Saviano, uno con plagi e difetti
Ma povero Roberto (in foto da Dagospia mentre esercita il suo poter intellettuale), dai! In fondo è un essere umano, un ragazzo normale, uno con plagi e difetti, (non) come tutti. Se poi a sputtanarlo è la bestia, stiamo a posto. Sì, perché secondo l’autorevole The Daily Beast statunitense, il polimorfo scrittore di casa nostra avrebbe spudoratamente copiato dei pezzi di giornalisti americani e messicani, senza la cortesia di citare la fonte, inseriti poi in “ZeroZeroZero”, ultima fatica dello scrittore partenopeo uscita solo a Luglio negli States.
“Saviano non ha solo scritto un libro brutto. Ha scritto un libro incredibilmente disonesto. ZeroZeroZero è pieno di articoli rubati da giornalisti meno noti. Include interviste con ‘fonti’ che potrebbero non esistere e contiene diversi casi di palese plagio”, come si legge sul pezzo pubblicato il 24 settembre dal The Daily Beast e come evidenziato da Il Fatto Quotidiano in Italì.
Nei salotti delle belle menti è scompiglio, paura e tanto dadaismo.
Dopo simili episodi riguardanti il suo “Gomorra”, Robert, incalzato dal giornalista a stelle e strisce Michael Moynihan, si è prontamente difeso. Dopo aver voltato la testa più e più volte, gigioneggiando nel dolore e nella frustrazione dell’accusa, sì infame, pare si sia giustificato affermando che “le somiglianze – più che sistematici plagi, come definiti dal Daily – siano state delle pure coincidenze”. Pure coincidenze, nonostante ne siano state riscontrate una decina nel corso di “ZeroZeroZero”.
Un’accusa diretta: “un libro incasinato” prosegue il Daily, che arriva persino ad affermare che Robert sarebbe ricorso a Wikipedia come fonte diretta.
Uno con plagi e difetti, (non) come tutti. Eppure Robert non è l’unico. Il teatralissimo narratore del progressismo italico, quello con la sofferenza ‘ncoppa e la pausa retorica lunga come un sogno, con la speranza sempre al massimo, la bella mente con qualche bella storia di un futuro marcio sempre da raccontare, non è l’unico ad essere caduto in “coincidenza”. Da Pavese con Majakovskij, fino a D’Annunzio, la casualità delle coincidenze un po’ paracule, un po’ evidente “stima” per il copiato, sono raccolte nell’enciclopedia storica dell’arte di copiare o, signorilmente, di prendere spunto. Si tratta di Elogio al Plagio (Aragno, 2015, 20 Euro) di Luigi Mascheroni, giornalista de Il Giornale, docente alla Cattolica di Milano, scrittore. Un’enciclopedia «impossibile», sterminata e ironica, che spulciando tra biografie, studi accademici e articoli di giornale non risparmia (quasi) nessuno, dai casi più noti come i cosiddetti «plagi», così saggiamente definita da La Stampa.
“Accade sempre così, prima con Gomorra e ora con ZeroZeroZero: quando un libro ha successo, quando supera il muro dell’indifferenza, quando le storie che veicola iniziano a creare dibattito, è quello il momento giusto per fermare il racconto. Per bloccarlo. E come sempre il miglior metodo è gettare discredito sul suo autore”. Così Robert si difende dal Daily, annunciando un pezzo di risposta, poco fa, ‘ncoppa alla sua pagina Facebook. Il muro dell’indifferenza. Naufragar m’è triste in queste acque…
Se questo è il meglio dell’italica ispirazione…