Il Risiko della Trenta, il ministro con le stelle, nella duplice veste di “capo” della Difesa e totem del Movimento Cinque Stelle. Successora (si dirà così smaltendo la sbornia boldriniana?) di Roberta Pinotti, anche la secondo donna a ricoprire l’incarico di ministro della Difesa in Italia, pare condurre il suo gioco machiavellico, sulla scia di settimane caldissime dal punto di vista del tetris politico. Intanto la questione capo di Stato Maggiore della Difesa. Di recente, la Trenta pare abbia fatto trentuno, visto che c’era, approfittando, magari del polverone sull’Air Force Renzi – l’aereo A340-500 per gli spostamenti del Presidente del Consiglio, sul quale Renzi ha dichiarato: “non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese” -, che intanto prosegue con la rottamazione, prevista dell’aereo il prossimo 7 agosto. Il ministro ha annunciato, infatti, di aver formalizzato la richiesta di rescissione dal contratto di leasing con Alitalia: “chiudiamo la storia dell’Airbus di Renzi. Si chiuderà l’era degli sprechi e dei privilegi. Questo Paese tornerà a essere normale“, avrebbe detto la Trenta qualche giorno fa. Insomma, mentre la crociata contro Renzi prosegue, fumosa e arrembante,  ci sarebbero un paio di scenari particolari che si aprono. La questione Magrassi su tutte, che potrebbe ritrovarsi, in maniera “alquanto strana” ad essere nuovamente un vertice dello Stato. Stando a quanto riporta Lettera 43, “Carlo Magrassi è un generale di Squadra aerea dell’Aeronautica militare e, per scelta della ministra precedente, Roberta Pinotti, guida da pensionato il Segretariato generale della Difesa. Cioè, è l’uomo che per lo Stato compra e vende armi”, si tratta quindi di una sorta di “dopolavoro” per Magrassi che, ovviamente, non potrebbe rivestire più altri ruoli chiave visto lo stato di pensionamento in ausiliaria. “Chiunque lo conosca bene sa che ha un’ambizione sfrenata. E ora sta cercando di convincere Trenta – noncurante dei precedenti politici e, soprattutto, del fatto che fosse opera sua il vituperato Airforce di Renzi (poiché fu lui a gestire l’operazione di leasing che ha portato nella flotta dell’Aeronautica militare il famoso Airbus 340-500, ndr) – a fare una legge che gli consenta di mettere i galloni di Capo di Stato Maggiore della Difesa, succedendo a Claudio Graziano. Ovviamente, nel caso, in quota M5s”. Fuori Graziano, dentro il “pensionato” Magrassi.

Si tratterebbe quindi, secondo fonti e indiscrezioni citate, di un passaggio “non proprio” consentito e rischioso da parte della Trenta. Il ministro, nel frattempo, ha risposto alle tesi portate di Lettera43. Insomma, ci sarebbe in atto una “forzatura di legge” per favorire una carica? Va specificato anche che sembra non esserci nessuna liaison diretta tra il ministro Trenta e Carlo Magrassi. Le voci che davano Claudio Passarelli, il marito di Elisabetta Trenta, come sponsor del Magrassi sono infondate. Infatti lo stesso Passarelli, come riporta sempre Lettera43, “Lavorava a SegreDifesa, ma nella segreteria del vice segretario generale, Nicolò Falsaperna – generale di Corpo d’armata dell’Esercito apprezzatissimo in Italia e all’estero – non in quella di Magrassi”. La vicenda si fa strana.

Il risiko continua e diventa ancor più intricato, e forse si apre anche il caso “Servizi Segreti”. Il ministro Trenta, pare stia “sponsorizzando fortemente il generale Giovanni Caravelli”, scrive Franco Mauri, “affinchè prenda il posto di Minniti. Caravelli è un ex Sismi di esperienza, ora è vicedirettore e vanta un rapporto di fiducia con il marito del ministro, Claudio Passarelli, da poco spostato dall’ufficio del capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano”. Insomma, Trenta con Magrassi e trentuno con Caravelli? Che il Ministro, in settimane di nomine e potere da cogliere, stia cercando di “ramificarsi”?

A dirla senza mezzi termini è l’on. Porchietto di Forza Italia che incalza la Trenta: “La ministra Trenta invece di attaccare Renzi farebbe bene a preoccuparsi di non violare le norme dello Stato per posizionare il generale Magrassi in sostituzione del generale Graziano come capo di stato maggiore della Difesa. E ancora: dovrebbe essere più prudente nel manifestare gratitudine chiedendo la sostituzione dei vertici dei servizi segreti allo scopo di posizionare il generale Gianni Caravelli che è stato in passato lo sponsor della stessa Trenta (non ancora ministro) per prenderla in considerazione per entrare nei servizi segreti Aise”.

Il Risiko continua, mentre piano piano si spostano i carri armati e si conquistano terreni…

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