06Set 23
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Come muore una civiltà? In quale momento cessa di produrre forme ed esce dalla Storia? Nel monumentale Il tramonto dell’Occidente, citato da molti ma letto da pochissimi, Oswald Spengler ha le idee piuttosto chiare. Ogni cultura si articola infatti in due fasi: la prima è la “civiltà”, cui segue la “civilizzazione”. Una è organica, orientata verso l’alto, gerarchica e differenziata; l’altra è inorganica, livellatrice, nemica delle differenze, egualitaria e meccanica. È nel passaggio tra le due fasi che la “personalità” di una civiltà incontra una battuta d’arresto. Nei decenni successivi, il testo di Spengler ha fatto scuola, dando vita a […]
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20Ago 23
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È impossibile quantificare con ragionevole approssimazione i “romanzi occulti” pubblicati ogni anno in Italia. Non ci riferiamo ai “classici”, spesso meritoriamente ristampati in edizioni critiche da piccoli editori che non hanno nulla da invidiare ai più grandi, ma alle cosiddette “novità”. Ve ne sono di diversi tipi: ambientati in tempi remoti o nella contemporaneità, fantastici o realistici, polizieschi o weird, magari dedicati a extraterrestri o fantasmi… Ma quali sono gli ingredienti che deve avere un libro del genere per funzionare? Anzitutto, a prescindere dal fatto che sia “occulto” o meno, dev’essere un buon romanzo, capace di evitare i cliché letterari […]
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18Nov 21
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Il 17 marzo 1940 si tengono i funerali del filosofo Nae Ionescu, mentore della “giovane generazione” scomparso cinquantenne tre giorni prima. Reggono la bara del docente colleghi e amici, tra cui due illustri Mircea: Eliade e Vulcănescu. Quello stesso giorno Costantin Noica scrive a Emil Cioran qualcosa di definitivo: la morte del Maestro segna la fine di una fase storica, di un’avventura dello spirito, di una stagione della vita. Nulla sarà più come prima. «L’ho sentito bestemmiare, ed era grande. L’ho visto volgare, forse volutamente volgare, l’ho udito ripetere ingiurie, offendere, ed era grande. È l’unico uomo che mi ha […]
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29Ott 21
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È appena uscita la nuova edizione de La morte viola, pubblicata da il Palindromo nella collana “I Tre Sedili Deserti” (anch’essa palindroma, leggere per credere), diretta da Giuseppe Aguanno. I ventotto racconti di Gustav Meyrink antologizzati, risalenti agli anni 1901-1908, sono fondamentali per comprendere la personalità letteraria di un autore che, prima di cimentarsi con la narrativa breve, ha frequentato circoli esoterici, ne ha fondati alcuni, ha studiato e praticato discipline tradizionali d’Oriente e Occidente, non disdegnando profonde crisi esistenziali e improvvise svolte destinali. Molte delle quali, tra l’altro, presenti nella “terra di nessuno” di questi racconti, antecedenti i romanzi […]
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21Mag 21
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Esattamente tre decenni fa, il 21 maggio 1991, la quiete della Divinity School dell’Università di Chicago veniva turbata da un colpo di pistola. Il poco più che quarantenne Ioan Petru Culianu, geniale allievo ed erede letterario di Mircea Eliade, veniva ucciso da una mano tutt’ora ignota. Un omicidio politico, come documentato da Ted Anton nel libro-inchiesta Eros, magia e l’omicidio del professor Culianu (Settimo Sigillo, 2007), che toglieva la vita a un geniale studioso capace di cimentarsi con mondi diversi, dal giornalismo alla narrativa, esplorando la letteratura dell’Immaginario e Jorge Luis Borges, la metafisica di Twin Peaks e Giordano Bruno, […]
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23Feb 21
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«Boris Pasternàk ha creato un geniale affresco della Russia eterna, interpretando i sentimenti e le aspirazioni della sua magnifica gente»: così si conclude Pubblicate Zivago! di Sergio d’Angelo, edito da Bietti lo scorso dicembre in occasione dei sessant’anni dalla morte del grande scrittore russo. Diario di viaggio nella Russia comunista degli anni Cinquanta e Sessanta, spaccato della vita editoriale e culturale del tempo, il volume di d’Angelo è soprattutto la cronaca delle trame e sottotrame politiche che portarono il celebre Dottor Zivago in libreria, nel novembre del 1957, donando al pubblico un capolavoro senza età e, al tempo stesso, immortalando […]
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04Dic 20
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Che il modaiolo naturalismo odierno sia un fenomeno tutt’altro che “naturale” è cosa piuttosto evidente. È il prodotto tardivo di una civiltà che ha fatto dello sradicamento la propria madrelingua, salvo poi proporre improbabili e compensatori “ritorni alla natura” tra il turistico e il romantico, adottando pseudo-spiritualità e filosofie fai-da-te che suggellano uno strappo già avvenuto. Per ricucirlo non basterà abbracciare due o tre alberi o andarsi a guardare filmetti americani di ragazzini viziati o settantenni in cerca di nuove giovinezze nella wilderness. Se n’era già accorto Julius Evola, che il 20 aprile 1957 aveva scritto sul Roma un articolo […]
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17Nov 20
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È un assolato pomeriggio estivo del 1902, siamo a Los Angeles, nella gigantesca sala del Westminster Hotel, vittoriano e un po’ kitsch come solo certi alberghi americani sanno essere. Lo scienziato John Uri Lloyd (1849-1936) sta presentando il suo romanzo Etidorhpa – per la cronaca, Aphrodite al contrario –, cronaca di un’esplorazione fisica e metafisica di mondi sotterranei. Gli viene chiesto quali siano le fonti della sua prodigiosa fantasia, ma Lui smentisce: «Non ho immaginazione. Mi limito a ricordare. Scrivo da immense distanze, dal punto di vista del tempo». E aggiunge, sibillino: «Sono solo gli eventi a farsi più chiari, […]
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14Ott 20
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È appena uscita per Mediterranee la nuova edizione, critica e aggiornata, comprensiva di note, bibliografie e approfondimenti, de La Torre, la mitica rivista diretta da Julius Evola nel 1930. Oltre a essere un documento storico come pochi altri, è la testimonianza di un approccio, “metapolitico” e “spirituale”, che provò a orientare la politica del tempo in un senso differente da quello che poi prese, negli anni successivi. In occasione di questa nuova edizione riportiamo, per gentile concessione dell’Editore, una nota firmata da Evola sul quarto numero della rivista, il 16 marzo 1930, all’interno della rubrica da lui diretta L’Arco e […]
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14Ago 20
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Nomen omen recita un antico adagio, che vede nel nome il presagio, l’annuncio numinoso di quanto sarà. Sylvain Tesson meditò a lungo sulla locuzione latina tra il febbraio e il luglio del 2010, nella solitudine di una capanna sulle sponde del lago Bajkal (in mongolo Dalai-Nor, “Mare sacro”) nella Siberia meridionale, fra l’oblast’ di Irkutsk e la repubblica di Buriazia. Per affrontare quel lungo ritiro – il primo paese nelle vicinanze era a centoventi chilometri – si portò dietro una gran quantità di libri, sigari e vodka. Per sei mesi le sue uniche occupazioni furono tagliare la legna, pescare per […]
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Nelle foreste siberiane,
René Fregni,
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