Lavoro, cosa vogliono gli italiani dal governo Letta
Enrico Letta sembra aver da poco scoperto che l’Italia senza lavoro non si salva o perlomeno lo ha dichiarato con forza soltanto ieri a taccuini e telecamere. Visto il disastro della Riforma Fornero e i dati drammatici sulla disoccupazione (sopratutto giovanile), non sarebbe stato probabilmente difficile accorgersene prima. Sarebbe stato sufficiente dare un’occhiata alle tabelle dell’Istat, dopo la cura di sole tasse somministrata al capezzale dell’Italia da Mario Monti. Ma Wall & Street preferisce restare fedele al proprio spirito costruttivo e di servizio ai lettori. Così, dopo aver analizzato quali sono i dieci lavori più ricercati dalle aziende italiane (ecco il link al post), propone oggi le tre riforme che lo stesso governo Letta deve fare subito per far ripartire l’occupazione. Gli italiani hanno le idee chiare:
- Diminuire le tasse sul lavoro in modo che le persone ricevano uno stipendio netto maggiore (79% del campione)
- Far pagare meno tasse alle aziende che assumono a tempo indeterminato (62%)
- Semplificare le norme sul lavoro (36%)
Il piano d’azione emerge da una ricerca condotta da Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, mediante la sua fondazione Gi Group Academy, ascoltando il parere di 2.700 italiani rappresentativi per genere, età, istruzione, livello professionale e area geografica.
La ricerca dimostra che “la priorità per gli italiani oggi é, innanzitutto, la riduzione del cuneo fiscale e della tassazione sul lavoro” , sottolinea l’ad di Gi Group, Stefano Colli-Lanzi ricordando che in Italia ad oggi permane uno dei livelli più alti di imposta sul lavoro. Come primario operatore del settore, Gi Group condivide poi la necessità di una semplificazione normativa,” soprattutto in merito ad alcuni strumenti come l’apprendistato”.
Differente però le priorità dei giovani e studenti, gli stessi che stanno vivendo sulla propria pelle il dramma di una disoccupazione giovanile prossima al 30%. La richiesta all’esecitivo è quella di rimediare all’attuale disallinamento tra scuola e lavoro, ripensando la formazione alla luce delle esigenze delle imprese.
Proprio perchè gli italiani rimasti senza un impiego a causa della crisi Wall & Street ha proposto una guida con tutte le cose da sapere per trovare lavoro a 18 anni (i ragazzi che stanno sostenendo gli esami di Maturità), a 25 anni (i neolaureati che cercano di farsi notare notare dalle imprese) e per gli over 50 che hanno perso lo stipendio.
Pur con meno consensi all’interno del campione, gli italiani intervistati chiedono poi di spostare le risorse pubbliche da politiche passive (come la Cassa integrazione o mobilità) a politiche attive che aiutano a trovare una nuova occupazione (come la ricollocazione e la formazione) e di aumentare i posti di lavoro Pubblico.
Ma gli italiani hanno anche altre richieste per il governo, eccole:
- ridimensionare i costi della politica (riducendo il numero di politici, stipendi, vitalizi, rimborsi, privilegi e pensioni. Oltre allo stop dei doppi incarichi);
- rinnovare la Pubblica amministrazione (maggiori controlli sulla produttività così da eliminare sprechi e applicare delle normative del lavoro privato anche ai dipendenti pubblici)
- riduzione delle tasse su famiglie e imprese, con esenzione per le nuove assunzioni ).
Wall & Street