Siamo (davvero) tutti uguali? Stop all’affirmative action negli Usa

Il privilegio razziale per potersi iscrivere all’università è un’arma a doppio taglio. Non dovrebbe essere la pigmentazione della pelle a decidere se uno abbia il diritto, o meno, di studiare. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di porre fine all’affirmative action (discriminazione positiva), che punta ad attenuare le disparità economiche e sociali tra i gruppi etnici riservando una quota di posti alle categorie (o gruppi etnici) più svantaggiati. La Corte Suprema ha ritenuto di porre fine a queste politiche, ritenute incostituzionali. Di fatto tutti sono uguali, bianchi, neri o gialli, dunque deve (o dovrebbe) contare solo il merito. […]

  

Aborto, scontro aperto negli Usa

Si riaccende lo scontro politico negli Stati Uniti in vista delle elezioni di Midterm. Non sulla guerra in Ucraina (tema che, grosso modo, unisce tutti) e non tanto sull’economia. A infiammare gli animi è l’aborto, dopo che è uscita la notizia (diffusa da Politico) che la Corte Suprema starebbe per ritoccare in senso restrittivo la legge sull’aborto del 1973. Cosa prevede la modifica? In attesa di vedere cosa deciderà effettivamente la Corte, la previsione è che, vista la maggioranza conservatrice, potrebbe essere limitata la facoltà delle donne di ricorrere all’aborto. La decisione non dovrebbe arrivare prima di giugno, ma intanto […]

  

Essere o non essere (democratici)…

Il fatto stesso che una delle riviste statunitensi più famose, il Time, abbia duramente criticato Biden per la scelta di tenere un summit internazionale sulla democrazia, dà la misura di cosa sia (davvero) la democrazia e perché sia importante. Partiamo dalla critica del Time: “Il Summit for Democracy voluto dal presidente Usa è la punta dell’ipocrisia. Non c’è spiegazione – si legge nell’articolo del saggista Debasish Roy Chowdhury – sul perché siano stati invitati alcuni Paesi così lontani dalla democrazia. Più del 30% dei 110 invitati sono classificati dalla no-profit americana Freedom House come parzialmente liberi, mentre tre ’non lo […]

  

Grave la censura a Trump

Chi segue questo blog sa che non ho mai nutrito grande simpatia per Trump. Ma non posso che essere amareggiato e preoccupato per la censura che egli ha subito sui social network. Un conto è la segnalazione, fatta agli utenti, dei contenuti ritenuti “controversi”, altra cosa eliminarlo, tappargli la bocca. È una cosa a mio parere gravissima. Mi soffermo ora su alcune dichiarazioni raccolte dall’agenzia Adnkronos.  “Dovevano farlo prima (censurare Trump, ndr) – ha detto Gad Lerner -. Si sarebbe evitata la convocazione di un esercito sedizioso, profondamente plasmato dalle menzogne diffuse da Trump. Se lo facessero anche in Italia con […]

  

Funghi allucinogeni a Denver. Cosa c’è dietro?

Con uno scarto di neanche duemila voti i cittadini di Denver (Colorado) hanno votato per depenalizzare il possesso dei funghi allucinogeni. Promosso dal gruppo “Decriminalize Denver” il referendum puntava a depenalizzare uso, possesso e coltivazione personale dei “funghetti magici” contenenti psilocibina. La “Initiated Ordinance 301” (il nome della proposta) invita le autorità a consentire l’uso esclusivamente in ambito privato e personale per chi abbia almeno 21 anni. Di fatto i funghetti non vengono legalizzati, ma è comunque un primo passo in tal senso, che dà uno scossone al Controlled Substances Act voluto da Richard Nixon nel 1971. L’ordinanza “proibisce alla […]

  

Legge anti aborto in Georgia

La Georgia ha 9,7 milioni di abitanti, un’economia prevalentemente agricola e tradizionalmente è uno stato molto religioso e conservatore. Il Parlamento di Atlanta ha appena approvato una legge anti-aborto che può essere considerata la più rigida degli Stati Uniti. Di cosa si tratta? Regolamenta il periodo in cui è possibile interrompere la gravidanza, vietandolo fin da quando si rileva il primo battito cardiaco del feto (a partire dalla sei settimane). La vecchia normativa prevede la possibilità di abortire entro le prime 20 settimane della gravidanza. Il testo approvato dal Parlamento, noto come “Heartbeat Bill” (la legge sul battito del cuore), introduce […]

  

Trump e lo ius soli

Donald Trump ha fatto sapere che intende porre fine allo “ius soli” e che lo farà attraverso un proprio decreto. Per il presidente degli Stati Uniti va negata la cittadinanza ai bambini che nascono (in territorio americano) da genitori migranti irregolari: “Siamo il solo Paese al mondo in cui, se una persona arriva e ha un bambino, il bambino è cittadino degli Stati Uniti… con tutti i vantaggi. È ridicolo, bisogna che questo finisca”. In piena campagna elettorale (il 6 novembre ci sono le elezioni di Midterm) Trump punta il dito contro i democratici, che ”sono impazziti e hanno cominciato […]

  

Stop aborto in Iowa quando si sente il battito del cuore

La governatrice dell’Iowa Kim Reynolds, repubblicana, ha firmato una legge che rappresenta il punto più avanzato della lotta del movimento pro-life. Con questa legge, infatti, l’aborto non sarà più possibile quando si è in grado di percepire il battito cardiaco del feto. “Ogni vita innocente è preziosa e sacra – ha detto la Reynolds alla firma della legge – e come governatore ho promesso di fare tutto quanto in mio potere per proteggerla. Ed è quello che sto facendo oggi”. La Camera, a guida repubblicana, ha approvato la legge (51 voti contro 46) dopo aver stoppato tutti gli emendamenti presentati. […]

  

Morta Linda Brown, simbolo della lotta contro la segregazione razziale nelle scuole Usa

I nomi di alcune persone incarnano una lotta. Quelli che simboleggiano la battaglia contro la segregazione razziale negli Stati Uniti sono almeno due: Rosa Parks e Linda Brown. Quest’ultima è morta all’età di 76 anni. Negli anni Cinquanta il suo caso arrivò fino alla Corte Suprema, ponendo fine alla segregazione nelle scuole. Suo padre, il reverendo Oliver Brown, cercò di iscrivere la figlia in una scuola elementare vicina a casa, a Topeka (Kansas), ma ricevette un secco rifiuto. Gli dissero di rivolgersi in un istituto per soli neri. L’uomo denunciò la discriminazione subita e il caso, uno dei tanti nell’America […]

  

Facebook e le elezioni Usa: lo scandalo Cambridge Analytica

Il sasso nello stagno l’hanno buttato il Guardian e il New York Times. In un’inchiesta i due giornali svelano l’uso “scorretto” di una mole enorme di dati. Ma perché scriviamo uso scorretto? Sarebbero stati violati i dati personali di 50 milioni di utenti di Facebook, girati alla società di consulenza britannica Cambridge Analityca. Questi dati, secondo le accuse, sarebbero serviti  a tracciare profili di elettori sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. “Convincere qualcuno a votare un partito non è molto diverso da convincerlo a comprare una certa marca di dentifricio”, avrebbe detto Richard Robinson, uno dei manager dell’azienda. […]

  

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