Basta un’ora e mezza di volo per prendersi una pausa dall’autunno. Basta imbarcarsi su un volo Tunisair che collega regolarmente l’Italia a Tunisi per lasciarsi rapire dalla magia di un tratto di costa che in pochi chilometri racchiude secoli di storia. Sono partita per una pausa rigenerante fra spiaggia e talassoterapia, riposo e pause gourmand in riva all’oceano, ma proprio non ce l’ho fatta a non guadarmi attorno. Anche perché in un long weekend puoi fare tutto: tintarella, rimise en forme, un tè alla menta fra le poetiche strade bianco-blu di Sidi Bou Said, la Saint-Tropez del nord Africa; puoi visitare un sito archeologico straordinario (quello di Cartagine) e poi perderti nelle luminose sale del Bardo, il più importane museo del Paese. Tutto a poco più di un’ora dall’Italia, sotto un sole che profuma ancora d’estate.

 

Il fascino della talassoterapia made in Africa

Appena atterri, rapita dai colori e dall’aria tiepida, hai voglia di mare. Ti aspettano le suggestioni del The Residence: un resort di atmosfere arabo-andaluse a pochi metri dalla spiaggia, un giardino che incanta, uno spazio wellness di 4000 metri quadrati dove colonne, patii, fontane, giochi d’acqua, ti ricordano che questa è stata terra punica e romana. Un luogo dove le terme imperiali incontrano l’hammam, e la talassoterapia – la cura con l’acqua marina – ti rimette in sesto con i suoi getti freddi e caldi, nella piscina incorniciata da grandi vetrate affacciate sul parco. Scrub, docce multigetto, impacchi alle alghe, massaggi. Poi vai nella Golf Academy per una lezione o una partita nel campo a 18 buche disegnato dalla star statunitense Robert Trent Jones. Se ti rimangono tempo e voglia (e ti rimangono…) dopo una cena tunisina, orientale o mediterranea, in uno dei tre blasonati ristoranti del resort, cominci a sognare quello che farai il giorno dopo. La capitale Tunisi, emblema di quella primavera araba che una manciata di anni fa ha reso più vicine l’Africa e l’Occidente, è lì che ti aspetta.

 

La Medina che piace al New York Times

Fra le 52 mete scelte dal New York Times per una vacanza in bilico fra tradizione e modernità, Tunisi ti conquista con il fascino misterioso della sua Medina: gioielli, tappeti, ceramiche dipinte a mano, affollano i negozi nel fitto dedalo di strade e vicoli, gallerie e passaggi improvvisi. Si visitano i monumenti e si fa incetta di regali da mettere in valigia, poi la notte prende vita e aprono i ristoranti, densi di profumi e di atmosfera, come Fondouk El Attarine. Contemporaneamente, a pochi chilometri di distanza, prende vita anche Sidi Bou Said. Andateci di giorno e scoprirete minareti, case moresche, patii decorati di maioliche e viste mozzafiato sul mare. Tornateci dopo il tramonto e respirerete a pieni polmoni quelle atmosfere che hanno incantato Paul Klee, il pittore francese Rodolphe d’Erlanger, il guru dei vetri colorati Louis Moilliet. E poi Henri Matisse, Oscar Wilde, Jean-Paul Sartre: tutti stregati dal fascino candido di questo angolo di Andalusia “naufragato” sull’altra sponda del Mediterraneo, dove il clima è sempre mite e l’atmosfera profuma d’esotico.

 

Pennellate bianco-blu e pietre color ocra

Dalle atmosfere bianche e blu di Sidi Bou Said, alle pietre color ocra di Cartagine, ci sono pochi chilometri e interi secoli di storia. Camminare fra i viali che convergono verso le terme, i resti delle ville, l’Odeon, il teatro, significa respirare aria punica e romana, consapevoli che quelle pietre abbracciate dalla vegetazione sono un caposaldo (anche) della nostra civiltà. Poi il tuffo nel passato continua nelle sale – bianchissime, luminosissime – del Museo nazionale del Bardo, un mosaico di palazzi costruiti a partire dal XV secolo che convergono nella nuova total white, custode di statue, stele, una raccolta di mosaici spettacolari, fra i più belli e antichi del mondo.  Dopo una pausa thalasso e una partita a golf, valeva davvero la pena guardarsi intorno.

 

Per informazioni: www.tunisiaturismo.it

 

@elenaluraghi

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