Il capitale umano
La pandemia ha creato uno shock nel mondo del mercato del lavoro, colpendo tutti i settori produttivi del paese, comprese le figure manageriali. Come reagire? La conoscenza dei fenomeni è il pilastro per una decisione efficace, per questo il Centro di Formazione Management del Terziario, in collaborazione con il Centro di Ricerca CRISP dell’Università di Milano-Bicocca ha lavorato ad un rapporto che ha analizzato circa 50mila annunci per i manager del terziario pubblicati sul web tra il 2019 ed il 2021 in Italia. La metodologia fa uso di tecniche avanzate di Big Data analytics e di Artificial Intelligence per estrarre dal contenuto dagli annunci di lavoro del web “nuova informazione” a supporto dello studio delle caratteristiche della domanda di lavoro espressa dalle aziende.
Gli obiettivi dell’Osservatorio sono molteplici:
- comprendere la dinamica della domanda di lavoro, anche in relazione all’effetto del COVID;
- comparare la domanda di lavoro per le professionalità dei manager del terziario a livello internazionale;
- confrontare la domanda di manager del terziario con quella di manager dell’industria manifatturiera;
- stimare l’impatto delle competenze digitali, professionali e trasversali nelle domande di manager del terziario, per fornire un dettaglio delle competenze principali richieste e la loro rilevanza.
L’ultimo report dell’osservatorio analizza l’intero anno 2021, in relazione al 2019 (pre-covid) e al 2020. La metodologia applicata è stata consolidata ed applicata in diversi contesti, nonché pubblicata in alcuni lavori a carattere scientifico su riviste internazionali del settore.
L’ultimo rapporto ha analizzato circa 625mila annunci di lavoro sul Web per il 2021, di cui più di 18 mila sono riferiti a manager del terziario (circa il 3% del totale). Il rapporto rappresenta una finestra aperta sul mondo del mercato del lavoro volta a conoscere qual è il ruolo e l’impatto della pandemia nell’andamento della domanda di manager del terziario. In tal senso, l’andamento della domanda mostra un netto +45% per i manager del terziario rispetto all’anno 2020, ed un valore di poco al di sotto del periodo pre-Covid 2019 (-3%, con un ammanco di circa 6 mila annunci). Un’analisi mensile rivela però l’andamento in crescendo del 2021, iniziato con un primo semestre al di sotto del medesimo periodo 2019 (-13%), ma con una performance nel secondo semestre 2021 decisamente superiore al 2019 che ha permesso di ridurre il gap ad un -3%. In particolare, il report evidenzia come l’ultimo trimestre 2021 registri una consolidata ripresa ed un andamento che, nelle battute finali, ha registrato un tendenziale di +60% rispetto al medesimo periodo del 2019.
Particolare attenzione è posta a stimare la domanda di skill associata alle diverse figure professionali manageriali richieste dalle aziende in termini di skill professionali, digitali e trasversali. L’obiettivo è certamente di cogliere puntualmente le esigenze delle aziende e soprattutto identificare i fattori rilevanti le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro. L’analisi presenta, oltre ad uno spaccato nazionale e per macro regione, un confronto tra le competenze maggiormente richieste dalle aziende in Italia rispetto agli altri principali paesi Europei in termini di domanda di lavoro e di competenze.
Lo skill rate – indicatore che descrive la rilevanza delle diverse tipologie di skill – evidenzia mediamente valori pari al 48% di rilevanza per le skill professionali, 33% per le skill trasversali e 18% di skill digitali. I dati pur con alcune diversità sono in linea per i principali paesi Europei osservati. In tal senso, l’ultimo report fornisce uno spaccato delle principali competenze richieste (trasversali, professionali e digitali) per macro-settori e settori di maggior presenza degli annunci di lavoro, in accordo con la classificazione delle attività economiche Ateco.
Lo studio evidenzia come crescita e sviluppo saranno sempre più guidati dall’innovazione tecnologica. È per questo che le traiettorie in atto di sviluppo di competenze (in particolare digitali e trasversali) diventeranno sempre più importanti per governare i processi di trasformazione aziendali, siano essi legati all’innovazione dei prodotti e dei servizi, di gestione dei processi decisionali e operativi e soprattutto dello sviluppo delle relazioni con la clientela attuale e potenziale. Rafforzare la cultura delle competenze digitali dei manager è in tal senso un requisito indispensabile per governare e gestire l’innovazione delle aziende, per cogliere le sfide del mercato sempre più in rapida trasformazione.
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