di Anna Maria Catano

 

Malta è un minuscolo, assolato arcipelago al centro del vasto Mare Nostrum. Baluardo di Cristianità perché di grande importanza strategica, punto di rifornimento per millenni di imbarcazioni e navi di passaggio. Formata da due isole maggiori, Malta e Gozo, e da tre isolotti disabitati Comino, Cominotto e Filfola si trova a soli nove chilometri dalla costa della Sicilia: anche geologicamente fa parte della piattaforma continentale sottomarina sicula.

Settemila anni di storia e non sentirli

A Malta troverete traccia di tanti popoli ed etnie che s’affacciarono sul mar Mediterraneo.

Un caleidoscopio di culture, arte, lingue, avamposto dell’Europa Cristiana attraverso i secoli. Tutti, ma proprio tutti, lì hanno lasciato un segno: nei millenni si sono susseguiti Fenici, Romani, Arabi, i Cavalieri di San Giovanni, i Turchi, fino ai Francesi di Napoleone. Infine, ottenuta l’indipendenza dagli inglesi nel 1964, oggi Malta è una Repubblica indipendente. Ripercorrerne le complesse vicende e visitare insediamenti, fortificazioni, torri, castelli, chiese è un vero viaggio a ritroso nel tempo.

Dai templi megalitici d’epoche preistoriche – sono 7 i siti archeologici – agli insediamenti Fenici, grandi navigatori che qui posero basi commerciali, fino ai Cartaginesi. E ancora Malta fu per secoli Provincia romana, occupata poi dagli Arabi e passata anche ad Angioini ed Aragonesi. Fino a quando nel 1530 fu concessa in feudo dall‘imperatore e re di Sicilia  Carlo V al sovrano Ordine Militare Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, che cambiò nome, appunto, in Ordine di Malta.

La gloria però di Malta arriva soprattutto dai suoi Cavalieri, la fama dal Grande Assedio turco del 1565 quando il Gran Maestro dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni, Jean de La Valette riuscì, dopo una strenua lunga resistenza, a respingere gli Ottomani. Un grandissimo successo militare consegnato agli annali della storia.

 

Il Grande Assedio

I Cavalieri di quest’Ordine – riconosciuto da una bolla papale già dall’epoca delle Crociate – erano famosi per essere dediti alla cura degli ammalati e alla difesa dei territori della Cristianità.  I Cavalieri rafforzarono l’apparato difensivo dell’isola, costruendo tra l’altro Sant’Elmo, una splendida fortezza sulla punta estrema della penisola de La Valletta da cui si gode una vista spettacolare sul porto di Malta e che oggi ospita al suo interno il museo della guerra, cimeli e relitti di navi ed aerei militari. Difesa che si rivelò vincente quando nel 1565 i Turchi decisero di conquistare l’isola, schierando un’armata di 200 vascelli.

Quando la flotta ottomana apparve all’orizzonte” racconta Vincent Zammit, storico locale e grande divulgatore, autore di numerosi libri e noto anche come il Piero Angela maltese. “De Vallette ordinò l’offensiva schierando 600 soldati. La battaglia durò cinque giorni e costò la vita a dieci cristiani e a qualche centinaio di turchi. La difesa poi si concentrò tra Sant’Elmo e Birgu che fu a sua volta attaccata. Il Grande Assedio durò cinque mesi e terminò con la vittoria della Cristianità. A memoria imperitura il Grande Maestro nominò Birgu La Vittoriosa”.

Il Grande Assedio fu un momento glorioso nella storia di Malta e del suo Ordine. Anche se i turchi dopo sei anni ci riprovarono nuovamente. Fu l’epica battaglia di Lepanto in cui gli Ottomani vennero definitivamente sconfitti. Anche in questa occasione le strategie militari dei Cavalieri furono determinanti per la vittoria.

Le fortificazioni di Malta e Gozo consistono in una serie di mura, cittadelle, fortezze, torri, fortini che sono stati costruiti in un arco temporale molto vasto: basti dire che solo tra il 1605 e il 1720 erano attive 24 torri costiere. Ben il 90% di esse oggi è ancora in piedi. A Birgu in particolare per gli appassionati di storia militare ci sono due interessanti musei: quello della guerra e quello navale.

Malta però non è solo fortificazioni: Valletta – che prende il nome proprio dal Grande Maestro – è una vivacissima capitale dove antico e moderno s’abbracciano a cominciare dalla simbolica fontana dei Tritoni che accoglie i turisti all’ingresso della capitale. Tra i tanti must imperdibile sontuosa Concattedrale di San Giovanni dove è anche esposta anche la grande tela, l’unica mai firmata dal Caravaggio: la Decollazione di San Giovanni. C’è poi il Palazzo del Gran Maestro dell’Ordine, i cui interni lasciano senza fiato. E ancora l’imponente Palazzo del Parlamento maltese, opera di Renzo Piano.

E poi la movida notturna: locali, ristoranti, negozi alla moda danno vita al centro storico fino alle ore più piccole.

E infine Mdina, l’antica capitale: fondata dai Fenici e soprannominata la Città del Silenzio fu costruita su una collina nel centro dell’isola. Si narra che l’apostolo San Paolo naufragasse a Malta, e proprio da Mdina cominciasse la sua predicazione. Tuttora è una delle città fortificate meglio conservate e più affascinanti d’Europa. Un labirinto di stradine e vicoli abitata soltanto da trecento maltesi.

 

Vini locali e gastronomia

Non perdetevi i pastizzi, ravioli dolci di ricotta, una vera delizia, specie se appena usciti dal forno, il vino imbottigliato in loco dalla winery Meridiana, l’olio prodotto con la Perla bianca di Malta da Ta’ Xmun Olive Grove.

E poi il miele, utilizzato dai pasticceri locali. Esperienza unica è partecipare alla raccolta del dolce nettare presso Golden Island Honey, maestri apicultori. Ricordando che le api, nostre piccole amiche, svolgono un ruolo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e del pianeta.

www.visitmalta.com

 

 

 

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