A sole tre ore e mezza di volo dall’Italia c’è sempre un’estate lontana dal turismo di massa       Lasciato l’aeroporto la strada è un nastro nuovo di zecca che si srotola nel deserto egiziano orientale, una distesa immensa, a tratti ondulata, e poi in lontananza più rocciosa, interrotta da qualche minuscolo agglomerato che ha lo stesso colore un po’ sbiadito della roccia e della sabbia cementata dal sole. Ma è soprattutto il vuoto a dominare questo paesaggio lunare e increspato, che sulla sinistra sparisce, come inghiottito, nel blu del mare. E per un’ora e un quarto c’è la […]