Reazione sociale per sconfiggere le mafie
Non esistono periferie immuni all’Ndrangheta. Essa sta alla criminalità organizzata come una tana buia sta ad una letale vipera. Esattamente allo stesso modo infatti, le periferie offrono un riparo ideale fuori dagli sguardi dei predatori. Sono laterali rispetto al centro nevralgico del territorio di caccia: come in una sorta di cono d’ombra, se si è in grado di mantenere un basso profilo, si può sparire alla luce del sole e magari coprirsi del manto protettivo dell’omertà. Tutte queste tane sono invisibili agli occhi finché il predatore non trova le tracce lasciate dal loro inquilino, serve un fiuto allenato ed occhio vigile ma a volte neppure questo è sufficiente. Occorre che il serpente lasci dietro di sé un pezzo, un elemento che possa testimoniare l’esistenza della bestia invisibile, accreditando i sospetti e smentendo chi urlava a pieni polmoni che il predatore strisciante non esisteva. È il caso di Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio e via dicendo. Periferie dell’hinterland milanese dove la criminalità sia italiana che straniera da decenni trova la sua sede abitativa e logistica. In questa periferia tanti non vedono nulla, non sanno nulla e solo pochi hanno il coraggio di parlare e di vedere, perché il pensiero che va per la maggiore è: “ se mi faccio gli affari miei campo 100 anni”. In fin dei conti il serpente non attacca i suoi vicini di casa anzi, dove si rintana lui c’è tranquillità e sicurezza. Io sono Andrea Pasini e risiedo in un comune nel sud ovest milanese, dove ‘Ndrangheta cerca ancora oggi di dettare legge, Trezzano Sul Naviglio, Corsico, Buccinasco questi esempi di comuni impestati da questa gentaglia. Io Andrea Pasini e lo ripeto il mio nome e cognome senza paura, anzi con grande orgoglio dico che personalmente non ho paura e ci metto la faccia senza nascondermi per dire che ‘ndrangheta fa schifo e che gli ndranghetisti e tutti gli affiliati a qualsiasi organizzazione mafiosa sono degli ominicchi senza palle. Le zone di cui ho accennato prima sono questo, un rifugio storico dove i serpenti si aggrovigliano in pace e solo sporadicamente lasciano dietro di sé qualche traccia. Io in quel quadrilatero, Corsico, Trezzano Sul Naviglio, Buccinasco e Cesano Boscone ci sono nato. La zona sembra apparentemente tranquilla ad un primo sguardo, si percepisce un certo degrado solo spingendosi negli isolati più popolari, luoghi dove le forze dell’ordine passano raramente ed in questi spazi la giurisdizione sembra appartenere a qualcun altro e non allo Stato. Sono questi quartieri della periferia Sud-Ovest di Milano che ci tengo ad analizzare attraverso la mia personale conoscenza di residente in questo quadrilatero. Nei piccoli comuni è sempre più semplice per le organizzazioni mafiose come ‘Ndrangheta controllare il territorio ed infiltrarsi in esso e nelle amministrazioni. Buccinasco, Corsico, Trezzano Sul Naviglio, Cesano Boscone, Rozzano e altri sono tutti comuni del centro nord dove le mafie e l’Ndrangheta hanno proliferato. ‘Ndregheta preferisce i piccoli comuni del Nord per insediarsi e mettere le sue radici. Per le organizzazioni criminali la periferia è il cuore pulsante dei loro schifosi affari e dove tessere rapporti. La diffusione del fenomeno mafioso avviene soprattutto attraverso il fittissimo reticolo dei comuni di dimensioni minori. È soprattutto nei piccoli comuni che si costruisce una capacità di controllo del territorio, di condizionamento delle pubbliche amministrazioni locali, di conseguimento di posizioni di monopolio nei settori basilari dell’economia mafiosa. Non solo. In questi centri è possibile costruire, grazie ai movimenti migratori, estese e solide reti di lealtà fondate sul vincolo di corregionalità, reti consolidate dalle parentele e in stretto legame coi i paesi del sud da cui arrivano. Inoltre nei piccoli comuni mancano molte volte numerosi presìdi delle forze dell’ordine, e dove ci sono sono pressoché incapaci di fronteggiare da sole il fenomeno mafioso perché perennemente sotto organico per la grande mole di lavoro che occorrerebbe. Ed è proprio in questi piccoli comuni che ad esempio le organizzazioni criminali, alle elezioni, possono diventare l’ago della bilancia grazie alla disponibilità di un piccolo numero di preferenze. E così hanno la possibilità di penetrate la
Pubblica Amministrazione. Si avverte nel complesso un movimento uniforme e profondo che interessa la maggioranza delle provincie settentrionali e ne mette a rischio sia l’economia sia gli schemi di condotta amministrativa e politica. L’espansione ‘ndrangheta è stata favorita da processi di sottovalutazione e di rimozione che coinvolgono di norma la maggior parte dei protagonisti della vita pubblica. Solo negli ultimissimi anni le istituzioni hanno iniziato a fornire risposte quasi adeguate a questa gravissima piaga sociale. È importante continuare a controllare il fenomeno: solo con una conoscenza approfondita si possono ideare efficaci azioni di contrasto all’espansione dell’Ndrangheta in questi comuni nelle immediate periferie delle grosse città. Oggi: e non lo dico io ma le varie inchieste di molte procure di tutta Italia, al nord ‘ndrangheta comanda su tutte le altre mafie con una sua struttura unitaria è diventata la più potente organizzazione criminale al
Mondo. Una delle ultime inchieste denominata “Infinito” condotta dalla DDA della procura di Milano grazie al grande lavoro investigativo dei Carabinieri ha dimostrato che la Lombardia è ormai diventata territorio di Ndrangheta. Questa processo ha portato ad una sentenza: sentenza che posiamo dire, sta alla lotta della mafia come la scoperta dell’atomo sta alla ricerca fisica. Perché questa sentenza non mostra semplicemente che c’è una presenza mafiosa al Nord: questo lo sapevamo dagli anni Settanta e a dimostrarlo c’erano già state diverse sentenze. No! questa sentenza dimostra invece che la presenza della ‘ndrangheta non è più frutto di “invasioni”, di cellule che vagano e arrivano ovunque anche al nord. Ma dimostra che le ndrine dell’ndragheta sono presente in moltissimi comuni del nord Italia sono attive e continuano come un tumore in metastasi ad intaccare distruggendo pezzi di società sana. E questa metastasi non solo la magistratura, le forze dell’ordine e lo stato devono cercare di fermare e combattere ma anche e sopratutto noi cittadini comuni, noi persone oneste e per bene dobbiamo senza paura ne timore metterci la faccia e lottate tutti i giorni, parlando, scrivendo, offendendo e manifestando contro tutta questa gentaglia di merda dell’’ndrangheta e della magia che vogliono distruggere il futuro dei nostri figli.
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