04Dic 25
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La legge sul consenso è un argomento delicato per noi uomini, e anzichè sbilanciarmi in analisi spericolate, preferisco metterla in metafora con le parole delle canzoni. Hanno cercato di legiferare che è inutile sperare di recuperare se hanno detto no (qui). E certo: sul piano giuridico sarebbe tutto chiarissimo. Ma il linguaggio dei sensi per fortuna è un’altra faccenda. Per intere generazioni “oh no, ti prego, no” poteva tramutarsi in “si”. Un codice non scritto, pieno di sfumature, di rischio, di fiducia reciproca. Vale anche all’opposto: ci sono volte in cui lei dice si, ma compensa un desiderio tiepido con […]
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19Nov 25
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Perché, si chiede Henry Mance sul Financial Times del 15 Novembre, è così difficile essere direttore generale della BBC? La domanda nasce dalle dimissioni il 9 Novembre del direttore generale e dell’amministratrice delegata dell’emittente pubblica britannica, travolti dal caso di un video manipolato di un discorso di Donald Trump del 6 Gennaio 2021, giorno dell’assalto al Campidoglio (qui). La BBC, scrive Mance, è ormai “too big NOT to fail”: troppo grande per non inciampare. Un rovesciamento ironico del celebre Too Big to Fail, dedicato alle banche nella crisi del 2008: istituzioni talmente colossali da dover essere salvate con soldi pubblici […]
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03Nov 25
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Alla domanda sul perché Donald Trump si accanisca contro il Venezuela, il colonnello in pensione Douglas McGregor, analista lucido e ben introdotto, non ha saputo dare una risposta univoca nella sua ultima intervista con Tucker Carlson (qui). McGregor racconta che, durante una recente conferenza stampa alla Casa Bianca, un giornalista ha chiesto al presidente se fosse vero che Nicolás Maduro lo avesse contattato proponendogli affari petroliferi sotto forma di partecipazioni dirette. Trump avrebbe risposto che Maduro gli ha concesso tutto. Ma tutto non è abbastanza. «C’è qualcosa di più», conclude McGregor, e Carlson annuisce. Il petrolio? Certo. Le influenze russe […]
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23Ott 25
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Da Inno alla gioia (la sua) quando s’insediò all’Eliseo, a moto di gioia (la nostra) a ogni suo nuovo salto mortale pur di non uscire di scena. Emmanuel Macron è come la pulce sul palcoscenico: non si vede dalla platea – anche perché non esiste – ma s’intuisce attraverso l’arte del mimo che ne riflette le evoluzioni in aria, tra capriole, tuffi carpiati e piroette. Macron fu l’ultimo grande esemplare di “convergenza parallela” tra destra e sinistra. Francia e allo stesso tempo Europa. Poeta con i soldati, e soldato con i poeti. Amico di Putin della prima ora, et en […]
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14Ott 25
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Una notte d’Aprile mi sono svegliato di soprassalto, ripensando a una frase di Geminello Alvi: «Il capitalismo (…) persegue il lusso del superfluo, ma richiede lo stato di guerra o stampa di banconote» (qui). Negli undici anni tra il 2009 e il 2020, la banca centrale americana ha “stampato” seimila miliardi di dollari: un diluvio di denaro mai visto, se si considera che nei novantacinque anni precedenti (1913–2008) l’offerta di moneta era cresciuta gradualmente da cinque miliardi a poco meno di mille (qui). Dopo anni di inutili tentativi di ridurre la liquidità in circolazione, l’inflazione post-pandemia ha rotto gli indugi, […]
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29Set 25
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Il 25 Settembre l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato per associazione a delinquere in relazione ai presunti finanziamenti libici della campagna elettorale del 2007. Il pensiero corre al 19 Marzo 2011, quando gli aerei di Sarkozy furono i primi a bombardare la Libia. All’epoca, nella mia rubrica sul blog “the Front Page” di Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi, mi ero schierato contro l’intervento NATO, e qualcuno non esitò a bollarmi come “gheddafiano”. Fino al 2011 la Libia era un alleato strategico dell’Italia, oltre che un filtro efficace contro l’immigrazione clandestina. Oggi, in quell’ex Paese, troviamo Erdogan in Tripolitania […]
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24Set 25
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Nel suo editoriale sul Financial Times del 16 Settembre, Gideon Rachman spiega come, di solito, riesca a dedurre da una singola opinione l’intera costellazione di idee di una persona. Ma sulle guerre in Ucraina e Gaza la mappa diventa molto meno prevedibile. Rachman individua quattro categorie. 1. Pro Ucraina e pro Israele. Entrambi i Paesi sono visti come democrazie sotto attacco. Bernard-Henri Lévy ha respinto l’accusa di genocidio contro Israele, sostenendo che un esercito genocida non impiegherebbe due anni per sconfiggere un territorio “grande come Las Vegas”. 2. Pro Ucraina e pro Palestina. Al centro ci sono i diritti umani […]
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16Set 25
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Ai campionati europei di calcio nel 2021 rimasi allibito nel vedere capitan Chiellini & c inginocchiarsi per George Floyd, ucciso dall’altra parte dell’oceano da un poliziotto criminale che gli aveva piantato un ginocchio sul collo. Nel 2025, i nostri media si dividono sulla legacy di Charlie Kirk, ucciso con un colpo di fucile durante un comizio. Il paradosso è che lo stesso Kirk aveva definito Floyd uno “scumbag”, letteralmente “profilattico usato”, e aveva rivendicato il diritto degli americani a possedere armi anche a costo di qualche danno collaterale: «Penso che valga la pena di mettere in conto, sfortunatamente, alcune morti […]
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