Mea culpa di Obama: non sono riuscito a unire

Il Washington Post analizza lo stato d’animo di Barack Obama, molto cupo dopo la strage di Charleston, dove un ragazzo ha ucciso ben 9 afroamericani. Il presidente si rammarica di non essere stato la figura unificante e di trasformazione che avrebbe sperato di essere, a partire dalle questioni razziali e dalle armi. Insomma, Obama si è accorto che è difficile passare dalle parole (e dai sogni) ai fatti e che governare un Paese non è per nulla semplice. Ammissione di colpa o semplice rammarico di un uomo che, all’improvviso, si riscopre normale e, proprio per questo, fragile ed estremamente piccolo, […]

  

Charleston, la bandiera sudista imbarazza la destra

Nessuno si sarebbe mai aspettato che la bandiera dei sudisti americani entrasse nel dibattito politico in vista delle presidenziali del 2016. La guerra civile americana (o guerra di secessione),  combattuta dal 1861 al 1865, costò la vita a oltre 600mila persone tra nordisti e sudisti. Lo scontro avvenne per ragioni ideologiche e politiche (l’abolizione della schiavitù) ma anche a causa delle profonde differenze economiche, sociali e politiche fra Nord e Sud. Ma perché si è tornati a parlare della Guerra civile non per ragioni storiche ma politiche? Tutto per una questione di simboli. Dopo la strage di Charleston, con il […]

  

Quando il figlio di Bin Laden scrisse agli Usa

Uno dei figli di Bin Laden scrisse all’ambasciata degli Stati Uniti in Arabia Saudita per chiedere il certificato di morte del padre, rimasto ucciso nel blitz ad Abbottabad (Pakistan) il 2 maggio 2011. Voleva una conferma ufficiale della morte. Motivi ereditari o semplice provocazione? Non è dato saperlo. L’ambasciata rispose ad Abdallah che non esisteva un certificato. Ma non si limitò a questo: suggerì ai familiari altri modi per ottenere una conferma ufficiale della morte. Esiste uno scambio di missive tra i familiari del terrorista e gli Stati Uniti, reso noto da Wikileaks, che ha pubblicato centinaia di migliaia di […]

  

Usa 2016, Donald Trump si candida

Un altro nome si aggiunge alla folta schiera dei candidati. Si tratta di Donald Trump. L’eccentrico miliardario ha annunciato formalmente la propria candidatura con un evento a New York, nella sua Trump Tower, introdotto dalla figlia Ivanka, che l’ha presentato come “un sognatore ma, cosa più importante, un uomo del fare”. Lui è partito subito in quarta: “All’America serve un grande leader”, ricordando alla platea che lo ascoltava di essere “un vincitore” in un’America “che non vince più”, che perde contro la Cina, contro il Giappone, contro il Messico, contro il resto del mondo. Vestito con i colori della bandiera […]

  

La ricetta di Jeb Bush per la Casa Bianca

“Il mio obiettivo da presidente è una crescita economica del 4% che generi 19 milioni di nuovi posti di lavoro“. Jeb Bush parte subito in quarta nel giorno in cui annuncia ufficialmente, al Miami Dade College, la sua corsa per la presidenza degli Stati Uniti. “Il partito adesso alla Casa Bianca non vuole cambiamenti e vuole mantenere il potere, andare avanti sotto un nome diverso con lo stesso programma” ma “io e voi sappiamo che l’America merita di meglio”. “Non voglio vedere altri quattro anni che non riesco a immaginare con questo tipo di leadership” allora “chiedo cosa dobbiamo fare? La […]

  

Jeb Bush parte e… accantona il cognome

  “Jeb! 2016”: recita così il logo della campagna elettorale di Jeb Bush, svelato su Twitter alla vigilia dell’annuncio ufficiale della candidatura. “Jeb!” è scritto in rosso e “2016” in blu, i colori della bandiera americana. Scelta decisamente patriottica. Non compare il cognome Bush. Forse è un modo per differenziarsi dai due ex presidenti della sua famiglia? Di sicuro la sua famiglia, nel bene o nel male, pesa. È vero anche, però, che il logo è molto simile a quello che Jeb utilizzò candidandosi per diventare governatore della Florida nel 1994 (quella volta gli andò male, fu eletto quando ci […]

  

Hillary Clinton strizza l’occhio alla sinistra liberal

Nel giorno che segna l’inizio ufficiale della sua campagna elettorale Hillary Clinton scherza sull’età (sarei la donna più giovane che diventa presidente) e sui capelli (ormai li tingo da tempo). Battute e sorrisi servono per cercare di addolcire l’immagine di una donna di potere che, per essere eletta alla Casa Bianca, deve sforzarsi di sembrare più umana e meno macchina da guerra. Si gode il bagno di folla radunata a Rossevelt Island, isoletta sull’East River, tra Manhattan e il Queens. La acclamano e la chiamano già “Madam President”. Lei punta al sodo e si rivolge alle famiglie che “hanno portato […]

  

De Blasio snobba Hillary Clinton

Dopo un rodaggio di alcuni mesi Hillary Clinton inizia ufficialmente la grande corsa per le primarie democratiche con un grande evento in programma sabato a New York. Mancherà – e l’assenza fa già discutere – il sindaco della Grande Mela Bill de Blasio. Che fino ad ora non ha ancora fornito il proprio sostegno all’ex segretario di Stato. La sua freddezza nei confronti di Hillary ormai è difficile da nascondere, tenendo conto anche del fatto che nel 2000 lui aveva collaborato alla campagna elettorale della Clinton per il Senato. L’ex segretaria di Stato terrà un comizio in un luogo molto […]

  

Jeb Bush: “Putin è un bullo, capisce solo la forza”

Vladimir Putin è un “bullo” che “può essere contenuto solo con la forza”. Non usa mezzi termini Jeb Bush, parlando con i giornalisti a Berlino. Il fratello di George W. ha attacca duramente la politica del Cremlino nell’est dell’Europa. “Certe azioni hanno le loro conseguenze”, ha detto l’ex governatore della Florida ventilando l’ipotesi che Stati Uniti e Nato dispieghino le loro forze a difesa dei paesi Baltici, “in un’area in cui Mosca sta inviando decine di migliaia di soldati”. Bush è arrivato in Europa per cercare di accreditarsi sul fronte della politica estera. Il suo tour prevede, dopo la Germania, […]

  

Il falco Rumsfeld ora bacchetta George W. Bush

Chiamarlo falco era un diminutivo. L’ex segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfeld era un super falco dell’amministrazione Bush. Fu lui, insieme ad altri esponenti della destra (Paul Wolfowitz, Michael Ledeen, Richard Perle e altri) a fondare, nel 1997, il Project for a New American Century, che giocò un ruolo determinante nel disegnare la geopolitica neocon americana ai tempi di Bush. Confermato nel secondo mandato di Bush, si dimise nel 2006 il giorno della sconfitta repubblicana nelle elezioni di Midterm (al suo posto andò Robert Gates, ex direttore della Cia). Uscito definitivamente di scena, oggi Rumsfeld torna a farsi sentire e, […]

  

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