Il 17 Novembre 1869 fu inaugurato il canale si Suez, una grande opera pensata e realizzata da noi Europei.

Essere schierati dalla parte dei valori occidentali, e contro la correttezza politica che li sta uccidendo, non significa rifiutarsi di guardare in faccia la realtà: ovunque abbiamo esportato la nostra cultura, ci siamo comportati come cavallette. All’alba dell’era spaziale, qualche spigolo (eufemismo) nel nostro approccio con civiltà diverse dobbiamo smussarlo prima di combinare altri guai.

Fino ad ora il nostro trend è stato quello di arrivare in un nuovo continente, soffocare le popolazioni locali, per poi adottarne nomi e tradizioni, crogiolandoci pure in una dimensione solenne.

Qualche anno fa i neozelandesi si infuriarono per una pubblicità italiana dove si prendeva in giro la Haka, quella pagliacciata che inscenano prima di ogni partita di rugby i giocatori degli All Blacks. Quindi noi Occidentali arriviamo in una nuova terra, plasmiamo gli indigeni, adottiamo qualche loro simbolo, per poi indignarci se un pubblicitario agli antipodi ci prende per il c? Mah…

Il 19 Ottobre 2017 l’astronomo Rob Weryk, residente alle Hawaii, scoprì un’asteroide extrasolare e la battezzò Oumuamua, parola autoctona che significa “il messaggero che viene da lontano e arriva per primo”. Anche qui lo scenario è lo stesso: gli indigeni vennero sovrastati dalla nostra natura da edera, e qualche secolo più tardi uno di noi decise di adottare un vocabolo hawaiano per celebrare un evento. E’ tutto molto poetico, ma anche un po’ patologico. Bisognerebbe approfondire questo fenomeno, senza cospargerci il capo di cenere, e senza cancellare la memoria dei nostri avi per come si sono comportati. Si chiama evoluzione senza epurazione.

Più di una capsula è già uscita dal sistema solare con il messaggio ipocrita, “veniamo in pace”, tradotto in cento lingue diverse. Così come siamo strutturati, appena incontreremo gli extraterrestri, per non sbagliarci li stermineremo. Poi in loro onore costruiremo monumenti che diventeranno i nostri altarini psicotici. E guai chi ce li tocca!! NESSUNO potrà prenderci per il c su questo argomento!

Quelli di sinistra strepiteranno: «E’ stata una carneficina inutile!». Quelli di destra ribatteranno: «E’ stata una carneficina necessaria!». Sia quelli di destra che quelli di sinistra attingeranno a piene mani dalla materia prima estratta da sotto il sedere degli alieni maciullati.

Se invece incontreremo extraterrestri più intelligenti di noi, ci adatteremo alla circostanza, come quando ci atteggiamo a “poeti” con i soldati, e a “soldati” con i poeti. Siamo buoni per tutte le stagioni, e Vivaldi ci ha fatto pure l’inno.

 

L’immagine su questo blog è di Deborah Joy Bormann @deborahjoybormann.

Deborah nasce a Trieste, città di confine, da padre statunitense e madre spagnola. Vive a Bologna, Pisa, Amsterdam, Madrid, San Francisco. Una serie di coincidenze e passioni la porta a Torino, oramai città d’adozione.
Spirito indipendente, visionario e… disperatamente ottimista.
Madre, compagna, insegnante, arteterapeuta e artista.
Da sempre adora leggere, scrivere, pensare e creare.

Le idee espresse da Andrea nei suoi articoli non rappresentano necessariamente le opinioni e le convinzioni di Deborah.
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