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28Ott 22
Abbiamo abolito l’arrapamento
E’ divertente sparare a zero contro il MeToo, ma è impossibile ignorare che il rapporto tra ragazze e ragazzi contemporanei è meno spensierato rispetto a quello di noi boomer a pari età. Ai nostri tempi i due generi vivevano in sostanziale simbiosi, mentre nel 2022 c’è molta più diffidenza. Cosa cavolo è successo?
E’ possibile che il porno accessibile a tutti abbia alterato il modo in cui il maschietto si appropinqua all’altro sesso? Per le generazioni precedenti c’era tutta una procedura prima di cogliere la ciliegina sulla torta. Per raggiungere il centro delle nostre fantasie esisteva un tragitto obbligato che impediva di arrivare alla meta prima di incontrare la giusta resistenza, una serpentina di ostacoli che garantiva un lento rilascio di energia. Ora la ciliegina virtuale è a portata di mano, ma è saltato il percorso. Il porno gratis è come conquistare la cima del Monte Rosa con il teletrasporto, anzichè scalare la montagna.
Qualche tempo fa ho letto che il porno libero ha estinto il mestiere del serial killer, agevolando la sublimazione istantanea delle pulsioni omicide (un esperto mi smentirà). Questo è il lato positivo della medaglia, ma è saltato anche un sistema rodato e millenario basato sulla straripante domanda maschile a fronte di un’offerta femminile più sfuggente. Il motto “Abbiamo abolito l’arrapamento” ricorda l’urlo primordiale di Giggino Di Maio dopo l’approvazione del reddito di cittadinanza: «Abbiamo abolito la povertà!». Sotto l’influsso di questo Instant Karma, la sensibilità dei maschi si è spaiata da quella delle femmine, come il Polo magnetico che si allontana dal Polo geografico.
Ricordo un dibattito in America negli anni Ottanta su un elemento urbanistico tipicamente europeo, la piazza, che gli americani non erano riusciti a replicare nelle loro città. La piazza era luogo di incontro, scambio di opinioni, sguardi, innamoramenti, giochi, pettegolezzi e risentimenti. Le piazze europee esistono ancora, ma il loro significato è profondamente cambiato: non ci incontriamo più in piazza, i bambini giocano molto meno a pallone, le bambine, l’elastico non sanno nemmeno cosa sia. Non c’è più l’incrocio generazionale di giovani, adulti e anziani, anche perchè la vecchia piazza mal digerirebbe la “Schengen” affettiva dei generi stravolti, con Topolino, un topo, fidanzato con Orazio, un cavallo. E Minnie, una topa, che fa gli occhi dolci a Clarabella, una mucca.
Sarebbe interessante riproporre oggi lo stesso dibattito: c’era una volta la piazza europea, sostituita nel Nuovo Mondo dalle “mall ”, i centri commerciali. Poi inventammo piazze virtuali globali e molto più inclusive: Facebook, Instagram, Twitter, Tinder, Meetic. E i siti porno: figa gratis per tutti, senza riti sociali, corteggiamento, preliminari. Tempo di coinvolgimento, trenta secondi.
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