In questa nuova puntata di Wall & Street Live parliamo di energia e di bollette. Affrontiamo l’argomento con Matteo Ballarin, presidente di Europe Energy che in Italia opera con il marchio Withu, offrendo oltre a luce e gas anche connettività Internet.

Il primo punto affrontato è la smitizzazione della greenmania che attraversa il Paese. «Siamo sostenitori del consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili ma sarebbe corretto realizzare un piano energetico pluriennale mentre puntare tutto tout court sarebbe errato perché ha dei costi industriali che l’Italia non si può permettere», afferma Ballarin aggiungendo che «si rischia di fare come con il fotovoltaico dello scorso decennio: si sono riempiti di pannelli solari interi terreni del Sud Italia uccidendo un certo tipo di agricoltura e creando un problema industriale alla generazione di energia elettrica». Basta ricordare il caso Sorgenia che «è finita in mano alle banche e aveva investito in 10.000 Megawatt. Il verde deve essere correttamente pianificato su base nazionale, non è una rivoluzione che si conclude dopo una legislatura».

 

Stesso discorso per il Recovery Plan. «Se vogliamo arrivare alla transizione energetica, bisogna investire sulle reti elettriche», rimarca Ballarin invitando a non trascurare «l’effetto Nimby che non riguarda solo inceneritori, centrali e tralicci ma sempre più i grandi impianti da fonti rinnovabili», Secondo il presidente di Europe Energy, «servirebbe un po’ meno di democrazia perché se le opere sono una priorità nazionale, si devono fare altrimenti i miliardi per la rivoluzione verde si perdono».

Anche in tema di liberalizzazioni il mercato italiano non ha saputo evitare disfunzionalità. «Il mercato è libero e chiunque può scegliere il proprio fornitore, il rinvio della fine del mercato tutelato significa non affrontare il problema della trasparenza dei costi», osserva. «Il prezzo dell’energia si è allineato con il resto dell’Europa, ma due terzi della bolletta sono tasse non energia: oneri per finanziare l’energia verde cuba mezza bolletta, incidono inoltre i canoni di locazione per trasporto dell’energia», aggiunge Ballarin. Dal primo luglio le partite Iva sono obbligate al mercato libero e le loro utenze verranno messe all’asta tra gli operatori. «Le regole sono particolari perché la lista dei prerequisiti è tale che si salvano poche aziende, è una liberalizzazione per pochi. Ci sono 10.000 regole ma non quella di escludere chi ha ricevuto multe dell’Antitrust, forse perché avrebbero escluso aziende pubbliche ed ex municipalizzate».

«La nostra offerta – conclude – si delinea su luce, gas e Internet e creiamo inoltre soluzioni di democratizzazione della domotica che siano plug in e non invasive come il rilevatore di fumo inseribile nella presa di corrente o prese digitalizzate che tengono sotto controllo i consumi».

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