Il messia laico. Chi è il grande italiano e com’è fatto? Ha la gobba di Leopardi, i pantaloni a vita alta di Fantozzi o le virtù di Giambattista Vico o di Giovanni Agnelli? S’accuccia, deride o s’organizza? Vola nello spazio, ingrassa cinque chili nei giorni di Natale o compra il giornale? Cosa fa il grande italiano? Prega, si dispera, ipotizza? Oppure fa politica, sì scende in campo. Abbraccia il partito, quello che ormai è causa, non più conseguenza, della cultura, in un processo inverso e perverso. Cosa fa il grande italiano? Si fa prete, forse, per pulirsi l’anima e poi si converte alla laica virtù, per riempirsi il tempo senza pensare all’anima, un po’misericordia giubilare, un po’ romanzo criminale (eco, Mafia Capitale).  Ma il grande italiano, poi, ha bisogno di misericordia o di Timor di Dio? Di serenità o di stimolo? Chi è il grande italiano? Il suddito del terzo governo non eletto dal popolo o il nuovo Masaniello ancora sotto il mantello mentre percorre i vicoli patri senza farsi scoprire? Cos’è? Miseria o nobiltà, principe del Facebook, Re del Twitter, connesso o spento? Dov’è il grande italiano? In battaglia o in mansarda, a riempire di zuppa la scodella dei poveri alla mensa Caritas o in una nuvola di fumo mentre cala gli assi sul tavolo verde dopo il cenone di Natale?

Il grande italiano ha le mani giunte o sulla tastiera? Ha messo in salvo i risparmi dalla banca o investe in borsa? Ha fatto il selfie col cappello di Babbo Natale? Ha fatto il Presepe  o se per caso cadesse il mondo lui si sposta un po’ più la?

Dove venirti a cercare, grande italiano, mentre leggi “Cuore” o la ricetta dell’anguilla in umido, nella mimetica coi jeans di Matteo Renzi, forse, o tra le pieghe del vestito da Re Magio di Matteo Salvini; nei fluttuanti scatti all’Italia dallo spazio di Samantha Cristoforetti, tra le statuette del Presepe della Meloni o tra le lacrime dei risparmiatori di Banca Etruria? Oppure nelle file all’Expo, nei banchi della Chiesa in provincia, nelle curve vuote dello stadio? Nelle tavole della legge o nella legge a tavolino, di fianco del Nazareno?

Come ti chiami grande italiano?

Dove venirti a cercare, grande italiano, a destra o a sinistra, tra i nazionalisti o i conservatori, tra i liberali, i moderati o i progressisti? Inginocchiato ammantato dal drappo tricolore o dalla pezza blu con le stelle d’oro?

Se c’è, il grande italiano, nel 2016 si palesi; scopra le sue forme, le sue geometrie, è la tua occasione per essere. Se c’è si materializzi, quel GRANDE italiano. Se c’è qualcuno batta un colpo, il suo popolo lo sta ancora aspettando.

Nei giorni dell’avvento del Messia divino, si rinnova la speranza dell’avvento di quello laico.

Ti salutiamo, 2015, anno pieno di (dis)grazia.

Sia un sereno Natale, per tutti.

 

Tag: