Ioan Petru Culianu: «François Furet e la Rivoluzione francese»

Esattamente tre decenni fa, il 21 maggio 1991, la quiete della Divinity School dell’Università di Chicago veniva turbata da un colpo di pistola. Il poco più che quarantenne Ioan Petru Culianu, geniale allievo ed erede letterario di Mircea Eliade, veniva ucciso da una mano tutt’ora ignota. Un omicidio politico, come documentato da Ted Anton nel libro-inchiesta Eros, magia e l’omicidio del professor Culianu (Settimo Sigillo, 2007), che toglieva la vita a un geniale studioso capace di cimentarsi con mondi diversi, dal giornalismo alla narrativa, esplorando la letteratura dell’Immaginario e Jorge Luis Borges, la metafisica di Twin Peaks e Giordano Bruno, […]

  

Zivago nell’occhio del ciclone: Sergio d’Angelo e Boris Pasternak

«Boris Pasternàk ha creato un geniale affresco della Russia eterna, interpretando i sentimenti e le aspirazioni della sua magnifica gente»: così si conclude Pubblicate Zivago! di Sergio d’Angelo, edito da Bietti lo scorso dicembre in occasione dei sessant’anni dalla morte del grande scrittore russo. Diario di viaggio nella Russia comunista degli anni Cinquanta e Sessanta, spaccato della vita editoriale e culturale del tempo, il volume di d’Angelo è soprattutto la cronaca delle trame e sottotrame politiche che portarono il celebre Dottor Zivago in libreria, nel novembre del 1957, donando al pubblico un capolavoro senza età e, al tempo stesso, immortalando […]

  

L’ultima onda di Petru Popescu

Che il modaiolo naturalismo odierno sia un fenomeno tutt’altro che “naturale” è cosa piuttosto evidente. È il prodotto tardivo di una civiltà che ha fatto dello sradicamento la propria madrelingua, salvo poi proporre improbabili e compensatori “ritorni alla natura” tra il turistico e il romantico, adottando pseudo-spiritualità e filosofie fai-da-te che suggellano uno strappo già avvenuto. Per ricucirlo non basterà abbracciare due o tre alberi o andarsi a guardare filmetti americani di ragazzini viziati o settantenni in cerca di nuove giovinezze nella wilderness. Se n’era già accorto Julius Evola, che il 20 aprile 1957 aveva scritto sul Roma un articolo […]

  

Scienza e fantastico: la Terra Cava di John Uri Lloyd

È un assolato pomeriggio estivo del 1902, siamo a Los Angeles, nella gigantesca sala del Westminster Hotel, vittoriano e un po’ kitsch come solo certi alberghi americani sanno essere. Lo scienziato John Uri Lloyd (1849-1936) sta presentando il suo romanzo Etidorhpa – per la cronaca, Aphrodite al contrario –, cronaca di un’esplorazione fisica e metafisica di mondi sotterranei. Gli viene chiesto quali siano le fonti della sua prodigiosa fantasia, ma Lui smentisce: «Non ho immaginazione. Mi limito a ricordare. Scrivo da immense distanze, dal punto di vista del tempo». E aggiunge, sibillino: «Sono solo gli eventi a farsi più chiari, […]

  

Fine di un mondo – ovvero, quando Evola anticipò Orwell e Huxley

È appena uscita per Mediterranee la nuova edizione, critica e aggiornata, comprensiva di note, bibliografie e approfondimenti, de La Torre, la mitica rivista diretta da Julius Evola nel 1930. Oltre a essere un documento storico come pochi altri, è la testimonianza di un approccio, “metapolitico” e “spirituale”, che provò a orientare la politica del tempo in un senso differente da quello che poi prese, negli anni successivi. In occasione di questa nuova edizione riportiamo, per gentile concessione dell’Editore, una nota firmata da Evola sul quarto numero della rivista, il 16 marzo 1930, all’interno della rubrica da lui diretta L’Arco e […]

  

