Casi di illegittima inversione. La realtà è fantasia. La realtà è una bugia. È già satira la realtà. È già parodia, fantascienza. Appellatevi alla realtà per poterne fare senza.

C’è una storia che sta colpendo l’Italia.

Home-jacking-625x346La storia di eroismo civile arriva da Presaperilcülo, frazione di Notte, un serioso paesino in provincia di Italietta. La scorsa notte, come riportato dai Carabinieri della stazione locale, Italo Disperato, 62 anni, originario di Mannaja, nell’entroterra siculo, avrebbe compiuto un gesto di rara civiltà. Intorno alle 2.45 di un fresco pomeriggio afoso, Italo e sua moglie Vera Indifesa, 46 anni, intenti a contare gli spicci in cucina per recarsi alle primarie del PD a votare, si sarebbero accorti che sul balcone, al primo piano, due malviventi stavano per forzare la serratura della graziosa portafinestra che dà accesso al loro salotto.

L’uomo, senza desistere e coraggiosamente, ha estratto da un cassetto la sua calibro 38 regolarmente detenuta e si è recato alla finestra aprendola, permettendo il comodo ingresso dei tre ladri nella sua abitazione. Successivamente, secondo la ricostruzione dei fatti, Disperato si sarebbe recato nel seminterrato della sua villetta a schiera ed avrebbe aperto la modesta cassaforte di famiglia – nascosta dietro ad un quadro di Roberto Saviano che indica la strada ai migranti, opera del Pollaiolo – contenente il suo diploma, la foto della sua Comunione, una pizza, un mandolino e un paio di baffi neri, oltre a una discreta quantità di preziosi.

Sarebbe stato a quel punto che Vera Indifesa, insospettita dell’accaduto, avrebbe tentato di recarsi in corridoio per chiamare i Carabinieri. Mentre i due extracomunitari, con alle spalle una lunga sequela di furti e rapine ed un ordine di allontanamento coatto dal territorio di Presaperilcülo, si apprestavano ad andare in cucina per gustare un panino quagli e broccoletti, precedentemente preparato per loro da Disperato, l’uomo avrebbe fatto fuoco contro la moglie, confondendosi, colpendola alla spalla destra ed impedendole di avvisare per tempo le forze dell’ordine.

Comunque giunte sul posto, dopo aver chiamato i soccorsi, hanno tratto in arresto la moglie di Italo Disperato per illegittima difesa a causa dell’orario diurno, nel tentativo estremo di aver fatto desistere il marito nel coadiuvare i malviventi durante la loro azione. Per lei, il magistrato, avvisato entro le ventiquattro ore dell’accaduto, parla di 6 anni di reclusione.

Per Disperato, come ovvio, un bagno di solidarietà dalle istituzioni, che già propongono un encomio al loro coraggioso concittadino. “Ho soltanto cercato di fare il mio dovere. Non potevo rischiare di essere arrestato per il reato di legittima difesa, avrei gettato la vergogna sulla mia famiglia, non avrei mai potuto permettermi di passare per razzista”. Un plauso anche dal Ministero dell’Ingiustizia che in una nota riporta: “Dopo numerosi casi di cittadini che hanno tentato di difendere, addirittura con armi regolarmente detenute, la loro famiglia, la loro casa, la loro dignità da malviventi notturni, ecco un esempio di alto senso civico, pacifico”

Dov’è la realtà ora?

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