Putin ed Erdogan cercano l’accordo sulla Siria, l’Occidente la bombarda…

Lo si affermava su questo blog qualche tempo fa: l’Occidente non vuole la pace in Siria. E comunque, ora che il conflitto sembra volgere al termine e il rovesciamento di Assad pare ormai irraggiungibile, non la vuole se non alle proprie condizioni. E così, nella giornata di ieri, dopo che i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, avevano annunciato da Sochi il raggiungimento di un accordo per una zona de-militarizzata di circa 15 chilometri a Idlib che consentirà, sotto il controllo di truppe sia turche che russe, di separare dai governativi le truppe ribelli vicine ad Ankara, allontanando altresì le truppe […]

  

L’UE sfida apertamente il dollaro. Un passaggio potenzialmente epocale

Nella giornata di mercoledì, passata alle cronache per la votazione della risoluzione Sargentini contro l’Ungheria di Viktor Orban e per l’approvazione della nuova normativa sul copyright, al Parlamento europeo di Strasburgo è andato in scena anche un altro momento di importanza non irrilevante. Durante il rituale discorso sullo stato dell’Unione, il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha infatti dichiarato, senza troppi giri di parole, l’intenzione di sfidare con l’euro la supremazia monetaria del dollaro americano negli scambi internazionali. La moneta comune, per Juncker, dovrà divenire “uno strumento attivo di una nuova Europa sovrana” . Sovrana ovviamente nei confronti […]

  

Votando contro Orban l’Europa si condanna. Con le proprie mani

Dunque l’Europa ha scelto. Ha scelto, evidentemente, di privarsi dell’Ungheria di Viktor Orban. Un premier membro del Partito Popolare Europeo, fazione maggioritaria all’interno dell’emiciclo comunitario di Strasburgo, sanzionato da buona parte dei suoi stessi colleghi, oltre che, come prevedibile dalle sinistre europee. E’ stata infatti approvata oggi la risoluzione che, in base all’articolo 7 del Trattato dell’UE, chiedeva al Consiglio Europeo di “rilevare la presenza di un chiaro e grave rischio di violazione da parte dell’Ungheria dei valori fondanti l’Unione Europea“. Sono stati 448 i voti favorevoli,197 quelli contrari e 48 gli astenuti. Ora la questione passerà appunto al Consiglio, costituito da capi […]

  

No, in Svezia non è tutto come prima. E chi finge di ignorarlo sbaglia

No, in Svezia, nonostante quanto affermato dal sistema mediatico mainstream, non hanno vinto i partiti tradizionali. È vero, le elezioni hanno visto ancora una volta al primo posto, con oltre il 28% delle preferenze, i socialdemocratici, come accade ininterrottamente dal 1917. Eppure questa volta sarà difficile per loro mettere insieme un Governo, dato che la coalizione di centrosinistra (che include anche la sinistra e i verdi) conta 144 seggi, contro i 143 della coalizione di centrodestra, costituita da moderati, liberali e cristiano-democratici. Insomma, nessuno ha una maggioranza. Forse determinanti saranno i seggi assegnati al partito nazionalista dei Democratici Svedesi, che con […]

  

Da Idlib al Donbass, passando per Africa e borse: la “guerra fredda” che si scalda tra Eurasia e Occidente

Dalla Cina arrivano altri 60 miliardi di dollari per lo sviluppo del continente africano, nell’ambito del progetto della Nuova Via della Seta. Nel mentre la Russia, nonostante le minacce di Trump, ha bombardato Idlib, dando il via alla liberazione dell’ultima porzione di Siria in mano ai ribelli. Nel Donbass, in Ucraina, affermano invece fonti dei guerriglieri locali, sarebbero giunti ufficiali militari dagli Stati Uniti e dal Canada, fatto che lascerebbe presagire una volontà di intervenire militarmente da parte delle potenze occidentali. Che cosa hanno in comune queste tre notizie? Apparentemente slegate, sono invece unite da un fil rouge, un filo […]

  

Caos Libia: il doppiogiochista Macron e il ruolo di Russia ed Egitto

L’Italia sta perdendo (di nuovo) la Libia. La Francia la sta (di nuovo) conquistando? È questo il verdetto più o meno unanime dei principali osservatori circa gli scontri che si sono verificati a Tripoli negli ultimi giorni. Un verdetto, probabilmente, azzeccato, se nulla dovesse cambiare. Ma come è potuto accadere tutto questo? Solo poche settimane fa gli italiani gioivano per il successo diplomatico dell’incontro a Washington tra il premier Giuseppe Conte e l’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, che aveva assegnato all’Italia il ruolo di primo attore nel difficile processo di stabilizzazione dell’ex colonia, in vista di una conferenza a Roma […]

  

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