Come si viaggerà nel futuro: a partire dall’anno appena iniziato
Il mondo (dei viaggi) che verrà
Ma sarà poi vero, come ipotizzano gli esperti del mercato globale del viaggio, che gli hotel del futuro avranno maggiordomi robot, letti che cambiano forma e trattamenti personalizzati in base ai gusti del cliente? Secondo Hotels.com, che per festeggiare i 25 anni di attività si è affidato a un guru della materia come James Canton dell’Institute for Global Futures, entro il 2060 sarà possibile “prevedere i desideri dei viaggiatori sulla base delle loro attività precedenti alla prenotazione”, con buona pace di chi teme un’invasione della privacy. Dai sogni al cibo, sarà tutto su misura. Per entrare nella nostra camera d’albergo non servirà la carta magnetica ma il riconoscimento facciale, e una volta dentro saremo accolti da un ambiente ipertecnologico fatto di stampanti 3D, bagni intelligenti, letti che assecondano le sinuosità o spigolature del corpo, e via dicendo. Il 2060 però è lontano, magari non ci sarà neanche più il mondo, figuriamoci i sondaggi. Meglio allora occuparsi dell’immediato futuro e concentrarci, più che sulle tecnologie, su quella fetta di globo che merita di essere vista almeno una volta nella vita. A partire dall’anno appena iniziato, che gli addetti al settore vedono in rosea ripresa. Almeno nei viaggi.
Le tendenze del 2017
Esplorare nuove destinazioni, cercare esperienze autentiche entrando il più possibile in contatto con i locali, provare il brivido dell’avventura (dallo sport estremo ad altre esperienze sorprendenti e adrenaliniche) e, dato che siamo tutti sensibili alla salute del pianeta, consolidare il turismo ecosostenibile. Sono le tendenze che emergono per i viaggi targati 2017, dove le vicende geopolitiche che negli ultimi anni hanno stravolto la geografia mondiale del turismo continuano, in parte, a farla da padrone. «Pensiamo al Mar Rosso: prima era in testa ai sogni degli italiani, ora è surclassato da altre destinazioni che se non possono competere in bellezza con i suoi fondali e il suo clima (e i prezzi abbordabili), appaiono comunque più sicure», precisa Piergiorgio Reggio, Direttore Commerciale di Be Travel, colosso del business & leisure con 15 agenzie di viaggio in Italia, uffici in Svizzera e a New York, oltre 200 dipendenti e un volume di vendita di 175 milioni di euro. «Fra le rotte tailor made più richieste dominano gli Stati Uniti, ma vanno bene anche il Giappone e l’Oriente in generale, mentre in Africa fatica il Kenya e si vende benissimo Zanzibar», continua. Le mete emergenti? «Sicuramente Cuba, che dopo l’exploit dell’anno appena concluso si sta attrezzando con standard più internazionali. Ma sono molto richiesti anche la Birmania, paese di grandi suggestioni spirituali, e l’Oman. Dalla capitale Muscat alle spiagge tropicali di Salalah, è fra le mete dove gli operatori italiani stanno investendo maggiormente».
Quando l’esperienza conta più della destinazione
Se il turismo responsabile è in crescita, grazie forse al fatto che l’Onu ha decretato il 2017 Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo, anche il turismo esperienziale segna un andamento positivo. Non ci si accontenta più di visitare un Paese diverso dal nostro, lo si vuole vivere (il più possibile) da “local”. Piccole guesthouse al posto degli hotel internazionali, case particular, cooking class, un passaggio nei ryokan giapponesi, e poi cene con gli abitanti, visita alle scuole, perfino alle bidonville e alle favelas di megalopoli come Mumbai e Rio de Janeiro, dove sono nati operatori e guide specializzate nei tour (interessantissimi!) fra le baracche. Il fatto è che siamo tutti più colti e, come conferma Reggio, più curiosi: «Si cerca di trasformare il viaggio in un’esperienza di vita, sociale, sportiva, avventurosa». Qualunque siano i gusti e le attitudini, la parola chiave alla fine è una sola: vacanza tematica.
Il Bleisure cambierà il mondo (del viaggio)?
Per un gruppo come Be Travel non è certo una novità. Ma per i non addetti al settore “bleisure” è il neologismo del momento. Si tratta della commistione tra business e leisure, viaggio d’affari e di svago, dove basta aggiungere qualche giorno alla trasferta lavorativa per arricchire l’esperienza di momenti ludici, risparmiando tempo e denaro. Forbes ha stilato una classifica delle migliori mete bleisure del pianeta, dalla Svezia alla nuova Zelanda, da Hong Kong all’Irlanda, fino agli intramontabili Emirati. Queste destinazioni (che negli ultimi 4 anni hanno registrato un incremento del 6%) sono moltissime, e individuarle è facile: basta seguire il business.
Elena Luraghi @elena.luraghi