E’ successo di nuovo.

Il 7 Aprile 2021, durante un vertice ad Ankara tra Unione Europea e Turchia, il presidente turco Recep Erdogan, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, entrarono in un salone con solo due poltrone e una specie di cuccia del cane in disparte. In seguito il video fu sottoposto a una meticolosa analisi Var, dove fu evidenziato lo scatto in avanti di Michel per accaparrarsi la poltrona alla destra di Erdogan. Ulteriori analisi dimostrarono come, sedendosi, Michel si fosse anche sistemato il “pacchetto” sacrificato in un paio di pantaloni troppo stretti. La von der Leyen fu costretta ad accomodarsi sul divano “cuccia del cane”.

In quell’occasione, una sensibile maggioranza di noi si era schierata contro i due uomini, anche solo per il fatto che Erdogan sta sul culo a tutti, e Michel chi cavolo è? Avevamo scelto entusiasticamente, senza troppo pensare che, nelle nostre contorsioni politicamente corrette, un gesto di gentilezza da parte dell’europeo avrebbe potuto benissimo innescare accuse di sessismo contrario, per aver trattato Ursula da donna fragile. Vabbè, “damned if you do, damned if you don’t” dicono gli americani.

Se il primo incidente diplomatico è stato il remake del film Una Poltrona per Due, Giovedì 17 Febbraio è andata in scena una nuova versione di Tre Uomini e una Gamba. Nel summit Europa-Africa a Bruxelles, il ministro degli Esteri ugandese Odongo Jeje ha ignorato Ursula, degnando solo Charles Michel, stesso ruolo di 10 mesi fa, e Emmanuel Macron rappresentante della presidenza di turno dell’Unione Europea.

Per accertare le responsabilità, è intervenuta di nuovo il Var. Ursula, Charles e Emmanuel sono già sul palco. Entra in scena Odongo, che ignora nostra signora sulla sinistra, e si dirige risolutamente verso i due uomini per stringere loro la mano. Su media italiani la critica è di nuovo rivolta al povero Michel, accusato questa volta del difetto contrario: ad Ankara fu troppo reattivo, a Bruxelles ha avuto riflessi troppo lenti (damned if you, damned if you don’t, per l’appunto). Da un’analisi più approfondita, appare però evidente che Macron ci ha messo 19 secondi prima di indicare all’ugandese il “sesso debole” ignorata in disparte; non esattamente un fulmine di guerra.

Che ci piaccia o no, la maggior parte dei Paesi del mondo NON è governato da democratici illuminati, ma da plutocrati che non sono abituati a comunicare con i nostri “gemelli siamesi”, e scelgono il polo di minore resistenza, che spesso è l’uomo. Per mostrare quanto siamo civili, al posto dei “gemelli”, possiamo decidere di eleggere l’uomo elefante come nostro rappresentante, per poi magari constatare che il plutocrate si mette a trattare il flusso dei migranti con l’usciere.

Ora siamo davanti a una scelta catartica: inviare un “gemello” alla volta a ogni evento internazionale (Ursula vada all’incontro con l’ugandese, Charles aspetti il prossimo con il tahitiano), oppure leghiamoli per le caviglie, in modo da obbligarli a muoversi in sincronia. Solo così, il plutocrate di turno sarà obbligato a confrontarsi con la nostra civilissima politica dei due cuori e una capanna.

 

L’immagine su questo blog è di Deborah Joy Bormann @deborahjoybormann.

Deborah nasce a Trieste, città di confine, da padre statunitense e madre spagnola. Vive a Bologna, Pisa, Amsterdam, Madrid, San Francisco. Una serie di coincidenze e passioni la porta a Torino, oramai città d’adozione.
Spirito indipendente, visionario e… disperatamente ottimista.
Madre, compagna, insegnante, arteterapeuta e artista.
Da sempre adora leggere, scrivere, pensare e creare.

Le idee espresse da Andrea nei suoi articoli non rappresentano necessariamente le opinioni e le convinzioni di Deborah.
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