Repubblica cieca

«Caro Di Maio, non abbiamo paura: continueremo a raccontare la verità». Questo il titolo del poderoso editoriale firmato Mario Calabresi. La cui parafrasi è: «Detestato Di Maio, ci stiamo cacando in braca: continueremo a taroccare la verità». La letterina di richiamo del direttore di Repubblica al leader dei 5Stelle metterebbe tenerezza, non facesse ribrezzo. Il dettato è infallibilmente pedestre, la cifra stilistica malconcia, e quanto ai contenuti vale ciò che già avevamo segnalato in passato: un genuino compendio della depravazione intellettuale e morale dei galoppini di un regime boccheggiante, chiamati con una pernacchia a fottere l’opinione pubblica e oggi furenti, […]

  

Ritratti: Mario Monti

Il cappotto in Loden è un campione del classico internazionale virile, che emana dal tessuto – armatura e mano – dalle cromie originarie come dalla foggia… i suoi natali rustici, il quotidiano contatto con l’aria aperta e infine la confidenza con pratiche venatorie. Quando la borghesia urbana si impossessò dei capi di ispirazione campagnola o montana, li plasmò, li addomesticò, li snaturò, fino a farne indumenti da città. E da una mantella per contadini tirolesi e poi da nobili cacciatori austrungarici, arriviamo al capospalla degli austeri economisti della Luigi Bocconi. In questa transizione del vestire c’è il filo fantasma di […]

  

Creatori di lavoro

Nel serissimo mondo della società totale circola da anni un imperativo cliché, un’impositiva frase fatta, una formula assoluta, che per una volta sarebbe più esatto esprimere nella perfida lingua anglosassone: “incantation”. Un’incantazione che strega le moltitudini con la sua malia auto-evidente ed evidentemente demente: “Bisogna creare posti di lavoro”. Ora, all’uomo pio, al devoto lettore della Bibbia, immantinente salta all’anima la Storia della Creazione in Genesi, in cui Dio vivificò il reale dal nulla. Eppure quando si esorta a creare posti di lavoro, non si capisce bene quale sia la divinità laica di riferimento. Tutti gli economisti più seri e […]

  

L’Europa che vorrei

«L’unica cosa che funziona dell’Europa è la squadra di Ryder», scrissi il 28 settembre 2014, dopo il successo dei Blu a Gleneagles. Domenica Team Europe ha vinto di nuovo il massimo trofeo a squadre di golf, superando con irrisoria facilità il “Dream Team” statunitense. E’ il settimo successo nelle ultime nove edizioni per i giocatori del vecchio continente. E se l0 spettacolo tecnico è stato appannaggio dei soli appassionati, quello umano è arrivato a tutti, rinnovando, acutizzando la constatazione di allora. Un’Europa in festa, raggiante, unita nelle differenze. Un’immagine di conciliazione trionfante che ridicolizza il meschino recital della politica comunitaria: […]

  

Starbucks: Oasi del deserto globale, un anno e mezzo dopo

Non amo molto le autocitazioni, ma la catena di caffetterie Starbucks ha finalmente inaugurato, fra le splendide mura di Palazzo Broggi a Milano, il suo primo negozio italiano; così mi pare pertinente tornare al primo articolo di questo blog (28 febbraio 2017), le cui parole, facilmente profetiche, raccontavano di ciò che sarebbe stato. Farne esperienza diretta si è tuttavia rivelato ancor più avvilente. Poiché è apparso chiaro come l’ostentata valorizzazione della nostra tradizione – messa in scena con uno straordinario impiego di mezzi – sia il cavallo di Troia per la sua vampirizzazione. E noi, a giudicare dalle file necessarie per consumare, […]

  

Ritratti: Enrico Mentana

Avevo in animo da tempo di «schizzare» i protagonisti delle nostre discussioni e da oggi armerò il pennello, sperando di non imbrattare la rispettabilità di nessuno. Trovo congruo esordire con Enrico Mentana, non tanto per le sue lodevoli e già lodate qualità professionali, ma come riccioluta allegoria della Reazione dell’informazione. Reazione in senso politico. Anche un sordocieco è infatti in grado di individuare lo sterquilinio che la democrazia non riesce a nettare, neppure con lo spurgo delle elezioni, anche solo per il tenace tanfo che emana. Così come anche un bambino populista sa che lo scoreggione è sempre il primo […]

  

Flessibili con il lavoro degli altri

La redazione di Repubblica è in stato di agitazione e minaccia cinque giorni di sciopero. Le ragioni? Possiamo immaginarle. Carenza di flessibilità, condivisione e creatività da parte dell’azienda. Gli smart worker di Calabresi non sognano più il posto fisso, come fanno i populisti. Pretendono soltanto di avere accesso a postazioni lavorative easy & free. Insofferenti alle paturnie sindacali, vivono nell’era degli skype meeting, della flessibilità win-win. Non sono legati al salario come volgari Cipputi, ma si vedono piuttosto come incubatori di idee, intenzionati a performare a vantaggio della propria stessa crescita umana. Perfettamente allineati a un sondaggio di Monster Italia, […]

  

Dio ce l’ha data, guai a chi la tocca

Milano Malpensa, ora di pranzo, banco ristorante. Un turista transalpino in ciabatte e curiosamente somigliante a Gigi Sammarchi si rivolge alla cassiera con una certa spocchia. In francese. Quella cincischia imbarazzata, poi chiama a raccolta due colleghe più istruite, vanamente. Lui, irremovibile come il bastone del maresciallato, prosegue nelle sue incomprensibili richieste (panino con prosciutto, bottiglia di acqua naturale, ndr), molto spazientito. Al che il più cosmopolita fra i baristi si avvicina, in inglese si scusa per la biasimevole ignoranza propria come delle colleghe e in qualche modo prende la comanda. Ora, immaginate la medesima situazione a parti invertite e […]

  

Je suis Craxi

«Ma come si fa a dire che non c’è un aumento allarmante di episodi di intolleranza nei confronti dei neri in questo paese?», scriveva il 30 luglio Enrico Mentana. «Anche se si sta al mare non si può nascondere la testa sotto la sabbia», concludeva. E quel “paese” con la minuscola era ben meritato. Mentana aveva infatti ragione, e la piccola svista sulla banda delle uova non cambia l’opinione che delle sue orazioni abbiamo… e neppure la sua: «Che ci sia un’accresciuta ostilità nei confronti dei neri in giro per il paese resta fuori discussione», ha ribadito ieri. Dopotutto, come […]

  

Frittata di Piddì

Ricapitoliamo. Una ragazza italiana di origine nigeriana, Daisy Osakue, atleta promessa del disco, viene colpita da un uovo in pieno volto per le strade di Moncalieri. La giovane – dopo qualche avveduto consulto – urla al gesto razzista. La stampa libera e perbene – che coraggiosamente combatte l’odio in ogni sua manifestazione e che prima di scrivere “islamico” in caso di attacco terroristico impiega una settimana perché «non bisogna trarre conclusioni affrettate», perché «è incivile generalizzare» – dopo aver appurato la vicenda con il consueto zelo investigativo… carica le proprie pagine digitali e cartacee a pallettoni: «Italia razzista», «Odio cieco», […]

  

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