In una recente puntata di «Ottoemezzo» lo scrittore e drammaturgo, Stefano Massini, volendo sostenere che l’essere donna e madre non sia di per sé garanzia di una politica improntata al bene dei molti, ha citato quattro esempi, a suo dire negativi. Golda Meir, ex premier israeliana, colpevole di aver negato il diritto all’esistenza della Palestina. Margaret Thatcher che avrebbe utilizzato i sommergibili nucleari contro l’Argentina per la difesa delle Falkland. Madeleine Albright per aver affermato che la morte di centinaia di migliaia di bambini iracheni a causa delle sanzioni nei confronti di Saddam Hussein fosse inevitabile. Isabella di Castiglia per aver ripristinato la fede cristiana in Spagna a discapito degli ebrei (e, per sottinteso, dei musulmani).

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Studiare è importante. Vi spieghiamo in breve chi sono Golda Meir, Margaret Thatcher, Madeleine #Albright e IsabelladiCastiglia. E perché Stefano Massini non ha ragione. https://blog.ilgiornale.it/wallandstreet/2023/03/27/studiate-ragazzi/

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C’è poco da dire: l’interpretazione storica di Massini pare viziata da un pregiudizio. Golda Meir è diventata primo ministro di Israele in un periodo di forti tensioni non solo con i palestinesi ma con tutti i Paesi mediorientali che sostenevano la causa dei musulmani in Terra Santa. Il suo merito è stato rispondere con durezza agli attentati di Monaco 1972 e alla guerra del Kippur. senza quella intransigenza lo stesso futuro di Israele sarebbe stato a rischio.

Vale lo stesso per Margaret Thatcher, chiamata a risollevare un Gran Bretagna messa in ginocchio dallo statalismo e dall’assistenzialismo laburista. Margaret Thatcher, insieme a Ronald Reagan, ha rappresentato l’icona del vero liberalismo occidentale che ha saputo unire la fede nello Stato minimo alla preservazione dei valori della nostra civiltà. Essi sono stati il simbolo di quell’Occidente che non si vergogna della ricchezza, che elogia chi produce e difende l’individualità del soggetto dall’omologazione nichilista. Il governo dei generali argentini, convinto che con l’attacco alle Falkland avrebbe vinto facilmente riguadagnando popolarità in patria, si trovò di fronte a una dimostrazione di forza della potenza militare britannica.

Vale lo stesso discorso per Madeleine Albright, prima donna segretario di Stato negli Usa. Dovendo scegliere tra l’assecondare un dittatore sanguinario e un regime liberticida o il riaffermare il ruolo degli Stati Uniti nella difesa mondiale della libertà, ha scelto la seconda opzione. Whatever it takes, avrebbe detto Mario Draghi. Per questo gli Stati Uniti le sono ancora riconoscenti, anche per quanto fatto in Kosovo per segnare la fine di Milosevic e dei suoi accoliti panslavisti. Anche se la percezione della sua immagine nelle élites intellettuali sinistrorse è quella di una guerrafondaia così come. quella di Margaret Thatcher corrisponde a un’affamatrice delle classi svantaggiate. Ma la libertà, ci hanno insegnato entrambe, non è gratis.

Anche Isabella di Castiglia, che è Serva di Dio (primo passo verso la canonizzazione), ha un ruolo fondamentale: ha creato la Spagna moderna, l’ha eretta sulle solide basi del Cristianesimo, ha completato la riconquista dei territori ancora in mano ai Mori e ha finanziato la spedizione di Cristoforo Colombo. Ce n’è abbastanza per riconoscerle meriti. Ad alcuni non basta perché guardano con gli occhi di oggi il Tribunale della Santa Inquisizione.

Insomma, Massini ha voluto citare queste figure femminili, antesignane del women empowerment contemporaneo senza però essere femministe, per criticare Giorgia Meloni, inquadrata non più come donna (così come della loro femminilità Massini ha spogliato le quattro donne prese ad esempio) ma come politico risoluto, pragmatico, determinato e carente dal punto di vista umano.

Ma, cari ragazzi, basta studiare per trovare risposte e scoprire che le argomentazioni di Massini sono poco fondate!

Gian Maria De Francesco

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