Archeologia dei sensi in tempi di consenso
La legge sul consenso è un argomento delicato per noi uomini, e anzichè sbilanciarmi in analisi spericolate, preferisco metterla in metafora con le parole delle canzoni. Hanno cercato di legiferare che è inutile sperare di recuperare se hanno detto no (qui). E certo: sul piano giuridico sarebbe tutto chiarissimo. Ma il linguaggio dei sensi per fortuna è un’altra faccenda. Per intere generazioni “oh no, ti prego, no” poteva tramutarsi in “si”. Un codice non scritto, pieno di sfumature, di rischio, di fiducia reciproca. Vale anche all’opposto: ci sono volte in cui lei dice si, ma compensa un desiderio tiepido con […]
