Elogio della discriminazione

Chi ha avuto la pazienza di seguire un poco questo blog – peraltro ripagata da un’inesauribile bordata di risate e trastullo – avrà notato che sono spesso costretto a occuparmi di demistificazione. Viviamo in tempi subdoli, di limaccioso livellamento, e tutto sembra esserne ammorbato. Le parole ne sono il primo funesto presagio. I vocaboli possono essere un incantesimo o una fattura; se sono al servizio della verità innalzano fino alla santità, ma quando sono ancelle d’una Circe bagasciona tramutano in bestia chi si lascia affascinare dal loro tintinnio. Oggi mi voglio occupare della parola «discriminazione». Confessiamolo, anche noi liberi pensatori […]

  

Gastone Moschin e l’Italia che muore

Mentre riguardavo Il Padrino – Parte II in ossequio al titanico Gastone Moschin, ivi nel ruolo di Don Fanucci, pensavo alla grande recita nazionale. Se le meschinità, le tare, i vizi degli italiani sembrano sempre gli stessi, è certamente cambiata la superficie riflettente e con essa la portata e il rifratto di quelle stesse debolezze. Un tempo – in un elenco volutamente antirigoristico – c’erano De Sica, Rossellini, Visconti, Risi, Antonioni, Leone, Fellini, Monicelli, Soldati, Pasolini, Sordi, Loren, Lisi, Volonté, Gassman, Tognazzi, Moschin, Villaggio, Petri, Mangano, Bava, Pedersoli, Fabrizi, Troisi, De Filippo, Mastroianni, Randone, Magnani, Ferrati, Albertazzi, Rossellini, Rosi, Celi, […]

  

Il Ku Klux Klan dell’antirazzismo

«Recensione razzista su Tripadvisor, la cameriera: L’ho letta e ho pianto». Ieri pomeriggio questa era la notizia di apertura del Corriere.it. Già qualche ora prima aveva trovato risalto sul sito di Repubblica.it e di molte altre testate online. Lo sconcertante episodio merita di essere analizzato nel dettaglio perché rappresenta in maniera superlativa l’apostolato dell’imbecillità. L’atroce proselitismo che guida le coscienze degli invertebrati del pensiero mentre insulta tutte quelle idee che ancora camminano erette. Anch’io, come la giovane Suaila Sà, ho pianto, ma per ragioni differenti. Dal ridere, in un primo momento; per la disperazione quando mi sono reso conto dell’eco […]

  

Integrazione e disintegrazione

Al concerto di Vasco Rossi in quel di Modena hanno partecipato oltre 220mila persone. Un popolo di fedeli, come molti osservatori lo hanno definito. Gente che andrebbe in guerra al fianco del proprio consacrato idolo; ragazze pronte a spogliarsi pubblicamente intonando le vivide strofe del poeta:«La la la la la la…fammi vedere…la la la la la la la…fammi godere!». Il tifo calcistico è spesso chiamato “fede” da chi lo vive. Uomini adulti che piangono per la sconfitta dei propri colori o che abbracciano lo sconosciuto vicino di posto nella vittoria. So di persone che hanno preventivamente comandato di far avvolgere […]

  

L’estinto gentiluomo

Nei pressi di Piazza Sempione, a Milano, c’è una via che percorro quotidianamente con marciapiedi molto stretti, resi quasi invalicabili per il parcheggio scorzone di numerosi scooter… sul sellino dei quali il mio cane è comandato a urinare. Questo insignificante spazio fisico è un significativo valico culturale. Noto infatti, da anni, giorno dopo giorno, che nessun uomo si ferma o anche solo esita di fronte al passaggio di una signora. Graziosa, cozzarella, giovane, veneranda… non conta: il maschio tira dritto. Alcuni accelerano per avere inequivocabilmente la meglio, quelli che guardano il cellulare scartano la passante come fosse un cartello stradale, altri ancora […]

  

Maschilismo femminile

Scrivere criticamente della libera espressione della donna, del suo rapporto con il corpo, di sessismo e discriminazione, è come bonificare ordigni esplosivi improvvisati. Ogni commento può essere l’ultimo. Ma noi siamo artificieri in punta di penna e quindi anche in questo caso avanzeremo sprezzanti del cimento, sfidando gli argomenti ad populum come quelli ad baculum, sperando di non finire mazziati. Semplificando una nutritissima letteratura in materia, è facile distillare questo ponderato precetto: «Una femmina può vestirsi e atteggiarsi come vuole senza per questo dover essere giudicata una poco di buono. Chi così la valuta per ragioni superficiali è un sessista […]

  

Il vegano soffre come un animale

Sulla questione veganismo-vegetarianismo-animalismo devo confessare ambivalenza. Riconosco di viverla con afflizione e tormento. Da un lato, al palato, ho sempre amato carni e salumi più di ogni altro alimento; sono di Piacenza, quindi l’inclinazione segue la cultura gastronomica, o viceversa. Dall’altro, non riesco a mangiare animali di cui ho avuto esperienza domestica o con cui ho sperimentato una qualche empatia: quindi cavalli, agnelli, conigli. Oltre a cani e gatti. Probabilmente, se avessi avuto maialini, vitellini o anatroccoli in giro per casa, oggi sarei vegetariano. Ma so essere un’ipocrisia o al meglio una posizione arbitraria. Anche perché il discorso andrebbe allargato […]

  

I peggio abbigliati

  Dopo aver raccontato i meglio vestiti sul pubblico palcoscenico, è giunto il ferale momento di descrivere i peggio abbigliati. La palette di tonalità tende all’infinito, così mi limiterò a trascegliere macrocategorie il più possibile esemplari, dalle quali ho escluso quella degli hipster sessualmente equivoci, perché per essa ci sono i fashion blogger.   In questa discesa negli inferi del cattivo gusto è necessario iniziare dai traditori, dagli impostori, ovvero da coloro i quali pur padroneggiando il classico internazionale, lo profanano, lo degradano, lo riducono a caricatura. In questa divisione spiccano Gianluca Vacchi e Lapo Edovard Elkann. I due non […]

  

Le donne e la trivialità

Chi mi ha letto qualche volta e chi mi conosce sa che sono convintamente sessista. Credo infatti che la donna sia un poco più vicino al cielo dell’uomo. Detto ciò, con profonda afflizione sono costretto a registrare come negli ultimi decenni, sulla spinta di una male intesa emancipazione, la femmina sia scesa al livello del maschio non soltanto nel carrierismo, nelle stolide ambizioni esistenziali o nel correre ad accendersi una paglia dopo la copula, ma anche nella scurrilità e nel turpiloquio. Se l’insulto raro e ben tornito ha un’efficacia retorica inoppugnabile, l’intercalare triviale, o magari la blasfemia spudorata, sono sulle […]

  

Salone del Mobile: artisti dell’installazione

Quest’anno mi ero ripromesso di ignorare il Salone del Mobile, non tanto per snobismo gratuito, quanto per un’assoluta inadeguatezza a intercettarne gli impulsi culturali o a comprenderne i cerimoniali; ma un testimone è pur sempre comandato a testimoniare anche a beneficio di chi presagisce le stesse perplessità. La fiera internazionale, giunta alla sua 56esima edizione, è rimarchevole, ben organizzata e capace di convogliare il mondo intero in Italia. Inoltre, nel prosieguo conviviale e metropolitano del Fuorisalone apre al pubblico luoghi di Milano solitamente inaccessibili o negletti, vivacizzandoli con «eventi»– accezione lessicale che ho sotto la coda come un mazzo di […]

  

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