Il “Gramellini” sul Corriere del 26 Settembre era ironico tendente al sarcastico: «Nauseato dal bieco Occidente in cui ho avuto la sfortuna di nascere, mi sto guardando intorno alla ricerca di modelli alternativi».

In realtà, le critiche all’Occidente in genere non sono rivolte al modello interno, ma ai milioni di morti provocati all’estero dal Paese egemone, che negli ultimi 25 anni ha scatenato guerre “senza FINE, parola sia maschile che femminile” (© Lucio Caracciolo). Da quando in qua abbiamo il diritto di ammazzare qualcuno, per poi giustificarci sostenendo che il nostro modello è migliore del suo?

L’equivoco nasce dal fatto che l’organismo di difesa della peggiorformadigovernoeccettotuttiglialtri non è democratico, pur essendo composto da un’alleanza eterogenea di democrazie, o pseudo tali. Se nonostante i molti segnali d’arresto, l’espansione della Nato a est non si è fermata e ha provocato indirettamente un milione di morti, c’è qualcosa di molto sbagliato in quel sistema.

Eppure, alla fine della guerra fredda avremmo dovuto prevedere che quando i CATTIVI sono deboli, i BUONI chiamano l’aeroplano “Enola Gay”, come la loro mamma, e sganciano la bomba atomica, non perchè fosse necessario, ma per vedere di nascosto l’effetto che fa.

A questo proposito, noi civilissimi Europei dovremmo erigere un monumento a due eroi Ebrei AmeriCaniSciolti disobbedienti: cedendo i segreti della bomba ai Sovietici, Ethel e Julius Rosenberg ci hanno donato decenni di pace e di benessere. La deterrenza ha permesso che per per mezzo secolo i BUONI continuassero a credersi tali, senza pretendere di sentirsi anche i più furbi. A giudicare dai tanti tamburini che battono il TamTam di guerra, non è più così.

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