Ai campionati europei di calcio nel 2021 rimasi allibito nel vedere capitan Chiellini & c inginocchiarsi per George Floyd, ucciso dall’altra parte dell’oceano da un poliziotto criminale che gli aveva piantato un ginocchio sul collo. Nel 2025, i nostri media si dividono sulla legacy di Charlie Kirk, ucciso con un colpo di fucile durante un comizio.

Il paradosso è che lo stesso Kirk aveva definito Floyd uno “scumbag”, letteralmente “profilattico usato”, e aveva rivendicato il diritto degli americani a possedere armi anche a costo di qualche danno collaterale: «Penso che valga la pena di mettere in conto, sfortunatamente, alcune morti causate dalle armi da fuoco ogni anno, pur di avere il Secondo Emendamento a proteggere gli altri nostri diritti concessi da Dio».

Questa schizofrenia, più di qualsiasi altro sintomo, rivela che il cavo di traino / cordone ombelicale tra Stati Uniti ed Europa è troppo corto: ogni sterzata della potenza trainante ci costringe ad angoli impossibili, dibattendo su tragedie che in realtà ci toccano solo di riflesso.

Ci vorrebbe un sano distacco emotivo ma, sfortunatamente, il cordone logoro serve solo a trascinarci, e non nutre più.