Sylvain Tesson: passaggi al bosco

Nomen omen recita un antico adagio, che vede nel nome il presagio, l’annuncio numinoso di quanto sarà. Sylvain Tesson meditò a lungo sulla locuzione latina tra il febbraio e il luglio del 2010, nella solitudine di una capanna sulle sponde del lago Bajkal (in mongolo Dalai-Nor, “Mare sacro”) nella Siberia meridionale, fra l’oblast’ di Irkutsk e la repubblica di Buriazia. Per affrontare quel lungo ritiro – il primo paese nelle vicinanze era a centoventi chilometri – si portò dietro una gran quantità di libri, sigari e vodka. Per sei mesi le sue uniche occupazioni furono tagliare la legna, pescare per […]

  

Mishima: arte, azione, narrazione

Il 6 e il 9 agosto 1945 gli americani radono al suolo Hiroshima e Nagasaki. Sei giorni dopo, il 15, a mezzogiorno in punto l’imperatore Hirohito parla alla radio, e per la prima volta milioni di cittadini sentono la voce di chi era ancora considerato un’emanazione divina, discendente della Dea del Sole Amaterasu-Ōmikami. Utilizzando un raffinato linguaggio di corte che in molti forse nemmeno capiscono, Hirohito parla di «condizioni non necessariamente favorevoli», un eufemismo che cela l’ultimatum di Roosevelt e Churchill, un aut aut tra la resa immediata e la distruzione totale. Distruzione di cui gli attacchi incendiari a Tokyo […]

  

Eliade e Cioran: lettere dalla fine dell’Europa

Il 22 aprile 1986, a Chicago, si spegneva Mircea Eliade. Aveva perso conoscenza due giorni prima, abbandonato sulla sua poltrona da lettura: tra le mani teneva un libro fresco di stampa, contenente un suo ritratto, tanto acuminato quanto maledettamente geniale. Il libro era Esercizi d’ammirazione, l’autore Emil Cioran, incontrato la prima volta tanti anni e altrettante vite prima, nel 1932 dall’altra parte dell’oceano, presentatogli dall’“ontologo” Constantin Noica. Reduce da una conferenza su Tagore, Eliade era l’enfant prodige della “giovane generazione” riunitasi soprattutto attorno al “Socrate romeno” Nae Ionescu, leader spirituale di un gruppo comprendente intellettuali nati all’aurora del XX secolo, […]

  

Ernst Jünger: «Alle frontiere della storia» (1968-1979)

I brevi estratti che seguono sono estrapolati dai primi due volumi dei monumentali diari che Ernst Jünger tenette tra il 1965 e il 1996, pubblicati in tedesco da Klett-Cotta come Siebzig Verweht e tuttora inediti in italiano. Un vero e proprio Zibaldone che copre tre decenni, contenente sia riflessioni sull’attualità sia bozze di articoli, interventi in conferenze e saggi. Non mancano nemmeno resoconti dei numerosi viaggi che il Contemplatore Solitario compì nel secondo dopoguerra né lettere scritte ad amici e conoscenti (tra cui quella di Carl Schmitt qui riportata). I frammenti contenuti in questo terzo e ultimo blocco – che […]

  

Il cosmo notturno di William Hope Hodgson

È un simbolismo molto potente a legare due romanzi brevi di William Hope Hodgson usciti qualche tempo fa in libreria. Il primo è La casa sull’abisso, contenuto nell’antologia mondadoriana I miti di Cthulhu, curata da Giuseppe Lippi, Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco. Se il racconto è finito tra le storie che hanno anticipato o ripreso l’orrore lovecraftiano, una ragione c’è. Era, infatti, tra le narrazioni preferite dal Demiurgo di Providence, insieme a quelle di Edgar Poe, Ambrose Bierce, Robert Chambers, Matthew Phipps Shiel, Arthur Machen, Algernon Blackwood, Montague Rhodes James e Abraham Merritt. Uscito originariamente nel 1908 e riproposto […]

  

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