Paese, leggi troppo interpretabili ed antiquate che tutelano maggiormente, mi dispiace ammetterlo, i delinquenti rispetto alle persone per bene. E la colpa, tengo a sottolinearlo, non è dei magistrati. Quest’ultimi sono costretti a mettere in pratica l’attuale codice di procedura penale. Un codice arcaico. Il tutto mentre la nostra classe politica quotidianamente pensa a crescere nei sondaggi facendo solo rumore, senza fare nulla per cambiare le cose. Azioni semplicissime, incapaci di conoscere qualsivoglia colore politico, anzi dovrebbero unire ogni schieramento in un’unica grande battaglia. Invece no. Tutti trincerati dietro a finte ideologie. La destra contro la sinistra, la sinistra contro la destra, il centro contro entrambi. Movimenti sordi si scagliano contro movimenti ciechi. Non ci sono sfumature, c’è il bianco ed il nero. C’è il bianco della luce che parla di lealtà davanti alla rettitudine contrapposto al nero della vergogna. I buonismi da ventre molle vogliono crocifiggere chi si batte ogni giorno per far rispettare la legge, questi uomini e queste donne sono complici di Klodjan Hysa. Sono complici del decadimento e del degrado che spadroneggia nelle nostre città.
Se questo Stato non si schiera dalla parte delle Forze dell’Ordine, noi gridiamo: “Dio vi benedica”. A voi che rappresentate il vero orgoglio italiano perché lottate con coraggio, ma soprattutto senza paura contro le avversità, i soprusi, le angherie e l’iniquità sociale difendendo la gente l’onesta. Un grido di speranza, un grido d’aiuto rivolto a tutti i carabinieri, poliziotti, finanzieri, senza dimenticare i rappresentanti dell’esercito, impegnati nel duro lavoro di questi anni e sparsi su tutta la penisola. Grazie perché rischiate la vita per difendere la nostra. Grazie perché uscite di casa al mattino guardando negli occhi i vostri figli e le vostre mogli con il rischio, concreto, che quello potrebbe essere l’ultimo bacio dato ai propri cari. Grazie di credere con passione, amore, coraggio ed onestà in quello che fate. Grazie di continuare a crederci, con l’anima più pura, anche se chi dovrebbe difendervi ed onorarvi è il primo a voltarvi le spalle appena ne ha l’occasione. Lavorate anche più del necessario, per quello spirito di abnegazione capace di contraddistinguervi continuamente. Grazie perché se la gran parte dei rappresentasti dello Stato ha tradito la fiducia di noi italiani, voi continuate a darci la speranza che esita uno schieramento della nazione sano e voglioso di stare, incondizionatamente, dalla parte integra delle istituzioni. Grazie perché per merito della vostra forza irreprensibile riuscite, in questo momento di crisi, a dare un modello ai giovani. I giovani stanno perdendo di vista i veri valori dell’esistenza, per colpa di una società che esalta i delinquenti, basta vedere il pullulare di serie televisive inerenti alla malavita, mancando di rispetto ai valorosi servitori della Patria. Mentre voi resistete e vi ponete da barriera contro l’orrore, matrice unica di un mondo sul punto di crollare. Grazie perché riuscite in ogni istante a mantenete la calma e di questo anch’io voglio chiedervi scusa. Lo faccio a nome di quegli esseri che durante le manifestazioni cercano di umiliarvi sputandovi o picchiandovi. Ma voi siete marmo contro la palude. Gesù diceva “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Solo voi con la vostra fierezza potete perdonarli ed andare avanti. 
Questo messaggio deve arrivare, sopratutto, ai più giovani. Giovani che devono imparare il rispetto, il valore, l’armonia e la gioia di essere ligi alla legge e alle regole. Vicini ai carabinieri ed ai poliziotti, uomini e donne unici immersi in una natura dedita all’immolazione lunga tutta una vita. Avete gli occhi rivolti verso la nostra storia, decisi a scacciare la paura del domani scegliendo di lottare e di non chinare la testa. Un pensiero doveroso vola ai figli, alle mogli, ma anche ai mariti capaci di accompagnarvi in questo tragitto. A loro voglio dire che dovete essere onorati di avere affianco a voi chi indossa, sul proprio petto, un pezzo del nostro Stato. Quello più alto, quello più sincero, quello che ci rende orgogliosi di essere italiani. Siete l’onore del nostro Paese. Ed anche se le istituzioni, che servite con orgoglio e lealtà, vi hanno tradito sappiate che milioni di italiani sono sempre al vostro fianco e vi stimano provando un sentimento profondo di amicizia e rispetto per quello che fate. Voi esempio tra gli esempi. 
Siate sani e coraggiosi come i vostri vertici, quei vertici che non si sottomettono come schiavi delle lobby del potere politico per fare carriera. Persone pronte a calpestarvi ed umiliarvi. Tutti devono sapere che cosa è riuscito a fare quest’uomo in divisa, riferendoci al carabiniere di Monte San Giusto, e che cosa fa tutti i giorni chi indossa una divisa. Ha fermato un delinquente mettendo a rischio la propria incolumità proteggendo la nostra. Gli agenti fermano potenziali pericoli per la nostra comunità, per la nostra gente, sgravando la società da un peso. Questo come molti altri casi è l’ennesimo esempio che ci mostra quanto l’immigrazione, la globalizzazione e le frontiere aperte siano dannose. Importiamo delinquenti. Esportiamo talenti. Un’amara realtà. Disperati da tutto il globo sbarcano sulla terra ferma tricolore in cerca di prede. Abbiamo vestito il ruolo di vittime sacrificali, mentre gli stranieri, iene nell’animo, si mascherano da agnelli. 
Ma per noi non sarà mai così, con la bava alla bocca difenderemo questo lembo di terra proprio come quel carabiniere. Saremo il sogno dei virtuosi e l’incubo dei traditori. Tremano i polsi agli infami, bramiamo di riprendere tra le mani le redini dell’Italia. Coraggio. Solo questo ci porterà verso i bagliori della rivalsa, ma dobbiamo tramandarlo ai nostri figli. Sangue che pulsa nelle vene, sangue che rischiara l’orizzonte. Chi delinque deve sapere, senza mezzi termini, che potrà anche rischiare la vita facendolo. Alle Forze dell’Ordine va la mia vicinanza, la mia stima e l’affetto sincero come quello rivolto ad un caro amico. Voi rappresentate il vero orgoglio italiano. Onore a voi e alle vostre famiglie. Onore ai vostri vertici capaci di credere in voi ogni volta, standovi vicino come un padre severo, ma amorevole. Chi comanda deve sostenere i propri rappresentanti, inflessibili, sopratutto quando scendono in strada per rendere questo Paese un luogo più sicuro. Grazie di cuore eroi tricolori. www.ilgiornale.it www.ilfattoquotidiano.it
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