Riscoprire lo spirito di Roma attraverso la lente di Rutilio Sermonti
Dal solco di Romolo all’attraversamento del Rubicone, passando per una rivalutazione dell’operato di Ponzio Pilato, personaggio di cui la tradizione cristiana ha tramandato un’immagine vissuta, nell’immaginario collettivo, come negativa. La riscoperta dello spirito di Roma e della civiltà che la romanità seppe creare, oltre che del valore metastorico di questa, passa attraverso cinque episodi simbolici, riletti da un intellettuale da riscoprire: Rutilio Sermonti.
Nato a Roma nel 1921 e scomparso soltanto cinque anni orsono, Sermonti fu in gioventù volontario nel secondo conflitto mondiale sotto le insegne della Repubblica Sociale Italiana e poi militante politico nel Movimento Sociale Italiano e all’interno del Centro Studi Ordine Nuovo. Nella sua vita diede prova di capacità infinite: avvocato, pittore, storico, artigiano della terracotta, zoologo, ambientalista e collaboratore, in qualità di artista paleontologo, dei maggiori musei italiani, per i quali realizzò diversi modelli di animali preistorici. Tanti i ruoli e tante le passioni di quest’uomo straordinario, intellettuale che una destra colta non può certamente fare a meno di riscoprire.
Ecco che allora a riproporlo, in un saggio intitolato “Lo spirito di Roma in cinque episodi”, sono le edizioni Cinabro. Il volume, uscito in occasione del Natale di Roma dello scorso 21 aprile, è pubblicato nella collana “Paideia”, pensata proprio per avere un valore formativo ed educativo nel solco della Tradizione, quella con la “T” maiuscola.
Compito che questo volume svolge pienamente, illustrando al lettore come, alle basi di Roma, vi fu un modello umano, prima ancora che militare, giuridico o politico. Un modello che non è narrato dai testi scolastici e, spesso, neppure dai testi universitari ma che, sicuramente, soprattutto in un Paese che di quella storia è, in qualche modo, erede, merita di essere compreso.