Sul Corriere del 29 Novembre, Liliana Segre sostiene la necessità di limitare l’uso della parola “genocidio” in base alle caratteristiche degli eventi che l’hanno coniata e forgiata. Il massacro a Gaza, scrive la Senatrice a vita, NON ha elementi riconducibili ai due “caratteri tipici” dei genocidi precedenti, quindi in quella circostanza l’uso della parola sarebbe da evitare. Secondo la Signora Segre, i genocidi subiti dagli Armeni, Ucraini, Ebrei, Rom, Sinti, Cambogiani e Tutsi rientrano in due caratteristiche: 1. pianificazione della eliminazione completa (anche solo nelle intenzioni) dell’etnia o del gruppo sociale oggetto della campagna genocidaria. 2. l’assenza di un rapporto […]