Negli anni Settanta del secolo scorso, un mio conoscente sfidò l’ultimo tabù, sostenendo che il 90% degli adolescenti maschi praticasse abitualmente l’onanismo, e che gli altri 10 fossero bugiardi. Le élites occidentali hanno un rapporto simile con le reali cause dell’invasione russa all’Ucraina: novanta su cento le conoscono e le nascondono, gli altri dieci mentono.

In soccorso della verità storica stanno scendendo in campo gli ex diplomatici in pensione. Il Financial Times del 17 Febbraio ha pubblicato la lettera di Anthony Brenton, ex ambasciatore britannico a Mosca:

«Il vostro editoriale del 14 Febbraio sull’approccio “pericoloso” di Trump alla pace in Ucraina sembra un mero cavillo dialettico. Trump ha detto pubblicamente ciò che tutti coloro che sono vicini alla questione sanno da tempo, ma molti hanno scelto di negare. L’espansione sconsiderata della NATO, e in particolare gli sforzi per includere l’Ucraina, hanno alimentato i timori di sicurezza della Russia e hanno contribuito a provocare la guerra. Ne consegue che qualsiasi pace finale escluderà l’adesione dell’Ucraina alla NATO».

José Antonio Zorrilla, ex ambasciatore spagnolo a Mosca e Tbilisi, espone sostanzialmente gli stessi concetti in un’intervista a Neutrality Studies, il podcast di Pascal Lottaz (qui), e aggiunge:

«Noi diplomatici siamo al servizio della politica (…) Solo quando siamo liberi da vincoli diciamo le cose come stanno».

Questo blog ha un interesse antropologico nei confronti di chi dovrà prima o poi riposizionarsi dialetticamente rispetto ai nuovi (dis)equilibri, ma non sa come fare. Non importa se siano stati ipocriti o bugiardi: sapevano che espandere la NATO a est era da storditi, ma hanno lucidamente scelto di relazionarsi con l’egemone come Spugna con Capitan Uncino (nella canzone di Edoardo Bennato):

Ai suoi discorsi son sempre presente
e non so bene cos’abbia in mente
ma non mi faccio più troppe domande.
E non m’importa dov’è il potere
finche continua a darmi da bere,
non lo tradisco e fino all’inferno lo seguirò.

Care Élites. Negli ultimi tre anni abbiamo sopportato le vostre contorsioni mentali, ma non è più tempo per ulteriori giochi psicologici. Elaborate il giusto e poi, per favore, valutate se non sia ora di ruotare di centottanta gradi l’artiglieria della vostra brillante, ma fallimentare arte retorica.

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