Senza lavoro? Senza Stato? Erba libera!
I virtuosismi, la modernità attecchiscono solo in sistemi funzionanti, efficienti, in contesti statali completi. Altrimenti non attaccano radici, non crescono alberi forti ma solo erba, spontanea.
Ragazzi tranquilli: il vostro Paese vi ha a cuore: da oggi fatt(on)i, non promesse! Ma che palle questa sinistra, ora in versione intergruppo, un po’ sessantottarda, un po’ fricchettona, un po’ progressista, un po’ regressista. Tanto neomoralista.
Giustappunto, erba ricreativa. No, non è il nome di un programma governativo pensato per i giovanotti e le giovanotte di casa nostra (visto, non serve il linguaggio di genere, come vuole la Boldrini, basta citare entrambi i sessi) utile a riavvicinarli alla terra e al territorio, riportandoli ad una dimensione umana semplice e genuina. Non è nemmeno il pasto fuori lezione di qualche studente o studentessa (incredibile, si possono citare entrambi i sessi di nuovo!) vegano. Se tutto (gli) va bene, saranno i 15 grammi di Marija che si potranno allegramente consumare a domicilio.
Che oramai lo Stato si sia afflosciato su stesso, lontanissimo e sfocato ricordo di un’istituzione paterna, e materna, vigile, luce nel buio, correttiva e mai sopprimente, dialogica e pedagogica, è un fatto chiaro. Eppure è ‘bello’, sì, vedere sintonia, coordinamento, affiatamento, in un intergruppo parlamentare di ben 220 elementi tutti uniti per la salvaguardia dell’italica gioventù in un momento di terribile crisi economica e, forse, giusto forse vale la pena ricordarlo, umana. ‘Splendido’ vederli uniti: se almeno il 40,7% di disoccupazione giovanile non scenderà, insomma, se non possiamo offrire soluzioni tecniche, urgenti, almeno facciamoli ‘divertire’ un po’, così forse non ci pensano. Nebbia, nichilismo, isolamento e ganja free. Yeah!
A Dicembre si va al voto alla Camera per portare la proposta presentata lo scorso Luglio:
I maggiorenni possono detenere fino a 15 grammi di cannabis per uso ricreativo nella propria abitazione;
Fuori di casa la quantità scende invece a 5 grammi.
Per i minorenni sarebbe in vigore un divieto assoluto di possesso della sostanza
stupefacente (che però si può abilmente fumare dall’amico maggiorenne con i suoi 15 grammi).
Possibilità di coltivare fino a 5 piante di marijuana in casa e di detenere legalmente la cannabis così ricavata (ma non erano 15 grammi domiciliari? E se le piante donassero tre ettari di immondizia verde?)
Vietati il piccolo spaccio (anche per quantità inferiori ai 5 grammi) e la vendita della marijuana coltivata nelle proprie abitazioni.
Su modello della Spagna, è prevista anche la coltivazione in forma associata nei cosiddetti cannabis club, purché allestiti da associazioni senza fini di lucro. Potranno associarsi fino a cinquanta maggiorenni residenti in Italia e il club potrebbe coltivare cinque piante per ogni tesserato.
(Fonte La Stampa)
220 uomini e donne dello Stato con ‘a cuore i giovani’. Di diversa appartenenza, uniti, stoici e coesi. Centinaia di carte, confronti. Penne, caffè, jam session di Bella Ciao improvvisate tra le stanze parlamentari in piena notte ed una sola direzione: i giovani e la gangja libera, poi l’utopia di infilzare le mafie ad un fianco, sottraendo la Marijuana dai loro interessi. Le mafie sembrano preoccupatissime. In un comunicato hanno annunciato: “La battaglia è persa. Lo Stato ci ha soffiato il primato di produzione e vendita delle sostanze stupefacenti. Non resta che ripiegare sulle altre tipologia di droghe, sul gioco d’azzardo e sulla prostituzione, ‘nnaggia. Non educa i propri ragazzi all’etica pubblica, ad una dimensione civile, non gli dona pilastri individuali, da trasformarsi poi in collettivi, per la lotta alla mafia ma siamo sicuri che sì, lo Stato ha vinto…”.
Dritti alla meta mentre risuona l’inno d’Italia – d’Olanda e di Spagna –.
Ci affacciamo agli altri modelli europei quando ci pare, dove ci pare. Insomma sì all’erba, no a Valsoia. Misuriamo la nostra competitività moderna, la reattività ai tempi e la capacità di crescita civica solo quando caspita ci pare. Due pesi e due misure: sì alla Gangja e all’accoglienza selvaggia (meglio di immigrazione, qualche illuminato potrebbe avere un lieve capogiro, Mon Dieu…), no alle prostitute in regola né ad un efficace contrasto al gioco d’azzardo patologico. In mancanza di meglio, con la conservazione di un’identità europea votata al senso di Stato, all’educazione basilare verso un certo assetto valoriale non massificante, né collettivistico, sotto le suole delle scarpe, ci tocca imitare l’Olanda degli sfascia fontane a tradimento, dei costumi così larghi che, qualche giorno, ci casca dentro. Eppure, fuori da qui, non sono così sprovveduti. In Germania, ad esempio, le case chiuse sono legali dal 2002. Un business che, già nel 2003 fece incassare 6 miliardi di euro. Oggi si stima che il giro di affari sia lievitato intorno ai 15 miliardi di euro. La prima casa del sesso fu il Pascha che, coi suoi dodici piani, aprì i battenti a Colonia. Subito dopo ne spuntarono come funghi. Veri e propri club del sesso con saune speciali e centri massaggi (Il Giornale). Le prostitute, nelle latitudini olandesi, invece, ma è cosa fin troppo risaputa, sono delle vere e proprie professioniste con accesso alla previdenza sociale, inquadrate sotto il profilo fiscale e sindacale, oltre che in vetrina dagli occhi sbarrati di tanti turisti italiani arrapati. Da noi, retro parcheggio, preservativo veloce, legge Merlin e soldi in tasca al camorrista dietro l’angolo. Ma noi siamo moderni mica ca…voli!
E per la ludopatia? “Oltre metà della popolazione italiana gioca. Le stime del Ministero della Salute indicano percentuali comprese fra l’1,3 ed il 3,8 della popolazione generale come giocatori “problematici” ed un totale di giocatori “patologici” che varia fra lo 0,5 ed 2,2 %. Adolescenti, anziani, e disoccupati sono portatori di fattori di rischio supplementari”, riporta Il Tempo. Adolescenti, giovani. Quelli del 40,7% di disoccupazione, senza un’educazione allo Stato, con il rischio di alienarsi individualmente e collettivamente – tra Knockout Game, Neknomination e baby prostituzione -. Quelli sfiduciati nella politica, insicuri e trascurati, senza più esempi pubblici o riferimenti valoriali ad ampio raggio ma da oggi, con 15 grammi di verde allegria in casa, se tutto passa.
Che palle questa sinistra moderna, un po’ sessantottarda, un po’ fricchettona, un po’ progressista, un po’ regressista. Tanto neomoralista.
Un esempio quasi delirante? Pippo Civati: “Ci sono ragioni di liberalità e moralità per andare avanti: non è un argomento di nicchia o da adolescenti, ma una questione che vale molto più della Tasi“.
Ai pos(tumi)eri l’ardua sentenza…